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Su I bastioni di Orione

La fantascienza di mondi lontani, di razze aliene, di tecnologie superevolute, di androidi senzienti o di uomini spaziali. Abbiamo visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser, e vogliamo parlare di quanto fossero meravigliosi.

I bastioni di Orione

ha pubblicato un'immagine nell'album Opere

Philip K. Dick's Electric Dreams 1x01 - "The Hood Maker", di Julian Jarrold

Un po' di pensieri sparsi. Senza spo.iler, tranquilli.
Il senso di apprensione è stato quello che mi ha accompagnato di più durante tutta la visione. Ma questo non per la natura dell'episodio in sè, bensì per il carico di aspettative che avevo e che, confesso, temevo di veder naufragare sciaguratamente già da subito.
E' chiaro che a Channel4 manchi una serie come Black Mirror, passato ormai definitivamente per le mani di Netflix. Questa mancanza credo che giustifichi in grossa parte la forte volontà di elaborare una nuova serie a tema fantascientifico. Serie che, soprattutto a livello di struttura, non ha praticamente nulla di diverso dall'opera di Charlie Brooker. Una storia narrata sempre in un singolo episodio, con un cast sempre diverso, per un totale di 10 storie totali. Tale è il numero di cui sarà composta infatti questa prima stagione di ED. E la scelta a disposizione degli autori è particolarmente vasta, considerando il non poco materiale di partenza presente (Dick scrisse qualcosa come 120 racconti brevi nella sua vita).
"The Hood Maker" è un racconto scritto da Dick nel 1955, da noi conosciuto con il titolo italiano "Il fabbricante di cappucci". Fortuna ha voluto che sia anche uno tra quelli che ho già avuto modo di leggere.
Senza fare anticipazioni di sorta, vi dico solo che si tratta di un racconto in cui la fanno da padrone temi come la privacy e le paranoie da complotto. L'episodio, va detto subito, non è fedelissimo all'opera madre, ma oggettivamente mai avrebbe potuto esserlo. Il racconto originale vantava qualcosa come 18 pagine, un numero molto esiguo e non in grado di coprire il minutaggio tipico di un prodotto televisivo. Motivo per cui sono stati cambiati alcuni elementi, anche molto incisivi del racconto, e ne sono stati aggiunti altri. Un'esigenza che ho trovato doppiamente legata al fattore tempo. Perchè, se è evidente come la durata abbia influenzato la resa finale dell'episodio, è altrettanto evidente come gli autori abbiano fatto le opportune modifiche anche per svecchiare un po' il racconto e renderlo più appetibile ad un pubblico attuale. Parliamoci chiaro: gli scritti di Dick sono già tremendamente difficili da adattare per un contesto esterno a quello letterario. Un certo compromesso è inevitabile.
Comunque, alla fine, l'episodio scorre e suscita interesse. Ci ho visto tanti piccoli pregi: c'è quell'atmosfera un po' vintage che caratterizza le opere dickiane e c'è una narrazione che cerca maggiormente di mostrare quello che sta succedendo e farlo intuire allo spettatore, piuttosto che provare a spiegarglielo esplicitamente. Se volessimo richiamare nuovamente in causa Black Mirror, direi che per ora il problema principale di ED è dato dal fatto di non riuscire a trasmettere il suo messaggio con la stessa efficacia. Ma c'è tempo per quello. Dopotutto è solo il primo episodio, e Dick ha scritto tanto.
Insomma, questo "The Hood Maker" mi sento cautamente di promuoverlo, sperando però che i successivi riescano a mostrare un potenziale maggiore.
Attenderò con curiosità la prossima settimana. L'episodio 2 sarà l'adattamento di "Impossible Planet", un racconto del 1953 (che non ho ancora letto, oltretutto).