Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

ghejoxx condivide alcuni suoi interventi solo con i suoi amici. Se vuoi conoscere ghejoxx, aggiungilo agli amici adesso.

ghejoxx

ha scritto una recensione su Assassin's Creed Origins

Cover Assassin's Creed Origins per PS4

The Witcher 4: Origins. Il tema fuori traccia di Ubisoft

Quando vidi i primi video di Assassin's Creed Origins, onestamente non ne rimasi piuttosto entusiasta. Il gioco mi sembra tutto tranne che un Assassin's Creed e le "novità" inserite mi sembravano tutto tranne che interessanti o atte a migliorare una formula di gioco che aveva bsogno di essere svecchiata. Nonostante lo abbia preso al D1, come tutti gli AC, alla fine ho atteso questa quarantena per potermelo giocare e, pad alla mano le mie impressioni iniziali, sono state ampiamente confermate, seppur con qualche sorpresa.

PRO:

STORIA.
Ubisoft da questo punto di vista ha fatto un lavoro eccelso, e questo forse è il pregio più grande di questo Assassin's Creed, e il picco più alto toccato dalla saga. Origins ci narra l'origine della confraternita degli assassini attraverso un superbo racconto di vendetta. Una storia adulta fatta di sentimenti contrastati che molto spesso conducono a scelte dolorose e dalle conseguenze inaspettate, e che condurranno i protagonisti su una strada lunga e tortuosa, piena di insidie e sacrifici che porterà i nostri protagonisti a prendere decisioni che mai avrebbero immaginato. Ed è proprio su queste che la trama da il meglio di sé; nel raccontare la maturazione dei nostri protagonisti, e di come questo li abbia indotti, in modo del tutto naturale, e quasi inconscio, a creare la confraternita degli Assassini.

QUEST.
Uno dei punti meno brillanti dei precedenti AC, erano proprio le missioni. Le principali, per quanto ben costruite, non erano particolarmente brillanti, e le secondarie soffrivano terribilmente di un senso di ripetitività. Sia chiaro, in Origins la formula non è cambiata: si va da un punto A ad un punto B e si uccide l'obbiettivo nel 99% dei casi. Le migliorie sono proprio nelle storie delle missioni principali e secondarie che, magnificamente scritte, non annoiano mai e danno sempre un senso di nuovo.

GRAFICA.
Graficamente il gioco è stupendo, e anche la realizzazione dell'antico Egitto è veramente superlativa.

SONORO.
Stupende le musiche, molto evocative, e nulla da dire sul doppiaggio.

CONTRO

E qui partono le note dolenti, perché se i PRO sembravano far gridare al capolavoro, i CONTRO ribaltano completamente il giudizio e la valutazione.

Mappa. La mappa è enorme, mal sfruttata e strutturata in modo ancora peggiore. L'impianto alla The Witcher è copia-incollato senza starci troppo a pensare, convinti che se abbia funzionato nel titolo di CD Projecket Red, avrebbe funzionato anche in Origins. Peccato che Ubisoft non sia per nulla avvezza al genere GDR Open World e si siano dimenticati di studiare bene The Witcher 3, o lo abbiano giocato in modo piuttosto frettoloso.
Come dicevo, la mappa è enorme e disponibile fin da subito (in The Witcher 3, al contrario si apriva mana mano che si procedeva con la storia), peccato però che la storia ne tocchi si e no 1/5, tutto il resto ve la dovrete esplorare per conto vostro, con ben poche motivazioni a farlo. Tra l'altro, in molte situazioni, avrete delle sgraditissime sirprese: in almeno due regioni della mappa, anche piuttosto grandi in verità, non c'è assolutamente nulla, se non che delle missioni evento, in altre ci sono 1 o 2 cose da fare. La cosa peggiore è che alcune attività secondarie non sempre appaiono sulla mappa, né sincronizzando i punti di osservazione, ma dovrete avvicinarvici girovagando per la regione, ergo vi ritroverete a perdere tempo a girovagare per delle porzioni della mappa, per scoprire, magari, che non c'è assolutamente nulla da fare o per raggiungere il singolo punto d'interesse presente; sia chiaro in alcuni frangenti, l'esplorazioni e le scalate sono anche piuttosto interessanti, e ci mostrano paesaggi molto evocativi ed emozionanti, ma considerando nel complesso la situazione dell'impianto del gioco, alla fine, quest'emozione viene facilmente oscurata dal un senso di noia che potrebbe aver già sopraffatto il giocatore. Questo, inoltre ci porta ad un'altro punto dolente: i punti di osservazione. Questi, come già detto, non sempre rivelano tutti i punti d'interesse presenti nella mappa, ma in molti casi sono posizionati veramente male, costringendovi a numerosi viaggi rapidi da un punto d'interesse ad un punto d'osservazione per continuare l'esplorazione, in molti casi resa ancor più frustrate dai terreni su cui dovremmo muoverci.

