In risposta a Vag, so che non è metal oriented, ma non sapevo dove pubblicarla...
XTC = la mia band inglese preferita, forse troppo sarcastico Partridge e troppo malinconico Moulding, però insieme funzionano.
Beach Boys = Corgan diceva che quando conosci qualcuno che ha avuto un lutto, di farglielo ascoltare. Provato sulla mia pelle, lenisce qualche cicatrice.
Genesis= quando ti senti fuori posto, è la cartolina tornasole di quella sensazione (lo ascoltavo tutti i giorni mentre andavo al liceo).
The Flaming lips = come dice qualcuno " da quando i FL sono diventati irrilevanti?", perché ora lo sono eccome. Poi ricordi quel 1999, e quell'album che è la parabola di una dose di eroina fatale. Molto accurato.
Cornelius = non il suo migliore lavoro, ma quello che faccio suonare meno di rado. Drop bella bella.
Aorta = The soft Bulletin scritto 30 anni prima.
Saint etienne = durante gli anni 90 avevo una cotta per mia cugina, in piena ondata clubbing, ascoltava il brit pop e somigliava a Reese witherspoon nel suo prime. Peccato che lei fosse già innamorata di un certo Liam.
John Phillips = ero indeciso se mettere lui o Dennis Wilson, ho optato per lui. il genere Americana nella sua incarnazione più viscerale possibile.
Television personalities = qui ho chettato, avrei messo la cover di Nikki Sudden, ma non fa parte di un album, quindi ho scelto la band originale.
Digable Planets = mi piace tanto l'hip hop early 90s prima del G-funk e altra merda. chissà cosa sarebbe potuto diventare un movimento che si è ammazzato con le sue mani, neanche Malcolm X.
small faces = c'era un periodo che ascoltavo SOLO la british invasion dei 60s. Erano i miei preferiti, peccato per il packaging dell'LP osceno.
The millennium = Leader visionario come Bryan wilson che la band (super band) odiava a morte. Però il talento supera i rapporti umani, per un po, almeno.
Morrissey = ci ho intitolato un mio album su Ludo. fair enough.
Animal collective = i Tayo Matsumoto dell'elettronica, qui non solo si ritorna bambini, ma ci si riappacifica con la natura.
Lindsfarne = Alan Hull canta come David Gray, okay, ma i testi sono di un altro pianeta.
Pavement = sempre per via di mia cugina, stavolta c'era un certo Malkmus, tutti problematici li cercava.
Haircut100 = un album atipico dove il leader storico abbandona per la carriera solista, il risultato: il loro migliore album nonché quello preferito di mia madre.
(indecisa anche con Steve Mcqueen dei prefab Sprout)
Lee Hazlewood = Cash mi piace, Jim Croce pure, Lee ti prende a calci e ti punta una pistola alla tempia se non lo assecondi.
rolling stones = a differenza dei Beatles, erano un hit e miss, ma quando azzeccavano un pezzo facevano scintille. Album fenomenale.
Maurizio Arcieri = sembra che non c'entri un cazzo qui in mezzo, però fidatevi, ascoltate "il deserto" e mi darete ragione.
Gainsbourg = uno che amava veramente la donna in tutte le sue forme e contraddizioni. Un modello, uno spirito guida.
Velvet Underground = dicono che Reed fosse uno stronzo, no precisiamo, eran Newyorkese, dei più autentici.
Cast = best band del brit pop. fine.
Saint Vitus = no, un po' di metal c'è, anche se li ho ascoltati poco quanto avrei voluto. Mi piacciono e tanto basta, per me.
MEW = la scoperta dei Mew coincide con il mio approdo all'università, gioie e dolori, tantissime aspettative, libertà, incoscienza, tutto poi svanito nell'arco di pochi anni. Oh, però la loro musica resta.
Vagitarian
volendo c'è anche la stanza music pub
Bianconero The Brave
In che modo i Flaming Lips irrilevanti? American Head è uno dei dischi più brillanti di quell’anno, e mi pare sia stato accolto bene da critica e pubblico. Se invece parli del mero successo commerciale temo non ne abbiano mai avuto quanto meritato, neanche negli anni d’oro di Soft Bulletin/Yoshimi
dttsu
Nono, mi riferisco ad un video polemico che girava su YouTube. Anche io sono d'accordo sulla loro importanza.