After You – Recensione Speedrun

Grazie agli sforzi di k148 Game Studio abbiamo potuto realizzare la recensione Speedrun di After You. Il titolo, pubblicato su PC tre anni fa, approda su console Sony forte di un buon numero di recensioni positive su Steam. Scoprite la storia di Aron e provate a superare con noi tutti gli enigmi di questo titolo decisamente particolare.

One man show

Prima di addentrarci tra le strade desolate di After You, è doveroso sottolineare che l'opera, pubblicata su console da JanduSoft, è stata realizzata da una singola persona. Non solo, perché si tratta dello stesso individuo autore di Tempus, altro puzzle game che abbiamo analizzato per voi e premiato con un'abbondante sufficienza.

After You diventa quindi, di fatto, una sorta di ampliamento del franchise “Level Escape”, in cui i giocatori vengono messi di fronte a una serie di puzzle ambientali da risolvere. Scordatevi però prove guidate e marker sulla mappa, perché proprio come Tempus anche questo nuova opera è incredibilmente minimalista.

La storia narrata è decisamente più cupa: i giocatori vestono i panni di Aron, un uomo che si risveglia in una città ormai deserta. Più si addentrerà nei misteri della cittadina in cui vive, più prenderà consapevolezza di quanto sta accadendo. Non vi sveliamo di più, in quanto a conti fatti After You è un titolo completabile in meno di mezz'ora, specificando che ci sarà spazio per omicidi e tradimenti.

La particolarità di After You è la meccanica con cui la storia e tutte le sue diramazioni si dipanano. Le tre aree esplorabili sono infatti piene di note da leggere, che forniranno un quadro generale degli eventi che hanno coinvolto il protagonista e chi gli sta attorno. Aron, di per sé, si limiterà a qualche frase di circostanza, salvo poi avere un climax nel finale.

Motion sickness

Una volta superato l'impatto iniziale con l'hub privo di qualsiasi informazione, After You si rivela un titolo incredibilmente semplice, almeno a livello di gameplay. I giocatori possono infatti soltanto muoversi, ruotare la telecamera e interagire con gli oggetti lampeggianti e altri volutamente più nascosti. Questo serve per risolvere i puzzle, una decina in totale, che comportano sempre l'inserimento di un codice ma che sono ben strutturati e a volte molto “furbi”.

Questa monotonia è spezzata dal metodo che porta a ottenere il numero o la sequenza necessari a proseguire. Potrebbe trattarsi di un piccolo enigma da risolvere o di informazioni da collegare tra loro. Per sottolineare il livello dell'opera, sappiate che una delle sfide implica dei cadaveri (ma non vi diciamo altro), aggiungendo quindi una tonalità dark al gioco.

Il vero problema di After You non è però la presenza di soli enigmi a codice oppure la sua brevità, quanto la realizzazione tecnica lacunosa. La telecamera è a tratti nauseabonda, con movimenti poco fluidi e un'eccessiva velocità di rotazione. Il tutto, unito a una grafica non esattamente chiara e pulita, potrebbe generare fastidio nei giocatori più sensibili.

Rivedibile anche la colonna sonora, per quanto sia senza infamia e senza lode, così come un doppiaggio in inglese che non trasmette alcun tipo di phatos. Da segnalare poi l'assenza della lingua italiana, che rende particolarmente complesso per i meno abili in inglese risolvere gli enigmi.

Il Platino di After You

La parte più interessante di After You è sicuramente la sua lista trofei. Il primo dei 14 trofei disponibili ci verrà regalato non appena avvieremo il gioco e sarà addirittura d'oro: un bell'inizio che si conclude con un Platino sbloccabile senza fatica in una quindicina di minuti. Se avrete dei dubbi, a breve potrete sfruttare anche la nostra completissima guida trofei per completare l'impresa in men che non si dica.

L'articolo After You – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.