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Blizzard sta cambiando e i dirigenti scappano - editoriale

Qualcosa sta cambiando. Al di là dell'addio di Bungie Studios (e di Destiny) da Activision, anche Blizzard ha il suo bel da fare dovendo gestire diatribe interne che, spesso, risultano tangibili anche dall'esterno. La fuga di membri chiave del suo assetto dirigenziale, infatti, è stata costante nel corso dell'ultimo anno ed è difficile prenderli come casi sporadici.



Non è strano che qualche figura nota se ne vada da una grossa azienda. Per Blizzard, per esempio, è significato vedere andare via nel 2014 Rob Pardo, che ha lavorato su Diablo, Warcraft e StarCraft; Josh Mosqueira, lead game director di Diablo 3, due anni più tardi; infine, Chris Metzen, il principale scrittore di Blizzard, nel 2016, sebbene quest'ultimo per ragioni personali.



La regolarità delle recenti dimissioni, però, lascia interdetti. E se la vociferata pressione che Activision sta mettendo su Blizzard per spingerla a produrre videogiochi che possano generare un significativo ritorno economico (e a ridimensionare gli investimenti dove tale guadagno non è presente - Heroes of the Storm) è frutto di speculazioni e indiscrezioni, allora analizziamo i fatti.

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14 gennaio 2019 alle 17:10