The Serpent Rogue: il fine è in parte giustificato dai mezzi
Nella valutazione di un'opera, sia essa un film, un libro o in questo caso un videogioco, c'è sempre un elemento da tenere in considerazione: il contesto. Il team indipendente Sengi Games è alla sua prima esperienza in questo caso e possiamo già dire che The Serpent Rogue ne è piena rappresentazione, con tante buone idee ma con molti spigoli da limare.
Il titolo protagonista di questa recensione però è anche un prodotto fuoriuscito da una guerra, quella tra Russia e Ucraina, ed è un miracolo che il team con sede proprio a Kiev sia riuscito nell'intento di pubblicare il suo lavoro nel bel mezzo del conflitto.
L'esperienza provata con The Serpent Rogue è insomma particolare, frustrante in larga parte per via della natura stessa del gioco (roguelike) ma vissuta anche con un briciolo di orgoglio misto a del sano ottimismo, in cui nemmeno una guerra può scalfire i sogni di un team di sviluppo. Questo ovviamente non significa che l'opera sia stata trattata coi guanti ma è giusto sottolineare da dove venga questo prodotto.
