Save Room – Recensione Speedrun
Per andare sul sicuro ci siamo cimentati nella recensione Speedrun di Save Room. Il puzzle game di Fractal Projects è stato portato anche su PlayStation dal prolifico publisher Ratalaika Games. Scoprite quanto può essere complesso organizzare il proprio inventario e riuscire a dare a ogni cosa il giusto spazio.
La dura vita dell'avventuriero
Quante volte vi è capitato di chiedervi dove gli eroi dei videogiochi riponessero il proprio equipaggiamento? Dalle tasche dalla capienza infinita di Grand Theft Auto agli inventari incredibili di The Elder Scrolls e simili, lo spazio da dedicare agli oggetti trovati nei mondi di gioco sembra essere infinito. Per svelare (almeno in parte) questo curioso mistero è possibile cimentarsi in Save Room, un puzzle game in cui dimostrare le proprie abilità organizzative.
La trama è totalmente assente, se non per la contestualizzazione generale. I giocatori devono infatti disporre una serie di strumenti di carattere spiccatamente militare (ma non solo) in aree di dimensioni ridotte. Nessuna striscia di dialogo, nessun commento fuori campo o altro tipo d'interazione. L'unica variabile fornita ai giocatori è la possibilità di esaminare i singoli oggetti per scoprirne alcuni dettagli. Per la maggior parte si avrà a che fare con armi e munizioni, ma non mancano interessanti varianti sul tema, come uova e pesci.
Ogni oggetto occupa un preciso numero di quadretti e ha sporgenze e spigoli, di cui tener conto mentre si cerca di collocarli in aree specifiche. Le zone di stoccaggio infatti sono precise al millimetro e non ammettono errori, obbligando a profondi ragionamenti e tanti tentativi. Muovere, ruotare e incastrare tutto al meglio è la chiave per risolvere i numerosi puzzle ideati da Fractal Projects.

A volte meglio ottimizzare
La descrizione che abbiamo fatto di Save Room non rende giustizia a un gioco che, nonostante la sua semplicità, riesce a tirar fuori dal cilindro qualche concetto interessante. I primi, semplici livelli fanno da tutorial per le meccaniche, che risultano comunque molto basilari. Un tasto è dedicato alla rotazione degli oggetti, uno al menu in cui esaminarli e la levetta analogica serve per spostarli. Con il tempo però vengono introdotti nuovi concetti, come quello di combinare le armi con le specifiche munizioni.
Questo permette, ovviamente, di liberare spazio nell'inventario e trovare così la soluzione. Non mancano nemmeno oggetti da utilizzare per rigenerare la salute del protagonista, eliminandoli così dalla selezione. Simpatica anche la citazione a Resident Evil e simili, con piante curative combinabili anche tra loro. Tutto è molto semplice, ma non per questo meno divertente: cercare la soluzione ai puzzle di Save Room diventa quasi una droga. Questo lascia comunque una certa ripetitività di fondo, che non tarda a palesarsi anche al netto di una longevità molto risicata.
Discreto il comparto tecnico del gioco, che non regala mai nessun tipo di animazione o di sussulto a livello grafico e propone una colonna sonora relativamente anonima. Da rivedere i comandi, che soffrono di una trasposizione su console che non rende giustizia e che rende lo spostamento degli oggetti incredibilmente macchinoso. Un trascinamento libero in stile mouse avrebbe sicuramente fatto la differenza. Il movimento “su binari” orizzontali e verticali sembra davvero una scelta datata e poco pratica.
Trofeisticamente parlando: misura il tuo quoziente intellettivo
La lista trofei di Save Room nasconde, come da tradizione di Ratalaika Games, un succulento Platino. Inutile dire che essendo il gioco basato tutto su sfide “mentali” sarà sufficiente applicarsi al meglio (o consultare una guida) per ottenere la massima ricompensa in men che non si dica. Niente di complicato né d'impossibile, per la gioia dei cacciatori di trofei.
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