Punti d'interesse. Questa è forse la parte peggiore del gioco e quella che occupa la maggior parte dell'esperienza se si punta a completare il gioco al 100% e che, ben presto, genererà nel giocatore noia e frustrazione. L'impianto alla The Witcher ha, per forza di cose, donato ad Origins i punti d'interesse. Dissipando la nebbia che avvolge le regioni, sincronizzando i punti di osservazione ed esplorando le varie regioni, la mappa finirà per riempirsi si una miriade di punti d'interesse, rappresentati da dei punti interrogativi. Questa mole di contenuti, in minimissima parte sono legati a delle attività secondarie strettamente legate alla storia principale (circa l'1%), e li riconoscerete perché i punti interrogativi sono dorati, tutti gli altri sono un mero espediente per allungare le ore di gioco, fornire materiali per il craftig e tesori per acquistare materiali e upgrade, finendo però, ben presto, per annoiare incredibilmente il giocatore. Infatti, per quanto si sia cercato, almeno sulla carta, di offrire una certa varietà di attività secondarie, queste sono state inserite sulla mappa in modo veramente pessimo. Avremo circa attività secondarie: depredare il tesoro, uccidere il capitano, uccidere l'animale leggendario, trovare le tavolette antiche e i macchinari antichi nelle tombe, trovare i papiri delle cacce al tesoro (ed eventualmente decifrali per trovare i tesori), risolvere gli enigmi dei cerchi di pietra, trovare gli eremi, le lotte nelle arene, le gare all'ippodromo. Ora, se ad una prima occhiata, le attività sembrano molte, come già detto, sono distribuite veramente malissimo. Se escludiamo le cacce al tesoro, queste sono così suddivise: nell'85% dei casi ci troveremo davanti a "uccidi il capitano" o "depreda il tesoro" o, giusto per variare la formula, fin troppo stantia , "uccidi il capitano e depreda il tesoro"; un 6% uccidi l'animale leggendario, un 3% trova il papiro; un 3% suddiviso tra lotte nell'arena e gare al'ippodromo; un 1% i circoli di pietra; una 1% le tombe; 0,5% eremi; 0,5% uccidi gli elefanti da guerra. Davvero divertentissimo, se pensate che è così che verranno occupate circa 90 ore di gioco!!!!
Tra l'altro, alcuni punti d'interesse, i macchinari antichi all'interno delle tombe, non sono segnati sulla mappa, ma sono segreti. Solitamente l'accesso si torva vicino alla zona in cui avete trovato la tavoletta antica, solo che, come detto, non viene indicato sulla mappa e, è facile non farci caso, anche perché le tombe sono piuttosto buie ed è quindi piuttosto facile, presi dalla noia, non accorgersene.

