Maglam Lord – Recensione
Il mondo dei JRPG continua a espandersi sempre più, attirando a esso una schiera sempre più folta di giocatori. Basti pensare al successo ottenuto da Persona 5 negli ultimi anni, titolo di Atlus ormai conosciuto in tutto il mondo. Ma, ovviamente, dietro grandi studi di sviluppo ci sono anche piccole realtà, che hanno già regalato piccole gioie ai videogiocatori e che continuano a lavorare al top. Stiamo parlando di Felistella e della sua ultima fatica: Maglam Lord. Il titolo, un vero e proprio pastiche di generi, sarà probabilmente adatto al palato di tutti e noi siamo pronti a parlarvene in questa nuovissima recensione. Eusdal vi aspetta, cari lettori, insieme alle sue creature magiche e stramberie varie!
Il Signore delle Spade
Il titolo ci farà vestire i panni di Killizerk, un signore dei demoni appena risvegliatosi in un futuro a lui sconosciuto, e del quale potremo scegliere la versione maschile o femminile, quest'ultima scelta indifferente ai fini della trama. Killizerk, durante una cruenta battaglia contro alcune divinità e altri demoni, decide di ritirarsi in un sonno rigeneratore ma qualcosa durante il processo non funziona come dovrebbe. Il demone, infatti, si risveglierà molti anni nel futuro a Eusdal. Questo nuovo mondo, all'apparenza votato alla pace, non presenterà demoni e divinità ma solo esseri umani e mutaforma vari. Killizerk, dunque, verrà bollato come “specie in via d'estinzione” e spronato a riprodursi e all'occorrenza salvare il mondo dalle creature mutaforma del posto.
Iniziano qui le peripezie del nostro personaggio, che per alcune ragioni si alleerà anche con gli ultimi eroi rimasti, in un patto che, teoricamente, dovrebbe far comodo a tutti i membri di questo bizzarro team.
Per i più giocatori più esperti del genere, Maglam Lord è stato scritto da Kei Miyakozuki, già autore di Summon Night, mentre il character design e le illustrazioni delle ambientazioni sono nati dalla penna di Lack, creatore di Okada Izo direttamente tratto da Fate Grand Order. Ci troveremo, dunque, davanti a un titolo con una scrittura ben solida ma forse non proprio adatta a chi non è abituato a determinati cliché o turning point dei titoli nipponici.

Frullato di gameplay
In primis, ci teniamo a precisare che pur racchiudendo in sé diversi stili di gameplay, Maglam Lord è tranquillamente definibile come una visual novel. La mole di dialoghi è enorme e arrivare a vedere anche un affondo di spada richiederà fatica a chi non è abituato o si aspettava tutt'altro. La stessa mano che si sta occupando di questa recensione pensava di trovarsi davanti a un titolo simil-Viewtieful Joe (pace all'anima sua).
Superati i dialoghi inizieremo a controllare Killizerk, che non a caso è chiamato il Signore delle Spade. La sua abilità intrinseca sarà infatti quella di poter creare e maneggiare qualsiasi tipo di lama, le Maglam. Queste armi saranno oltremodo essenziali negli scontri, poiché ogni nemico avrà particolari debolezze al tipo di arma: ascia, spada o lancia. Il gameplay vero e proprio sarà caratterizzato da piccole fasi esplorative in cui si potranno scatenare scontri con i nemici semplicemente toccandoli e venendo poi “trasportati” in una piccola area a scorrimento dove combattere seguendo i canoni dei classici hack and slash. Le danze si apriranno con il classico spam di quadrato e i tasti secondari che funzioneranno per scatenare magie e curarsi.
Tolto il gameplay attivo, si passerà a quello passivo, dove troveremo il giocatore impegnato a forgiare le armi e customizzarle con decorazioni varie che serviranno a potenziare le statistiche dei personaggi. Oltre la parte “bellica” del titolo, ci sarà anche la possibilità di avere delle romance con alcuni membri del party o personaggi secondari. Killizerk deve riprodursi, volente o nolente. Quindi tra una missione e l'altra, selezionabili tramite la bacheca che fungerà da fulcro principale per le attività di gioco, rispondete bene alle vostre vittime designate, riempitele di regalini e sperate che il signore dei demoni riesca ad arrivare in terza base.

Le dovute precisazioni
Maglam Lord è un titolo complesso, a tratti lento, ma che merita di essere provato. Da un punto di vista dello storytelling e del comparto artistico, i nomi da citare sono notevoli per gli amanti dei JRPG in puro stile nipponico. Riguardo la componente narrativa non c'è nulla da segnalare; funziona da visual novel e lo fa benissimo, ma purtroppo solo in lingua inglese, il che potrebbe essere ostico da masticare per qualcuno. I dialoghi sono veramente tanti, seppur semplici negli argomenti. Sotto il gameplay la situazione si complica a causa dell'enorme blend di generi. Nulla da dichiarare sulla fluidità e bug vari. I problemi sorgono solo nelle prime ore di gioco, in cui si dovrà prendere dimistichezza con la forgiatura di nuove armi, quindi la ricerca di materiali, la bacheca, le varie missioni e le sfumature da dating simulator.
Il titolo dal punto di vista grafico si divide nettamente: se da una parte abbiamo dei disegni veramente ben realizzati sia per gli ambienti, ma soprattutto per i protagonisti, dall'altra presenta mappe abbastanza scarne e modelli di protagonisti e nemici poco ispirati nelle fasi da gioco di ruolo. Il comparto audio è estremamente piatto, senza niente di particolarmente accattivante se non qualche sporadico brano superiore agli altri.

Trofeisticamente parlando: Il Signore dei Platini
Per conquistare la coppa di Platino in Maglam Lord ci vorranno all'incirca venti ore. Durante questo tempo dovrete darvi da fare con i collezionabili, che comprenderanno un'intera galleria da sbloccare, e altre specie in via d'estinzione da trovare. Eliminati poi i trofei relativi alla storia, ci saranno quelli delle armi da forgiare fino al livello LGD. Qui vi aspetta del buon, e poco amato, farming di materiali, sia tramite le richieste di gioco che semplicemente ripetendo le missioni ripetibili. Infine vi basterà andare venti volte in un appuntamento, sempre per evitare l'estinzione della specie, e potrete poi sfoggiare un nuovp e brillantissimo trofei di Platino nella vostra bacheca. DING!
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