Un ritorno con grande stile
Dopo oltre dieci anni di assenza, ritorna una delle saghe più iconiche del genere action in terza persona, con molti cambiamenti (a cominciare dal protagonista) ma anche con conferme del passato. Pubblicato da Xbox GS con la collaborazione di Koei Tecmo, Ninja Gaiden 4 vede lo sviluppo affidato principalmente a Platinum Games con la supervisione di Team Ninja (la software house storica che ha dato lustro alla saga). Alla fine il prodotto che ne esce risulta un ottimo titolo, che guarda al passato si ma porta molte novità per ravvivare l'azione. Il gioco può essere affrontato in tre livelli di difficoltà intercambiabili in qualsiasi momento (facile, normale e difficile, mentre la quarta difficoltà maestro ninja si sblocca solo dopo il completamento della storia e questa una volta scelta è immutabile), infarcito di tantissime opzioni per personalizzarsi la partita al meglio (basti solo pensare alla selezione della distanza della telecamera e alla modfica del suo angolo...). La storia è collocata molti anni dopo il terzo capitolo e non ha allacci con esso, difatti i riferimenti (pochi) sono casomai alle origini con la minaccia del Drago Nero che incombe nuovamente. Trama a parte, protagonista della vicenda non è Ryu (comunque presente e giocabile strada facendo), ma Yakumo del clan del Corvo. Il ninja è dotato di un potere particolare (il fulcro sanguigno) che permette di trasformare le armi che usa col suo sangue, donandogli due forme, cioèla basilare e quella insanguinata che prende il nome di corvo del sangue (c'è una specifica barra di carica che regola e mitiga l'uso delle mosse in forma corvo del sangue). C'è poi anche una barra di frenesia che aumenta o decresce a seconda della prestazione bellica di Yakumo e quando arriva alla carica massima, permette (se attivata) di entrare in uno stato molto potente in cui si riesce con maggior facilità ad annientare i nemici o a caricare un vero e proprio super-colpo dai danni devastanti (anche contro i boss). A livello di combat system non c'è nulla da dire: il gioco ha una vastità di opzioni quasi sconcertante, dalle combo classiche di tasti azione, combo a terra o a mezz'aria, alla possibilità di concatenare movimenti circolari delle levette analogiche più i tasti, all'integrazione delle due forme dell'arma... per non parlare di schivate, salti, blocchi passivi, parate-risposte e contrattacchi (quest'ultimi non si fanno col tasto della parata bensì con quello degli attacchi leggero o pesante giusto un attimo prima del colpo nemico in arrivo). Ci sono ovviamente le mosse iconiche della saga: discesa di Izuna, Ghigliottina, tecnica finale (con tanto di messa a terra per caricare più velocemente il colpo), volo della rondine, lancio di shuriken per interrompere... La mobilità del personaggio è eccelsa, si va veloci come su una supercar. Fra l'altro questo concetto di velocità è mantenuto anche nelle numerose sezioni di platforming sparse nei livelli, tra rotaie dei treni e corse sui muri. Yakumo infatti avrà a disposizione un rampino per muoversi tra questi ostacoli e un aliante per cavalcare le correnti d'aria. Le sezioni col rampino mi sono piaciute, meno quelle con l'aliante (da notare che esistono i danni da caduta, ma nel menù opzioni si può annullare questo malus pena però l'impossibilità di ottenere alcuni trofei legati al platforming). Un plauso va fatto per la disposizione di default dei comandi del pad, che si vede che è stata fatta da gente che di action ne mastica fin dalla nascita. Il mio consiglio è di mantenere la disposizione base. A livello di progressione Yakumo potrà "ricaricare le pile" in appositi checkpoint (qui partirà un salvataggio automatico) dove potrà parlare a uno schermo con Umi, la hacker del clan, che gli fornirà una bottega dove comprare consumabili, accettare incarichi secondari (molto standard e classici, tipo collezziona 5 oggetti di quel tipo, elimina 20 guardie armate ecc...) oppure interagire con un corvo, che farà comparire il suo maestro Tyran il quale potrà insegnare nuove mosse a Yakumo (pagandole in monete ninja) o avviare una sessione di allenamento. Essenzialmente Yakumo avanzando fronteggerà svariati nemici a seconda delle aree (in alcune ci saranno delle vere e proprie ondate), per poi abbattere il boss di fine capitolo. Lungo il percorso principale si snodano vie secondarie e in alcune di queste si può accedere a dei portali per entrare nel "purgatorio", vale a dire una sessione di gioco che richiama le prove del coraggio del terzo capitolo, sfidando ondate di nemici (senza però intaccare il punteggio karma e la valutazione del capitolo). Visivamente a me è piaciuto lato estetico (nemici, armature, armi, animazioni dei colpi, magari qualche colore in meno a schermo non guastava durante gli scontri...), ma è chiaro che il lato tecnico non è al passo coi tempi, sebbene le prestazioni siano solide (cali di frame? Rallentamenti? Cosa sono?). La colonna sonora e le musiche non sono invadenti e fanno la loro onesta parte. A livello di difficoltà dipende l'approccio che uno cerca: secondo me Razor's Edge è molto più tosto, ma a sua volta questo l'ho trovato più difficile (a modalità difficile, quella che ho giocato per intero io) del primo e del secondo Sigma. In ogni caso consiglierei di approcciarlo la prima run a normale, più che altro perché le meccaniche nuove devono essere acquisite con molta pratica e farlo subito a difficile forse può causare un po' di frustrazione (che tuttavia io non ho avuto, pur essendo morto più di 700 volte). In conclusione è un titolo vivamente consigliato per i fan della saga, ma anche per gli amanti dell'action in terza persona perché è molto difficile trovare di meglio in circolazione.
Gerryddio
Roba che se non ci avessero fatto un articolo sopra al rifiuto di pubblicazione di steam, epic e humble non se lo sarebbero cagato di striscio e lo avrebbero fatto uscire senza problemi...
Garth Brown
@New_Neo si
John Cena.
Mi ricorda Devotion escluso da steam per alcune cagate.
Sgn98
Ci son fin troppi manager che son dei verginelli samaritani dentro a queste multinazionali del gaming su PC