Hell Fest - recensione
Fin dai primi fotogrammi ci si chiede se si sentiva il bisogno di un altro assassino mascherato, nel mondo dell'horror. Pare che non se ne possa fare a meno, come non bastassero le riprese dei personaggi storici (Ghostface, Michael Myers, Jason Voorhees e, per estensione Leatherface, il killer di So cosa hai fatto e pure, perché no, Il fantasma dell'Opera).
Sarà per mancanza di fantasia o semplicemente per omaggio/citazione/nostalgia dei vecchi tempi d'oro dell'horror, i gloriosi e sempre rimpianti anni '70/80. Ma le maschere inquietano sempre, come ben sanno i fan di Pennywise e i cultori della serie di film The Purge.
Nella solita cittadina di provincia, un gruppetto di adolescenti dalle consuete tipologie (la saggia, la frivola, l'imprudente, l'innamorato, lo sciocco, l'allegrone), sciama lietamente in un parco di divertimento dell'orrore in occasione di Halloween (inevitabile pensare a Il tunnel dell'orrore di Tobe Hooper dell'81). Si spaventeranno molto più del previsto e per quasi tutti sarà l'ultima volta.
