Ragu ha pubblicato una domanda
Parlate in dialetto?
Parlate spesso in dialetto?
Sono curioso di vedere un po' i risultati del sondaggio..
Parlate in dialetto? A casa, con gli amici, a scuola, al bar ed in qualsiasi altro luogo immaginabile e non.
Io francamente uso sempre espressioni dialettali in casa ed in compagnia di conoscenti. A volte mi capita anche con persone che non sono di Firenze, non me ne accorgo, mi viene quasi spontaneo.
Se voglio usare il dialetto stretto, che poi quello che usiamo qua dialetto non lo è, il più delle volte è per scherzare.
ZeroPaccato
@Kyjus
Storpiare la propria lingua?
La storia della lingua ci insegna che sta succedendo proprio il contrario, ossia che l'Italiano standard sta storpiando la nostra vera lingua, ossia i dialetti e le lingue considerate a se stanti come il sardo.
Loro non storpiano la propria lingua perché quella è la loro lingua.
Ragu
Personalmente posso dire che non conosco alcuna persona fiorentina che non parli dialetto o non usi termini dialettali. Sara perché il nostro è un dialetto non troppo distante dall'italiano, facile da capire per tutti (oddio, non poi cosi vero se uno ci si mette). Difatti mi sono sorpreso quando qualcuno ha detto addirittura di non saper parlare il dialetto della propria zona.
E soprattutto mi PIACE parlare in dialetto, lo trovo naturale, fluido, in qualche modo simpatico.
ZeroPaccato
Spesso?!? direi sempre o quasi, sono vissuto in un piccolo paesino di 1000 abitanti e i miei nonni erano contadini, inoltre sono vissuto in campagna, mio padre inoltre forse non sa neanche parlarlo l'italiano quindi...certo che lo parlo.
La situazione dialettale della mia regione, le Marche, è un casino totale, di paese in paese il dialetto cambia, quindi non immaginatevi che tutti noi parliamo come Montesi, ("Ntel culo" "er diaulo" ec...), per farvi un esempio nel paese in cui vivo attualmente per dire la parola "Bambino" utilizziamo il termine "Lu fricu", mentre in quello che ci confina a sud si utilizza "lu friche" (la "e" che ho scritto qui non si pronuncia allo stesso modo che in italiano).
Il cambiamento è piccolo, una sola lettera alla fine, ma se andiamo a vedere ad esempio la coniugazione del verbo andare (in dialetto jì) al passato, da noi si ha:
Io ero jitu
Tu eri jitu
Issu era jitu
Nu (nujatri) eràamo jiti
Vu (vujatri) eràate jiti
Quilli era jiti
Per il passato noi utilizziamo solitamente questa variante del "trapassato prossimo" , mentre loro solitamente utilizzano una variante del passato remoto:
Io jetti
Tu jetti
Issu jette
Nujatri (ce) jemmo
Vujatri (ce) jeste
Quilli (ce) jettero
E questi due paesi sono minuscoli e confinano tra loro (e hanno ancora un infinità di differenze), andando sempre più lontano la situazione diventa sempre peggiore, infatti alcuni miei amici affermano di non capire gli Anconetani quando parlano in dialetto.
Per questo motivo spesso e volentieri tra di noi, se non abitiamo nello stesso paese, parliamo un italiano dialettizzato, ossia solitamente utilizzando parole italiane senza l'ultimo pezzo ed utilizzando il solo verbo essere per comporre i tempi composti (tranne per la terza persona singolare e plurale), con l'aggiunta di qualche termine dialettale puro come "fricu", "bboccà" ed altri.
E ora mi chiedo...per quale motivo ho voluto scrivervi tutto questo?
PS: Un tempo studiavo anche il vernacolo fiorentino