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Serve un sindacato per chi crea i videogiochi – Sviluppatori di tutto il mondo unitevi!

Perché non esiste un sindacato per chi sviluppa videogiochi?



Vi siete mai chiesti perché non esiste un sindacato per chi sviluppa i videogiochi? In un mondo in cui l'industria del videogame macina miliardi di dollari l'anno come è possibile che i creativi vivano in uno stato di perenne precarietà? La situazione è preoccupante: chi sviluppa videogiochi vive una vita professionale che definire un inferno è un eufemismo. Tra licenziamenti ciclici, orari massacranti, mobbing e discriminazioni continue, la nascita di un sindacato per chi crea videogiochi è una necessità. Non ci sono scuse che tengano. È ciò che hanno pensato i creatori di Game Workers Unite e Campaign to Organize Digital Employees, rispondendo ad un bisogno concreto dell'industria.



L'industria del gaming vale 135 miliardi di dollari (dati aggiornati al 2018) ed è in crescita costante da anni, eppure non è stata riservata nessuna cura nei confronti dei diritti di chi i videogame li sviluppa. Ci sono dei casi eclatanti come Activision Blizzard che nello stesso anno sfonda il record di incassi e contemporaneamente licenzia 800 persone causa esuberi. Il tutto mentre Dennis Durkin, nuovo direttore finanziario dell'azienda, riceveva un premio di 15 milioni di dollari a pochi mesi dai licenziamenti di massa.
Ancora convinti che un sindacato dei videogiochi non serva?



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Il valore del mercato videoludico è in costante crescita.



Game Workers Unite contro abusi e licenziamenti



Per approfondire:
Come trovare un lavoro grazie ai videogiochi: Temtem e Platypet



Alla Game Developers Conference del 2018 venne organizzato un panel in cui si discutevano i pro e i contro dell'introduzione di un sindacato nell'industria dei videogiochi. Le tesi esposte tentavano di dissuadere i lavoratori dall'organizzarsi in sindacati, perché questo avrebbe creato dei problemi all'industria. Ripetiamolo un'altra volta: Perché non esiste un sindacato per chi sviluppa videogiochi? Perché farebbe male all'industria (e ai guadagni degli investitori), a quanto pare.
Da quella fatidica conferenza nacque il primissimo sindacato del mondo dei videogiochi: Game Workers Unite.



GWU si occupa di fornire aiuto alle vittime della pessima cultura del lavoro del mondo dei videogiochi, oltre a difendere i propri iscritti dalle molestie sessuali, le discriminazioni e dalla disparità salariale tra uomini e donne. Il problema è che GWU è una realtà troppo piccola di fronte ad un'industria gigantesca in cui a comandare sono i grandi investitori.
Per difendersi serve un sindacato unico che si occupi di tutte le questioni spinose di questo mondo lavorativo.



Campaign to Organize Digital Employees, il sindacato unico degli sviluppatori.



CODE CWA è la sigla del primo vero sindacato unico volto a difendere gli interessi di tutti i lavoratori del settore nel mondo.
Il sindacato unico permette agli iscritti di avere un unico riferimento a livello internazionale che prenda in considerazione i problemi dell'industria.



Tutelare i lavoratori significa proteggere l'industria dei videogiochi.

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19 febbraio 2020 alle 11:30

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