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Nintendo Switch Lite - recensione

Chi l'avrebbe mai detto? Lo Switch che non fa Switch è un vero trionfo. È una versione rivista dell'hardware che dimostra, in modo spettacolare, che questa era una console portatile già nel suo DNA. E che in questa forma è davvero brillante. La versione Lite è infatti più economica e manca di alcune funzionalità allettanti, e c'è la sensazione che Nintendo abbia voluto lanciare un prodotto esclusivamente portatile per catturare quanta più audience possibile. È una console perfetta? No. Vale la pena acquistarla? Assolutamente sì.



La semplicità di Nintendo Switch Lite è riassunta perfettamente all'apertura della sua confezione: all'interno troviamo la console, l'alimentatore, un manuale striminzito e qualche cardboard. Tutto qui. In confronto alla versione standard di Switch che include i Joy-Con, il grip, gli strap per Joy-Con, la dock ed i cavi, si capisce immediatamente che la Lite è senza fronzoli. Non prova ad ammaliarvi con nuove idee: è semplicemente una console portatile, né più, né meno.



Una volta estratto il dispositivo dalla sua scatola, ci si accorge che ritornano i materiali robusti e artigianali "a prova di bambino" che abbiamo già visto sulla linea 2DS: la console è piccola, leggera e con un bellissimo design, e le plastiche opache di decente qualità non sono di livello premium ma hanno un bel feeling al tatto. Quando si avvia per la prima volta la macchina, non è difficile rimanere colpiti: lo schermo è sì più piccolo, ma è molto nitido e fa la sua figura.



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30 settembre 2019 alle 12:10