The Texas Chainsaw Massacre – Recensione
Sembrava che la (brutta) abitudine di sviluppare videogiochi tratti da film fosse quasi del tutto terminata, ma i ragazzi di Sumo Notthingam vogliono ancora crederci grazie alla trasposizione di The Texas Chainsaw Massacre. Un horror di culto, che negli anni ha avuto diverse interpretazioni, con alla base sempre la stessa storia “tratta da vicende reali”, la storia di Leatherface, dunque, diventa un vero e proprio videogioco. Ispirandosi a Dead by Daylight, gli sviluppatori puntano sul multiplayer online, dando la possibilità ai giocatori di essere le vittime o i carnefici di questa storia. Con il rumore di una motosega di sottofondo, non ci resta che addentrarci al meglio in questa recensione.
Non aprite quella porta, o almeno fatelo lentamente
Con una storia di orrori, al cinema almeno, lunga più di quarant'anni, The Texas Chainsaw Massacre, o meglio conosciuto in Italia come Non aprite quella porta, è indubbiamente uno tra gli horror di culto più famosi del globo. Il suo protagonista indiretto, e simbolo delle pellicole, è Leatherface, uno dei membri della famiglia Sawyer. Le vicende dei film ruoteranno attorno alle atrocità commesse da questa famiglia e alle sue vittime, con la particolarità che i fatti narrati siano basati su una storia realmente accaduta.
Nel videogioco di The Texas Chainsaw Massacre, anche se la parte narrativa sarà totalmente assente, tutto ruoterà attorno ai protagonisti della prima pellicola del 1974. Leatherface, il cuoco e capofamiglia Drayton Sawyer, l'autostoppista Nubbins Sawyer, il macellaio e le vittime del primo film, saranno i protagonisti del videogioco, con un altrettanto importante attore: nonno Sawyer. Che questo videogioco possa essere un'ottima occasione per i fan del film di vivere, virtualmente, in prima persona il film, interagendo con i protagonisti, è indubbio, ma da analizzare al meglio, sarà sicuramente la parte giocata.

Preda o cacciatore
Arrivati davanti al menù principale e selezionata la partita online, inizierà il tutorial più spartano di sempre a seconda della fazione che si sceglierà di giocare. Tramite un filmato, i giocatori saranno invitati ad apprendere le basi di gioco, mettendole in pratica durante la partita. L'esperienza su campo, risulterà assai meno complessa di come spiegata nei video, che dal canto loro serviranno solo a confondere il pubblico giocante.
Scelta la fazione, nelle prime partite e almeno fino al raggiungimento del livello 5, non si potrà fare altro che selezionare uno dei personaggi e giocare. Da prede, inizierete ogni volta appesi nel seminterrato della mappa in cui vi troverete e che richiamerà fedelmente ai luoghi della controparte cinematografica di The Texas Chainsaw Massacre. Dopo esservi liberati, insieme agli altri giocatori, sarà importante trovare una via di fuga dal seminterrato e dalla mappa in generale, facendo attenzione agli assalti dei carnefici. Essere scaltri e fare buon uso dello stealth saranno la chiave per fuggire incolumi dal luogo maledetto. Contro le vittime, oltre ai carnefici, ci sarà una sorta di timer che indicherà il livello di sangue perso durante la partita, se non riuscirete a fuggire in tempo morirete dissanguati.
Che sia una strada laterale, la porta di casa e qualunque punto di fuga riusciate a trovare, l'importante è riuscire a darsi alla macchia prima che arrivi la vostra ora. Ed è proprio sulle strade di fuga che i carnefici, invece, dovranno attendere le vittime, cercando di decimarle prima che riescano a darsela a gambe. In loro aiuto, ci sarà nonno Sawyer, che nutrito col sangue delle prede sparso qui e lì per la mappa, attiverà l'abilità di scovare qualsiasi cosa si muova nell'ambiente di gioco per un periodo di tempo limitato.

Il gioco e il suo approccio
Come dicevamo poc'anzi, fino al livello 5 vi sembrerà tutto precluso. Superato questo punto chiave, invece, si potrà iniziare a personalizzare i personaggi disponibili. Ognuno di essi, infatti, avrà della abilità sia attive che passive, modificabili nel menù di selezione personaggio e sbloccabili tramite un enorme albero della abilità.
Come vittime, per esempio, durante il gioco si incapperà in porte da scassinare, strumenti da raccogliere e piccole fasi di combattimento. Queste abilità, unite a quelle uniche di ogni personaggio, permetteranno di rendere l'esperienza più semplice per la fuga e più ostica nei confronti dei carnefici. Scassinare una porta senza eseguire il mini gioco, evitare rumori o trovare gli oggetti importanti evidenziati per un dato periodo di tempo, solo alcune delle abilità che è possibile attivare e rendere unici i sopravvissuti. I carnefici, invece, avranno modo di rendere più letali i propri attacchi, le trappole e il sangue raccolto per nutrire il nonno.
Purtroppo, però, anche con tutte queste caratteristiche, il gioco soffrirà di un enorme problema: la ripetitività. Sarà facile, infatti, già dopo pochissime partite, imparare a memoria le mappe e le sue vie di fuga; questo problema, unito al matchmaking poco bilanciato, farà diventare le partite monotone e poco stimolanti, specialmente se in partita ci saranno giocatori già estremamente abili, in ambo le fazioni. Liberatevi dalle catene, trovate un cacciavite, fuggite dallo scantinato, trovate un cacciavite e fuggite dalla strada più consona, questo e nient'altro succederà in The Texas Chainsaw Massacre. D'altro canto, i carnefici, non faranno altro che giocare ad acchiapparella con le vittime.

Avviare la motosega
Dopo l'amara sorpresa del gameplay scialbo e poco stimolante, però, arriva in soccorso di Sumo Notthingam e Leatherface, lo stupendo lavoro estetico e sonoro fatto per il gioco. Le ambientazioni, partendo dai seminterrati di ogni mappa, saranno estremamente curate in ogni minimo dettaglio. Corpi mutilati, ossa rotte, cadaveri, ma anche casolari in disuso, pareti dettagliate e le luci, vi faranno entrare totalmente negli scenari lugubri e raccapriccianti del gioco.
Al fattore visivo, si aggiunge quello sonoro, curato ed essenziale ai fini del gameplay. I ticchettii delle trappole sonore, i passi pesanti dei personaggi, travi che scricchiolano o l'agghiacciante motore della motosega, insieme alla colonna sonora originale, saranno un vero capolavoro uditivo, che unito all'Audio 3D di PlayStation 5, renderanno un vero piacere indossare le cuffie e giocare, magari evitando la chat vocale dei giocatori fastidiosi.

Il Platino di The Texas Chainsaw Massacre
Eccoci alla sezione più amata dai nostri lettori, con un Platino che sarà sicuramente un vanto da sfoggiare in bacheca. L'elenco dei trofei di The Texas Chainsaw Massacre, oltre a prevedere almeno cento ore di gioco per il completamento, si ispira a quello di Friday the 13th o altri titoli multiplayer online. I trofei, prevederanno il raggiungere il livello massimo del giocatore e anche potenziare al massimo uno dei personaggi, ma anche sbloccare tutte le abilità, giocare per 74 partite pubbliche, e usare tutte le vie di fuga possibili da ogni mappa. Insomma, nulla che non si possa fare in solitaria, ma per cui noi consigliamo enormi sessioni di boost con amici che hanno lo stesso obiettivo, per combattere insieme la noia e la monotonia. DING!
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Markuito90
Io sono due giorni che non riesco ad accedere per via dei server rotti
Corbyceps
Per ora mi piace molto