IMPIANTO GDR. E' giusto fare una premessa, le meccaniche GDR sono fatte piuttosto bene nella loro classicità, si trovano tra i contro, per un semplice motivo: non appartengono ad Assassin's Creed. Questa saga è fortemente incentrata sulla storia, che da sempre si dipana tra quest principali e secondarie. E' un gioco story driven, c'è poco da fare ed inserire tutta una serie di meccaniche tipiche di GDR non fa altro che allungare incredibilmente il brodo, costringendo il giocatore a passare molto tempo a farmare materiali e oggetti per il craftig e punti esperienza per il level up, distogliendolo dalla storia principale e facendogli perdere il filo della trama. Sopratutto perché, più si va avanti, più XP e materiali servono per salire di livello e adeguare l'equipaggiamento, perché già, se escludiamo le armi, tutti gli altri pezzi dell'equipaggiamento, vanno craftati. Che gioia! Che divertimento!

COMBAT SYSTEM. Fin dai primi video mostrati, il combat system non mi aveva particolarmente impressionato. Non solo lo avevo trovato fortemente estraneo alla saga di Assassin's Cree che aveva da sempre rpesentato un CS piuttosto marziale, dinamico e coreografico, m mi è da subito parso piuttosto piatto e, pad alla mano, il tutto è stato ampiamente confermato. Se la sua estraneità può, con molta fantasia, essere imputata al fatto che la confraternita ancora non esista e non vi era alcun addestramento specifico
(nonostante sono fermamente convinto che la cosa abbia minimamente sfiorato chi ha lavorato al gioco) tutto il resto non ha particolari giustificazioni. Abbiamo sostanzialmente 4 movimenti: attaco debole, attacco pesante, schivata e special. Le combo non sono nulla di brillante, e solitamente, si parte con un attacco forte per rompere la guardia, per poi continuare con attacchi deboli e forti per uccidere il nemico. Una meccanica non particolarmente esaltante che, con il level up e la facilità con cui si rompe il gioco, diventa ancor mento esaltante, finendo per fa diventare piuttosto noiosi i combattimenti. Ora, se la cosa può essere, come già detto, con molta fantasia, accettata per il corpo a corpo, un altro discorso è la meccanica furtiva; l'impianto GDR è dato, infatti, va fortemente a minare questa componente. l'esistenza dei livelli dei personaggi, in molte occasioni ridicolizzano l'assassinio, poiché se l'avversario è di un livello troppo alto, non importa come lo si cerchi di assassina, il nemico non subirà alcun danno, ed è alquanto ridicolo vedere il notro protagonista infilare frecce, asce, spade, coltelli in punti come il collo o la testa dei nemici, e vedere la barra della vita di questi non essere minimamente intaccata. Tristezza profonda. Va comunque detto che, questa meccanica, ha dato l'opportunità di avere alcun boss battle piuttosto interessanti, ma queste non risollevano minimamente le sorti del combat system che, di fatto, resta un enorme contro del titolo.

STORIA.
Nonostante sia rimasto particolarmente affascinato dalla storia di Origins e dalla sua narrazione, non ho potuto fare a meno di notare alcuni difetti. Le uniche pecche che si possono trovare, sono sostanzialmente due: 1) alcune forzature di Trama; 2) alcuni punti fondamentali di ciò che riguarda la costituzione della confraternita e delle loro usanze e rituali, è legato a delle attività secondarie.
A queste, ne va aggiunta un'altra della quale, però, nono sono particolarmente sicuro, ma che non può non essere menzionata, cioè una certa discrepanza tra le figure che appaiono nel santuario di Monteriggioni e gli eventi narrati in questo capitolo.

CONCLUSIONI.
In conclusione, se non si fosse trattato di un Assassin's creed, tutto sommato il titolo sfornato da Ubisoft si sarebbe rivelato un ottimo titolo ma, per l'appunto, il gioco in questione riporta un titolo ben specifico che ben poco ha a che fare con il prodotto che ne è risultato. Sostanzialmente, questo Assassin's Creed Origins lo si può definire un "tema fuori traccia", "ben scritto" indubbiamente, ma "completamente avulso dal tema scelto".
Avrei dato un voto ancor più basso, onestamente, ma va detto che i pregi, sopratutto la storia molto bene scritta e narrata, ed il fatto che questa racconti il momento più importante della saga, cioè l'origine della confraternita, e un pizzico di fanatismo verso questa saga, hanno di fatto alzato il voto.