City Limits – Recensione Speedrun
La rilassante esperienza di City Limits è oggetto della nostra nuova recensione Speedrun. Il piccolo team di SpaceMyFriend, in collaborazione con il publisher JanduSoft, portano su console un prodotto che promette di offrire tanti puzzle a base di tessere adatti a ogni tipologia di giocatore. Provare per credere.
I confini della città
Come ormai sempre più prodotti indipendenti ci hanno dimostrato, la trama è un elemento non indispensabile nei moderni videogiochi. Ecco perché non stupisce più di tanto che City Limits non abbia alcun tipo di incipit. Una volta avviato il gioco verremo accolti da uno scarno menu composto dal tasto per avviare la partita e da un altro per modificare alcune opzioni.
Non avendo molto altro da fare, si viene quasi obbligati a premere “Play”, accedendo così al tutorial che spiega le semplici meccaniche di City Limits. Il titolo di SpaceMyFriend è come detto un puzzle game basato sul piazzamento tessere. Le aree sono condensate in un'unica schermata, isole contornate dal mare inizialmente brulle e vuote.
Il compito del giocatore è presto riassunto: utilizzare vari edifici come se fossero dei mattoncini e riempire tutti i rombi di cui ogni mappa si compone. Ovviamente si tratta di una spiegazione semplicistica, perché in City Limits subentrano vari elementi (di disturbo e non) che rendono la sfida più varia ma mai proibitiva.
Non esiste infatti il classico “game over”, ma solo la possibilità di ottenere un punteggio più o meno alto a fine partita. Questo, se da un lato toglie un elemento tensivo all'opera, ha il pregio di rendere il titolo davvero accessibile a chiunque, dal patito dei puzzle game al bambino di cinque anni. Nonostante questo, come vedremo, City Limits vanta una sua profondità tattica da non trascurare.

Il gameplay di City Limits
Come detto, nel titolo di SpaceMyFriend sarà sufficiente selezionare un rombo e piazzarci sopra un edificio. Facendo tutto a caso però il punteggio sarà sempre limitato. Questo perché gli edifici possono essere combinati piazzandoli in precise sequenze (sempre mostrate sul lato sinistro dello schermo). Sarà quindi possibile attivare effetti a catena, creando delle combo e facendo schizzare alle stelle il contatore.
City Limits però non è tutto calma e relax. In alcune mappe infatti dovremo contrastare delle spine rocciose in costante espansione, evitando che monopolizzino lo spazio e distruggano i nostri edifici. Come farlo? Naturalmente con le combo, dato che le strutture potenziate non potranno essere distrutte. Nella sua semplicità, City Limits si rivela decisamente “addictive”, per usare un termine inglese. Questo anche grazie a due modalità (basic e advanced) che consentono di settare il livello di sfida.
Sfortunatamente, una volta giocate una ventina di partite, farà capolino la ripetitività. Al netto della comparsa casuale delle tipologie di edifici e della possibilità di scegliere sempre quale piazzare tra quattro, basteranno un paio d'ore per vedere tutto ciò che City Limits ha da offrire. Nonostante questo, una partita mordi e fuggi di tanto in tanto può rappresentare un piacevole diversivo per la mente, vista la rilassatezza delle partite.
A contribuire a questa sensazione ci pensa un comparto tecnico decisamente calzante: la grafica colorata ma non troppo pesante, con simpatiche animazioni, risulta davvero piacevole. Lo stesso dicasi per una colonna sonora delicata e mai invadente. Nota di pregio, la possibilità di modificare il colore del fondale dalle impostazioni, per adattarlo a proprio gusto personale.
Il Platino di City Limits
Un puzzle game rilassante, meccaniche semplici e l'impossibilità di fallire. Cosa può andare storto nel Platino di City Limits? Un po' tutto in realtà, dato che al netto di una generale semplicità sarà necessario giocare per parecchie ore al titolo di SpaceMyFriend per ottenere la massima ricompensa. Tolte le richieste di miscellanea, che saranno abbastanza situazionali, bisognerà infatti ottenere 100.000 punti ed eseguire 10.000 combo. Numeri decisamente elevati, che potrebbero far desistere i cacciatori meno pazienti.
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