Dietro il Videogioco: La storia di Shigeru Miyamoto - editoriale
Sonobe, primi anni '60: il piccolissimo paesino del distretto di Kyoto è completamente immerso nella natura, e i mosaici di colline non perdono occasione per abbracciare le sponde di qualche stagno dimenticato all'ombra dei salici. Ancora oggi la vicina Miyama è una delle mete più visitate dai turisti interessati agli splendidi panorami della campagna giapponese; figuriamoci come doveva essere all'epoca, in una regione che aveva lottato per restare pacifica persino all'ombra dello spettro della guerra.
Il castello feudale era l'unica struttura imponente ad ergersi in mezzo ai campi circostanti, luoghi ancora lontani dalla smania urbanistica dell'uomo, campagne dominate dal verde e attraversate da decine di sentieri non ancora battuti. Proprio in quei boschi, c'era un ragazzino che trascorreva gran parte dei suoi pomeriggi all'avventura costeggiando i corsi d'acqua, facendosi largo tra le fronde e fermandosi ogni giorno davanti all'entrata di una caverna buia nella quale non aveva mai trovato il coraggio di entrare.
Un giorno, il giovane Shigeru Miyamoto raccolse tutta la sua determinazione e varcò la soglia, scoprendo il mondo nascosto nel fianco della collina; probabilmente, dentro quella grotta doveva esserci qualcosa di fantastico, perché sarebbe stata proprio quell'innocente esperienza a gettare le fondamenta per l'intramontabile universo di The Legend of Zelda.
