Il valore del tempo inutile
C'era una volta un prode guerriero, un prescelto dal destino che rappresentava l'unica speranza per l'umanità, l'unica figura in grado di sconfiggere il male e salvare il mondo conosciuto. Eppure quel guerriero, nel corso dei suoi viaggi, fu avvistato spesso mentre anziché assolvere la sua missione era impegnato a pescare carpe sulle rive di un lago, addirittura a costruirsi una casa con martello, chiodi e travi, e c'è chi ha giurato di vederlo perdere ore a giocare a carte nelle peggiori taverne della regione. Possibile che una figura del suo calibro sprecasse così tanto tempo in attività completamente inutili?
Parlando del valore del tempo inutile in rapporto al medium videoludico ci si trova al cospetto di un concetto capace di svilupparsi in maniere decisamente complicate dentro e fuori dalle dimensioni fatte di pixel. Ci sono persone, come il senatore Cangini di Forza Italia, che reputano il consumo di videogiochi una pratica non solo inutile, ma addirittura dannosa per i giovani, capace di dar vita a forme di dipendenza paragonabili a quelle legate all'abuso di cocaina.
È evidente che, a prescindere dal discorso sulle dipendenze, definire inutile il tempo trascorso in compagnia dei videogiochi equivale a definire inutile ogni minuto dedicato a qualunque forma di divertissment, sia esso la lettura di un libro o di un fumetto, la visione di un film o di una serie tv, così come qualsiasi hobby intellettuale incapace di restituire un tornaconto materiale e misurabile.
