Hafufu ha pubblicato un'immagine nell'album L'altro cinema riguardante Battle Chess
Computer Chess (2013)
Andrew Bujalski
Hafufu condivide alcuni suoi interventi solo con i suoi amici. Se vuoi conoscere Hafufu, aggiungilo agli amici adesso.
Computer Chess (2013)
Andrew Bujalski
Being John Malkovich (1999)
Spike Jonze
Labyrinth (1986)
Jim Henson
Non ti so dire quale preferisco... Anzi, consideravo di rivedermi e recuperare alcuni fantasy degli anni 80, probabilmente lo riguarderò
Sta di fatto che a Labyrinth non fu riservato lo stesso trattamento della Storia Infinita, che ho visto trasmesso fino alla nausea...
Probabilmente abbiamo sempre perso occasione (oppure no?) di dare i dovuti riconoscimenti ad un personaggio come Francis York Morgan.
Potenzialmente è il miglior personaggio videoludico di tutti i tempi. E vi dico perché, senza fare spoiler o addentrarmi troppo nell'esperienza con Deadly Premonition.
Francis è un personaggio caratterizzato. È pensato veramente troppo bene. Così bene che sembra veramente una persona esistente.
Chi ritiene che il suo personaggio videoludico preferito sia uno come Aloy o Kratos vorrei sapere cosa ci veda in loro - senza offesa.
Vi sentireste rappresentati da loro? In che modo?
Che sapete riguardo questi personaggi?
Oltre a vivere l'esperienza con loro - e magari a sviluppare un rapporto simpatetico -, dovete riconoscere che non hanno spessore.
Sono proprio personaggi da videogioco. E se sembro ingrato a nominare loro, metteteci chi altri vi pare, Super Mario o Sonic.
Le conversazioni che Francis fa sul cinema - magari perché sono il mio punto debole? boh - sono geniali.
Pure se non te ne frega niente del cinema oppure se parla di film che non hai visto, capisci che tipo è.
Sono conversazioni intime. Parla a te giocatore.
Ma pure la gestualità, il modo di porsi, le espressioni...
Deadly Premonition è un gioco del 2010 ma è più espressivo di un pezzo di tufo come Kratos (scusate, ce l'ho con lui); con le potenzialità a disposizione per realizzare graficamente God of Was , pur facendomi vedere tutte le grinze, corrucciamenti, gocce di sudore, nervi etc. a me non comunica nulla. È fittizio.
Anzi, come ho sempre detto, "forza" lo stimolo emotivo, come se dovessi necessariamente empatizzare con lui.
Francis fa ghigni strani. Espressioni come se recitasse in un film scadente. Ma c'è autenticità, mi comunica qualcosa.
Forse dovremmo accettare che i personaggi dei videogiochi sono proprio piatti e pochi se ne salvano.
E non che debbano essere dei personaggi così profondi... Ma tendiamo a idealizzare la mediocrità. Probabilmente perché intorno a questi personaggi si polarizza l'attenzione del grande pubblico. Oppure perché sono eroi in un contesto arido, pur essendo opulente per dettagli.
Datemi altri Francis o Manny Calavera, giusto per dirvene un altro.
Fatto benissimo e sono d'accordo sui pensieri che fa per quel che ricordo ma non lo accosterei ai personaggi che hai scelto tu perché sono contesti e storie completamente diverse oltre che secondo me l'empatia che si crea tra te e il protagonista può essere molto soggettiva, dipende anche come ti immergi in un determinato scenario per dire Manny calavera può sembrare solo un personaggio stupido se non capisci tutte le situazioni che ci sono intorno
Se vuoi vedere la vita di un essere umano qualsiasi allora guardati allo specchio.
I videogiochi sono fatti per vivere esperienze straordinarie, la gente li usa anche per scappare dalla realtà
1) si, Old Kratos è uno dei miei personaggi preferiti. Cosa ci vedo in lui? Ci vedo un uomo maturato e saggio, un padre che vuole rendere evitare che il figlio diventi come il suo sé passato. "Dobbiamo essere migliori". Il vecchio Kratos pure mi piaceva, ma è da Old Kratos che mi sento più rappresentato, perché io stesso sono più maturo, più saggio, più consapevole.
2) "dovete riconoscere che non hanno spessore". Io non devo riconoscere proprio un cazzo. Sono i personaggi di una storia, di una narrazione che ha un inizio, uno sviluppo e una conclusione, FINE. Non devono fare altro. Come ha detto Ace, si può entrare in empatia o affezionarsi a loro, ma alla fine, sono personaggi di una storia, FINE. Per dire, io sono innamorato di Chloe Price, ma so perfettamente che è un personaggio fittizio, quindi la cosa nasce e muore lì. Consapevolezza.
3) No, York non parla a te, parla con Zach tutto il tempo. Nessun personaggio parla direttamente col giocatore, a meno che non è esplicito (aka sin dall'inizio del gioco) (e ci sono dei giochi dov'è successo/accaduto).
@Hafufu il gioco è di 14 anni fa, proteggere ancora chi non ha giocato il gioco non ha senso, specialmente perché si sente York parlare a Zach sin dalle prime battute di gioco (e anche nel trailer penso, ma qui non ne sono sicuro).
Cmq no, Zach non siamo noi.
Non ci sono interventi da mostrare 😔
Hafufu
Come un film di un'ora e mezza in cui sostanzialmente non accade nulla riesca comunque a farti sembrare che il tempo scorra lentamente accorgendoti poi che la prima mezz'ora è volata.
Un film che potrebbe sembrare noioso ma che per qualche mistico motivo attira la visione.
Hafufu
Per chi si stesse chiedendo di cosa tratta: ad inizio anni 80 si tiene un torneo di scacchi in un hotel.
A sfidarsi però non sono i giocatori bensì gli algoritmi dei computer sviluppati dai programmatori (aka nerds) che elaborano le mosse da eseguire: i programmatori devono dunque solo inserire il comando e fare le mosse suggerite.
Difficile aggiungere altro, so che così sembra non avere molto appeal.
Innanzitutto, la maggior parte dei dialoghi sono improvvisati. Il film è una sorta di (falso) documentario in un contesto in cui il computer era ancora un oggetto mistico, un enorme calcolatore dalle potenzialità virtualmente infinite ma in una fase ancora pionieristica e di avanscoperta per lo sviluppo tecnologico: sarebbe potuto rimanere fermo alla semplice computazione di dati come stravolgere le vite delle persone.
Sul film effettivamente ci si interroga anche su questo, anticipando di molti anni la riflessione sulle AI (ovviamente è una riflessione retrospettiva in un film del 2013...) che risulta pertinente ad oggi.
Però circolavano molte elaborazioni teoriche sul futuro delle macchine e il loro/nostro destino... facendo apparire i computer anche come qualcosa di misterioso se non "inquietante" per gli scenari in cui si prevedeva una de-umanizzazione se non una sostituzione dell'uomo con la macchina o addirittura ad una "umanizzazione" delle macchine, in cui ci si chiede se possano avere un'anima (con un segmento nel film "paranormale")
Ad ogni modo, il film è molto particolare ed averlo girato con una macchina da presa degli anni 70 aiuta nella resa di un documentario dell'epoca.
Non so se, a chi, come e perché consigliarlo ma, se leggendo la mia impietosa e vaga descrizione siete rimasti in qualche modo incuriositi, gli darei una occhiata.