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Regions of Ruin – Recensione

Il gioco dello studio indipendente Vox-Games/Poysky Production, distribuito da JanduSoft, dopo il successo ottenuto su Steam, è sbarcato da qualche tempo sulle principali console e l'abbiamo provato per testarne le potenzialità.



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Un nano agguerrito



Regions of Ruin è un gioco RPG in 2D side-scrolling in cui impersoneremo uno spavaldo nano che dovrà salvare tutta la sua razza. Fin dalle prime battute del gioco, veniamo a sapere che i nani hanno deciso di non schierarsi nella guerra tra umani e centauri, decidendo invece di rifugiarsi nelle profondità della terra, dove il conflitto non è riuscito a raggiungerli. Dopo molti anni, i nani pensano bene di dare una controllata in superficie e scoprono che umani e centauri si sono estinti, lasciando il posto ad altre minacciose creature. Baldanzosi risalgono e scoprono che i loro simili, che precedentemente non erano scappati nel buio delle caverne sotterranee, sono stati fatti prigionieri dai goblin e schiavizzati.



Che accampamento magnifico!



Così inizia il viaggio per ricostruire i fasti naneschi e riportare in auge la loro stirpe; il nostro eroe dovrà per prima cosa costruire l'accampamento, centro nevralgico delle sue epiche avventure. Questo accampamento, via via che procede il gioco, dovrà essere sviluppato creando nuove infrastrutture a nostra scelta, con il fabbro per migliorare l'equipaggiamento, la taverna per assoldare nuovi compagni e tanti altri. La gestione dell'accampamento richiederà diversi tipi di risorse sia per espanderlo che per potenziarlo, quindi quando andremo in esplorazione nei vari luoghi dovremo raccogliere legna, pietra, cotone e così via.



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Fortunatamente saremo aiutati in questo compito anche dai nani lavoratori che verranno salvati dalle grinfie dei goblin. Infatti, una volta salvati i nani (liberandoli dalle loro gabbie), saranno disponibili nell'accampamento, aspettando i nostri ordini per raccogliere la materia che più ci serve. Oltre all'attenta gestione del nostro “quartier generale”, il gioco si concentrerà sull'esplorazione della vasta mappa in cui troveremo svariate situazioni con cui confrontarci. I nemici non sono molto variegati e abbonderanno goblin e orchi, ma, oltre a spiacevoli incontri, ci saranno anche personaggi più gradevoli come contadini che chiedono il nostro aiuto o avventurieri in difficoltà da soccorrere.



Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, potremo far evolvere il nostro eroe a seconda del tipo di combattimento che tenteremo di adottare, anche se a dire il vero non è che noteremo tutta questa differenza. L'albero delle abilità si sviluppa in quattro rami: corpo a corpo, armi da lancio, difesa e attacchi speciali. In ognuno ci sono delle abilità passive e altre attive da scegliere e modificare durante il gioco. Per acquisire queste abilità dovremo salire di livello, accumulando esperienza con missioni e uccisioni, e a ogni livello avremo un punto da spendere per sbloccare un'abilità e un altro punto per migliorare un parametro tra forza, costituzione o destrezza. Quando i combattimenti si faranno troppo duri, potremo sempre ricorrere all'aiuto di avventurieri assoldati presso la taverna del nostro accampamento che ci daranno una mano, troveremo diversi tipi di alleati e con stipendi diversi a seconda della loro forza.



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20 gennaio 2020 alle 17:10

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