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Videogiochi: la musica è cambiata - articolo

Nel corso degli anni è cambiato il modo di scrivere musica per i videogiochi. Dalle note a 8 e 16 bit dei videogiochi per NES, SEGA Mega Drive e Amiga, si è passati a intere orchestre che mettono a disposizione la loro grande esperienza e i loro strumenti ai compositori di musica per videogiochi.



Sono tantissimi i franchise che, inseguendo un'esperienza più coinvolgente a 360 gradi e narrativamente più profonda, richiedono ora una presenza musicale altrettanto significativa. Spesso, i compositori vengono integrati nello sviluppo per creare una sinergia fra ciò che avviene sullo schermo e la musica, in un risultato che talvolta non ha eguali neanche nel cinema.



E non soltanto i giochi occidentali come Tomb Raider, Mass Effect, Call of Duty o Assassin's Creed; anche i vari Super Mario e The Legend of Zelda, esponenti di uno stile più classico, propongono brani strumentali, generalmente di grande qualità. La musica "vecchio stile" è spesso prerogativa dei giochi indipendenti dei piccoli studi: da Cuphead ad Axiom Verge passando per Shovel Knight, Abzu e Strafe.

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6 agosto 2017 alle 17:10