PlayStation Plus Premium è convincente? – Speciale
Per esigenze di mercato – ormai spietato – Sony ha ceduto ancora una volta alla tentazione di prendere spunto dal competitor Xbox. Se prima PlayStation ha “copiato ma non troppo” i Trofei dagli Achievement di Xbox (riuscendo però decisamente meglio di Microsoft), seppur ripetuto a più riprese essere un modello di business non sostenibile, ecco che arriva la risposta di PlayStation all'onnipotente Game Pass.
La gestione dei servizi di Sony, prima frammentati e per nulla complementari – con Instant Game Collection del Plus fatta di titoli già presenti sul Now – ha fatto un passo indietro per guardare avanti. PlayStation Plus si unisce a PlayStation Now, con tre fasce di prezzo e servizi esclusivi ad attendere gli abbonati. Intelligente la scelta di mantenere la linea Essential per chi ha solo bisogno del multiplayer online, poco accattivante la Extra (che consiste nella vecchia PS Plus Collection) e oggetto di numerosi argomenti sul web la controversa fascia PlayStation Plus Premium. Ma dei dettagli in merito ne ha già scritto il nostro “zio Citte” in un articolo dedicato, preciso e dettagliato su ogni punto.
Blast from the Plus
Non sono pochi i servizi offerti nel Premium, intrigante anche se ancora da approfondire la possibilità di provare delle demo. La feature di maggiore spicco è la possibilità di scaricare e riprodurre i titoli Legacy; i giochi della prima PlayStation insieme a PlayStation 2, PlayStation Portable e PlayStation 3 (no Vita, non sei invitata). Un colpaccio, a prima occhiata. Un grosso wow, nonché essenzialmente l'unica vera arma con cui Sony avrebbe potuto “vincere sicuro” contro Microsoft. Una service war più che una console war, che può solo fare bene al pubblico. Finché non si trasforma tutto in una guerra di servizi à la Netflix, Disney+, Prime Video e chi più ne ha più ne metta. Gulp.
Per contrastare il catalogo gigantesco e di alta qualità che è quello dell'Xbox Game Pass, PlayStation sa di poter contare sulla fidelizzazione degli utenti, riproponendo i titoli più amati del passato. O meglio, “avrebbe dovuto sapere”. Lo spropositato fallimento di PlayStation Classic, quella mini console con quattro giochini mal ottimizzati che giravano su un emulatore open source, avrebbe dovuto insegnare a Sony a trattare con più rispetto i suoi classici e, più di ogni altra cosa, la sua utenza.
Premium, ma a quale prezzo?
Scrivo così perché dietro Sony c'è supponenza. Perché dietro tutto l'hype generato per PlayStation Plus Premium ci sono solo i Trofei di Platino supportati da qualche gioco incluso nel servizio – neanche tutti. Una grande cosa per chi è alla ricerca di nuove sfide su vecchie glorie, un'epocale vittoria per i cacciatori di trofei, questo assolutamente. Ma è tutto qui.
I giochi PS1 e PS2 sono pochissimi, per non parlare di quelli PSP, e stando alle notizie in arrivo dall'Asia, che ha già il servizio fra le mani, i giochi sono anche in versione PAL a 50Hz, con bordi tagliuzzati e un frame rate peggiore delle versioni native. Immagina pagare ottocento euro a un bagarino per avere una PlayStation 5 con cui giocare a giochi di venticinque anni fa mal ottimizzati.
Ma non c'è bisogno di bacchettarmi né di agitare le fiaccole, sono ben conscio dell'arrivo di nuovi vecchi giochi mese dopo mese, e io stesso non vedo l'ora di mettere di nuovo le zampe su un Metal Gear Solid, Tenchu o banalmente Tekken 3 e Gran Turismo 2, anche solo per scoprire le liste Trofei e capire, nel caso di GT, come gestirebbero l'impossibilità di completare il gioco al 100% nella versione europea.

Chi va piano va sano e va lontano, forse
Tutto ciò per sottolineare come io apprezzi genuinamente PlayStation Plus Premium e soprattutto l'inclusione dei giochi Legacy. Ma bisogna far in qualche modo calmare le acque; placare l'hype inutile che rischia di buttare alle ortiche un piano intelligente ma che necessita di crescere. Hype ingiustamente alimentato da Sony stessa, dal prezzo spropositato, che assolutamente non rispecchia la qualità attuale, e soprattutto dal confronto forzato e inevitabile con il Game Pass di Microsoft, servizio con alle spalle molte più risorse.
Non è un pensiero da “boxaro” o da “navigato dei videogiochi”, più che altro condivido con voi la mia linea di pensiero. Non affrettatevi ad acquistare mesi o addirittura anni di PlayStation Plus e PlayStation Now che non vedete l'ora di convertire in Premium. Il modello Game Pass, come ha ribadito Sony stessa, non è sostenibile per PlayStation. Non ci saranno tripla A al Day One, e come se non bastasse di tripla A non ce ne saranno quasi per tutto l'anno. Ci sarà una grande carestia di uscite di effettivo valore nei prossimi mesi – almeno per quanto concerne i tripla A – e piuttosto che pagare centoventi euro per giocare ad Ape Escape o Syphon Filter a 25fps e 50Hz, temporeggiate e magari recuperate qualche titolo rimasto sullo scaffale.
L'articolo PlayStation Plus Premium è convincente? – Speciale proviene da PlayStationBit 5.0.
