Field of Glory: Empires - recensione
Quando si parla del genere 'Grand Strategy' si fa riferimento a una nicchia dalle caratteristiche abbastanza precise. Alla gestione territoriale con annesse ambizioni di espansione si aggiunge sempre la progressione tecnologica, le campagne militari, la diplomazia e la gestione di stati/regioni/città facenti parte del nostro impero.
Ecco, appunto, la creazione di un impero nel senso classico del termine è solitamente l'obiettivo di questi titoli ma, rispetto ai classici strategici 4X, le dimensioni sono solitamente più ampie, le meccaniche più numerose e, in generale, la gestione più complessa.
Non è un segreto che Paradox regni in questa categoria con una pletora di titoli che coprono diverse ere della civiltà umana, futuro - più o meno credibile - compreso. Recentemente proprio Paradox ha rilasciato Imperator, un titolo che abbiamo recensito e che ha registrato una interessante divaricazione tra il giudizio della critica (più che buono) e quello del pubblico (disastroso su Steam).
Slitherine ci propone invece Field of Glory: Empires, un titolo grand strategy che, pur assomigliando a prima vista a Imperator, utilizza un approccio diverso in molti aspetti del gameplay. E' abbastanza raro che due titoli così simili escano a così breve distanza uno dall'altro, ed è quindi inevitabile che si facciano confronti, soprattutto alla luce dei pareri molto contrastanti sul titolo Paradox.
