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Dove vanno a finire i giochi digitali quando muoiono? - articolo

Un gioco in digitale basato su contenuto su licenza è destinato a morire già nel momento in cui viene pubblicato. A un certo punto, tra mesi oppure anni da oggi, tale accordo di licenza scadrà e a quel punto il publisher non potrà più vendere il software. Verrà tolto sommariamente dagli scaffali digitali (a volte con nessun avviso) e, probabilmente, non ci tornerà mai più a meno che il publisher non abbia intenzione di rinegoziare tali termini di licenza da capo.



Lo scorso dicembre, diversi giochi di Transformers sono stati improvvisamente rimossi da Steam e dal PSN (e poco dopo anche dal Marketplace di Xbox) senza alcun avviso da parte del publisher, ossia Activision. Fra di loro c'era anche Transformers: Devastation del noto sviluppatore Platinum Games, titolo distribuito soltanto due anni prima. Giochi basati su Teenage Mutant Ninja Turtles e Marvel pubblicati da Activision hanno subito una sorte simile.



I giocatori che avevano già acquistato e scaricato tali prodotti possono ancora scaricarli. Anche questa eccezione, però, non durerà per sempre. Il punto è che non possedete davvero i giochi che scaricate. I termini di servizio del PSN ad esempio sono molto chiari: "Al momento dell'acquisto di un prodotto, l'utente acconsente ad acquistare una licenza d'uso di quel prodotto ed è consapevole di non essere proprietario del suddetto prodotto". Microsoft e Nintendo hanno termini simili. Quando acquistate un gioco in digitale, state semplicemente comprando una licenza per giocarlo e il proprietario della piattaforma ha la facoltà di revocare tale licenza in qualsiasi momento. Se per esempio Sony decidesse in futuro di togliere tutti i giochi PS3 dal PSN, sarà suo pieno diritto farlo. Non sto suggerendo che lo farà (potrebbe benissimo tenere aperti i server fino alla fine del mondo), ma non c'è niente che potrebbe fermarla se lo volesse.

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26 febbraio 2018 alle 11:30