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Cooly Skunk: la storia del miracoloso recupero tramite satellite di un gioco che era andato perduto - articolo

Cooly Skunk, Punky Skunk, questa mascotte dei platform dimenticata ha assunto diversi nomi durante la sua breve vita nel gaming dei tardi anni '90. Ma la scorsa settimana, è improvvisamente ritornata d'interesse. Originariamente rilasciato su PlayStation, è venuto fuori che lo stesso gioco è nato inizialmente su Super Famicom. Più precisamente, sviluppato, completato, ma mai rilasciato fisicamente. Quindi lo si credeva perso per sempre. Ma una fortunosa scoperta accompagnata dagli sforzi della community di preservazione dei videogiochi ha riportato in vita questo titolo dal suo stato di oblio.



Mentre ci avviciniamo a un altro strano periodo di sviluppo cross-generazionale, il recupero di Cooly Skunk dimostra che anche se gli sviluppatori hanno vita dura al giorno d'oggi, il processo non era meno arduo nella transizione dalle piattaforme a 16-bit a quelle a 32-bit. Siamo riusciti quindi a confrontare la versione PlayStation del gioco con quella originale per Super Famicom, ed è affascinante vedere quanto la versione completa originale Nintendo sia vicina a quella finale PS1, ma allo stesso tempo si evidenziano alcune differenze radicali.



Ma è lo stesso processo di recupero di Cooly Skunk ad avere dell'incredibile. Il gioco è stato sviluppato da un piccolo studio giapponese chiamato Ukiyotei. Fondato nel 1991 da Kenshi Naruse (ex Capcom), Ukiyotei ha sviluppato una sorprendente striscia di giochi solidi durante il suo ciclo vitale di 11 anni, compreso un adattamento di Hook per Super Nes, pubblicato da Sony Imagesoft. Cooly Skunk è nato come un progetto per realizzare una mascotte platform per il publisher Bullet Proof Software, prima di essere cancellato e riavviato per un altro Publisher (Visit), la cui intenzione era di plasmare il gioco per il pubblico degli US. Nel momento in cui lo sviluppo è stato completato, il mercato delle console 16-bit era al collasso, e quindi è stata presa la decisione di fare un reboot del gioco per PlayStation.



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15 febbraio 2020 alle 17:10