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Mad_dog

ha scritto una recensione su Manifold Garden

Cover Manifold Garden per PS4

Geometria impossibile

Manifold Garden è senza dubbio uno dei giochi visivamente più belli che abbia giocato negli ultimi anni e in generale.

Le sue geometrie impossibili ispirate ad Escher fatte di linee nette e pulitissime, loop infiniti, frattali e singoli elementi colorati che spiccano come luci nell’oscurità tra gli sfondi color panna colpiscono come pochi.
A volte si è meravigliati altre direttamente risucchiati al loro interno.

Quando finita un’area dobbiamo passare alla successiva ci sarà sempre una transizione in cui da mondo vuoto questo andrà a costruirsi davanti a noi. Vi assicuro che queste transizioni ve le ricorderete per un bel po’.

Ma il gioco in se… cos’è?
È senza troppe sorprese un puzzle game in prima persona che gioca con prospettiva e fisica.
Con la pressione di un tasto possiamo “arrampicarci” su una parete cambiando così prospettiva e fisica degli oggetti all’interno dello scenario.

Per risolvere gli enigmi abbiamo infatti a disposizione sostanzialmente 3 cose:
•Dei cubi che in pieno stile Portal ci servono per attivare interruttori, deviare il corso di alcuni fluidi e all’occorrenza anche fungere da piattaforma. Questi cubi infatti subiscono la gravità solo in alcuni piani mentre negli altri sono “freezati”. Con il proseguire del gioco aumentano i colori e quindi le combinazioni e utilizzi che uno ne può fare.
•Fluidi che permettono sia di attivare motori che aprono porte che, con il cambio di piano adeguato, diventare solidi e creare così ponti e aprire nuovi passaggi.
•La gravità e il loop degli scenari. Sembra stupido e inizialmente viene anche difficile da comprendere ma le mappe di Manifold Garden sono un loop infinito della stessa mappa una affianco all’altra e una sopra all’altra. Dobbiamo ad esempio finire sul tetto della mappa? Basta lanciarci nel vuoto per atterrare sulla controparte di sotto della mappa e di conseguenza sul tetto.

Il gioco ha un’ottima curva di difficoltà. Parte molto semplice, aggiunge di volta in volta nuovi elementi da considerare e poi ti lancia le sfide più complicate nel finale.
Spesso la soluzione può sembrare tremendamente difficile ma si scopre sempre che è solo una questione… di prospettiva.

Anche il sonoro fa la sua parte con musiche a volte ambient a volte nettamente più movimentate.

Durata di tutto rispetto per il genere con un gioco che se affrontato blind può tranquillamente portare via anche 4/5 ore.

Consigliato ma solo ed esclusivamente ai patiti di puzzle game o a chi è in cerca di un gioco con una direzione artistica unica e d’impatto.