Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Chess Brain Dark Troops – Recensione Speedrun

Abbiamo messo alla prova la nostra materia grigia con la recensione Speedrun di Chess Brain Dark Troops. Il titolo di QUByte Interactive e Caio Flavio punta a proporre ai giocatori un'esperienza scacchistica che non sia la classica sfida tra pezzi bianchi e neri. Il gioco è infatti strutturato in maniera simile a un puzzle game. Curiosi? Continuate a leggere per saperne di più.



Teneri pezzi di legno



Nel corso del 2022 abbiamo analizzato Fluffy Cubed, un puzzle game in cui eseguire una serie di mosse per portare una scatola da un punto A a un punto B. Si tratta del classico try and error, in cui comprendere quali mosse vanno fatte e in che ordine per avere successo. Chess Brain Dark Troops riprende questo concetto, portandolo, come è facile immaginare, nel mondo degli scacchi.



A differenza di altri titoli simili, l'opera di Caio Flavio punta però a offrire anche un briciolo di trama, che faccia da filo conduttore agli schemi. Interpretiamo infatti il Re bianco degli scacchi, che cerca di salvare la sua Regina dalle truppe nere. Inutile dire che la storia non vincerà un Oscar, ma fa piacere che lo sviluppatore abbia voluto provare a percorrere questa strada.



Tolto il brevissimo incipit narrativo (che verrà poi seguito da un misterioso filmato finale) non rimane molto da fare in Chess Brain Dark Troops, se non avviare la campagna principale. Questa è composta da un totale di trenta livelli di difficoltà crescente, in cui spostare il nostro Re per arrivare da una parte all'altra di una serie di scacchiere dalle forme strampalate.



Non aspettatevi la classica plancia 8×8, perché parte del divertimento di Chess Brain Dark Troops risiede proprio nella sua asimmetricità. Per ovvie ragioni, non saranno presenti neanche tutti i trentadue pezzi, ma solo una selezione in ognuno degli schemi. Si partirà in piccolo, per aumentare con il passare degli schemi. Vediamo però come il nostro cervello verrà messo alla prova.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2022/12/chess-brain-dark-troops-2.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



I'm the king



Chess Brain Dark Troops vanta una struttura di gioco molto semplice. Il re si muove, come da prassi, di uno spazio alla volta in ogni direzione (anche diagonale). I movimenti, che verranno decisi dai giocatori, scandiscono anche i turni di gioco. Tutti i pezzi neri avranno infatti a loro volta un movimento, indicato “a priori” secondo uno specifico pattern. I nemici si possono muovere di un numero variabile di caselle, salvo poi tornare sui loro passi. Qualora il re dovesse trovarsi nello stesso momento su una casella con un pezzo nero sarà eliminato e bisognerà pianificare nuovamente le mosse.



A queste regole base si aggiunge l'impossibilità di passare su una casella già visitata. Queste meccaniche si trasformano in un puzzle game in cui provare e riprovare per trovare la giusta strada, imparando come si muovono i pezzi. Si tratta sia di un enigma che di un allenamento per scacchisti. Con le dovute proporzioni, infatti, ragionare sui movimenti dei pezzi aiuta a tenere la mente allenata a reagire alle mosse.



Non aspettatevi comunque niente di trascendentale: Chess Brain Dark Troops è un gioco simpatico ma pensato per partite mordi e fuggi. Ai più abili basterà una mezz'oretta di gioco per terminare gli schemi e arrivare al filmato finale. Nessun fattore rigiocabilità, nessuna sfida secondaria: tutto si conclude al termine dei trenta livelli. A poco serve inserire a metà gioco una variante sul movimento dei pezzi, dato che anche qui pochi schemi basteranno per capire come uscire dagli impacci.



Anche a livello tecnico, Chess Brain Dark Troops non fa gridare al miracolo. La colonna sonora è ridotta all'osso, mentre la grafica offre fondali monocolore e pezzi tutti uguali tra loro. Qualche cambio di tematica con il passare dei livelli avrebbe sicuramente giovato all'esperienza generale. Pratici invece i comandi, anche se avremmo gradito un tasto per velocizzare le mosse, soprattutto dopo numerose ripetizioni dello stesso livello.



Trofeisticamente parlando: scacco matto



Come potrete immaginare dalla risicata longevità, il Platino di Chess Brain Dark Troops è tutt'altro che impossibile da ottenere. Diciassette trofei totali, compresa la tanto desiderata coppa blu. Per sbloccarla basterà portare a termine i trenta livelli. Considerato che non sono generati casualmente, se avrete problemi sarà sufficiente sfruttare una guida in rete (come la nostra in formato video, in arrivo a breve) per ottenere in men che non si dica un nuovo, scintillante Platino.




L'articolo Chess Brain Dark Troops – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

19 febbraio 2023 alle 17:00