Mages of Mystralia - recensione
Quella del mago è sicuramente una figura emblematica per quanto riguarda produzioni fantasy e dintorni. Da sempre circondati da un'aura di profondo mistero, questi personaggi ricoprono ruoli di estrema importanza in tutte le storie in cui sono presenti, basti pensare a Merlino, Gandalf o al più recente Harry Potter, giusto per nominare alcuni di quelli più famosi.
Anche i videogiochi hanno avuto la loro buona dose di potenti fruitori dell'arcano, gli esempi potrebbero essere innumerevoli ma oggi ci concentriamo su Ziya, la protagonista di Mages of Mystralia. Il titolo si propone come un action adventure dalle tinte fiabesche, la cui caratteristica distintiva risiede nel sistema di crafting degli incantesimi. Scopriamo insieme se vale davvero la pena agitare la bacchetta in quel Mystralia.
Purtroppo, ve lo diciamo subito, siamo rimasti un po' delusi comparto narrativo. Ci teniamo a precisare che per la realizzazione di storia e dialoghi gli sviluppatori si sono avvalsi del supporto di Ed Greenwood, per chi non lo conoscesse uno dei signori che ha contribuito a creare l'ambientazione Forgotten Realms (quella di Dungeons & Dragons) nonché papà di Elminster, il mago più famoso dei Reami Dimenticati. Da una penna blasonata come la sua ci saremmo aspettati davvero qualcosa di meglio, invece quella che ci troviamo tra le mani è la più classica delle storielle fantasy, con tanto di dialoghi banalotti e insipidi.
