L'industria ha bisogno dei “super” tripla A - editoriale
L'industria videoludica ha più che mai bisogno delle produzioni ad altissimo budget. Giochi capaci non soltanto di trascinare con sé l'interesse degli appassionati, ma di diventare veri e propri eventi di intrattenimento, non diversamente da un blockbuster al cinema. Ce n'è bisogno perché tali videogiochi rappresentano una costante accelerazione dell'asticella del videogioco, non tanto in termini artistici, bensì in una più ampia prospettiva di valore produttivo (e non parliamo solo di vendite).
Red Dead Redemption 2 arriverà a ottobre. Da oggi a quando sarà lanciato nei negozi, ne sono certo, saprà catalizzare l'attenzione di stampa e giocatori in modi in cui pochissime altre produzioni, storicamente parlando, sono riuscite. Quest'ultime sono quasi sempre a firma Rockstar Games, che con organizzazione impeccabile, notizie fornite con il gontagocce e, infine, una dirompente esperienza di gioco trascende ogni precedente paradigma (che magari proprio un gioco di Rockstar Games aveva fissato) per superare il livello.
Basti pensare che GTA V, pubblicato originariamente nel 2013, è ancora oggi fra i titoli più venduti ogni anno: ha superato le 90 milioni di copie spedite dal lancio. Un dato che esprime chiaramente il perché giochi di questo calibro sono maxi eventi dell'intrattenimento a 360 gradi e non soltanto di quello videoludico: cifre del genere non vengono raggiunte abbracciando soltanto i videogiocatori appassionati.
