Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Chants of Sennaar – Recensione

Tra misteri e dialoghi da decifrare abbiamo realizzato la recensione di Chants of Sennaar. Nato grazie al progetto di Focus Entertainment dedicato ai giochi indie, l'opera di Rundisc si propone come un titolo esplorativo pieno di enigmi da risolvere. Se siete pronti, armatevi di coraggio e scalate con noi l'immensa Torre di Babele.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2023/08/Chants-of-Sennar-1.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



Dal mito alla realtà



Quante volte, nel corso della vostra vita, vi siete trovati in situazioni in cui farvi capire non è stato così facile? La barriera linguistica può sì essere sorpassata sfruttando gesti e metodi alternativi per farsi comprendere (e noi italiani ne sappiamo qualcosa), ma spesso risulta quasi insormontabile. Questa difficoltà è alla base di Chants of Sennaar, titolo la cui trama è tanto semplice quanto coinvolgente.



Ci troviamo davanti all'immensa Torre di Babele, leggendaria costruzione di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi. Proprio come spiegato nel testo sacro, i popoli costruirono la struttura per arrivare al cielo ed evitare la dispersione comandata da Dio. Ma questa scelta a Dio non piacque, dunque decise di creare scompiglio facendo sì che le persone parlassero lingue diverse, in modo che la torre non fosse mai completata.



Chants of Sennaar parte esattamente da questo punto, in un momento in cui nella Torre di Babele le varie fazioni sono divise e non riescono a dialogare tra loro. La leggenda però narra che un viandante, un giorno, otterrà la saggezza necessaria per abbattere le barriere e ristabilire l'equilibrio. Manco a dirlo, quel viandante siamo proprio noi, i protagonisti di un'avventura che mischia esplorazione, puzzle e tanta deduzione logica.



Ciò che salta subito all'occhio, una volta avviato il gioco, è lo stile molto particolare scelto da Rundisc. Il gioco si propone infatti con una visuale per la maggior parte del tempo isometrica, che permette di osservare l'ambiente circostante. Non disegna però cambi d'inquadratura per enfatizzare determinati momenti di gioco. L'architettura della torre e lo stile grafico scelto, inoltre, ricordano le opere di Maurits Cornelis Escher, arricchite di tanti colori pastello. L'effetto generale, ve lo assicuriamo, è incredibilmente piacevole e azzeccato.



Il gameplay di Chants of Sennaar



Girovagare senza meta per le stanze e gli ampi cortili della Torre di Babele è sicuramente piacevole, ma qual è l'obiettivo del viandante? Come anticipato, lo scopo del giocatore è quello di ristabilire la connessione tra i popoli che abitano la Torre, trovando il modo di farli nuovamente comunicare tra loro. Per farlo, diventa indispensabile comprendere e tradurre i vari linguaggi, trovando connessioni tra quelli che inizialmente sembrano glifi incomprensibili.



Per farlo, Chants of Sennaar utilizza un sistema tanto semplice quanto geniale. Il nostro viandante, inizialmente, non comprende nessuna parola. Può però osservare l'ambiente e le scritte di cui esso è pregno, per dedurre il significato dei simboli e collegarli a parole di senso compiuto. Ecco quindi che l'insegna di un negozio con una runa e il disegno di un vaso potrà aiutarci, così come un cartello o un quadro.



Inizialmente saremo chiamati a fare delle supposizioni, con possibilità di scrivere degli appunti su ogni simbolo e osservare come le nostre parole si incastrano nei vari schemi. Di tanto in tanto invece, quando avremo sufficienti elementi, il viandante realizzerà dei disegni sul suo diario. In questi momenti potremo collegare le rune a dei concetti, per identificare definitivamente la parola.



Si tratta come detto di una struttura molto semplice, che regala però grandi soddisfazioni. Scoprire che le proprie supposizioni erano corrette infonde grande fiducia e voglia di proseguire con la traduzione, quasi quanto scoprire di essere completamente fuori strada nella deduzione del significato (cosa che succede spesso, ve lo assicuriamo). La necessità di decifrare le lingue si lega però a doppio filo con gli altri elementi del gioco.




Serve tanta materia grigia



Sebbene il tema principale del gioco siano le lingue, Chants of Sennaar non disdegna di offrire ai giocatori una serie di puzzle ambientali per tenere sempre attivo il cervello. Detto che l'esplorazione si rivela fondamentale per comprendere tutti i simboli, le informazioni e gli oggetti di cui necessitiamo per proseguire nell'avventura non saranno sempre di comodo accesso.



La maggior parte delle prove che dovranno affrontare i giocatori sono legate all'attivazione di leve e allo spostamento di strutture, così da sbloccare la strada e poter accedere a nuove aree. Non mancano però enigmi che obbligheranno a suonare campane a ritmo, sfruttare la luce per scoprire elementi nascosti e molto altro ancora. Non temete però: Chants of Sennaar non presenta sfide che richiedano eccessiva manualità. Si tratta principalmente di prove che stimoleranno il cervello, piuttosto che i riflessi del giocatore.



Lo stesso dicasi per le sezioni stealth presenti nel gioco, utili per “spezzare il ritmo” e offrire varietà. Di tanto in tanto, il nostro viandante si troverà a muoversi in aree in cui non è desiderato. Le guardie, una volta che faremo capolino nel loro campo visivo, non esiteranno a inseguirci e darci quello che ci spetta, causando un game over e obbligandoci a ricominciare la sezione.



Anche in questo caso, la sfida è più che altro cerebrale. Trovare la giusta sequenza di spostamenti tra coperture è sufficiente per superare indenni i nemici e concentrarsi sugli enigmi e sulla traduzione. Il generoso sistema di checkpoint evita inoltre che queste prove diventino troppo frustranti, rendendole accessibili anche per chi fosse totalmente digiuno di giochi stealth.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2023/08/Chants-of-Sennar-1-1.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



Il comparto tecnico di Chants of Sennaar



Traduzione, puzzle e stealth: Chants of Sennaar è quindi un gioco che offre davvero tanti elementi, che il team di Rundisc è stato in grado di amalgamare alla perfezione. Non che l'opera sia in realtà così facile da descrivere, perché sono presenti tante sfaccettature e tante piccole chicche che i giocatori ameranno scoprire. Nelle stanze della Torre di Babele trovano spazio piccoli mini giochi, terminali per il viaggio rapido (utili per tornare sui propri passi) e molto altro ancora.



Il tutto, come detto, rimane perfettamente in equilibrio: i giocatori non potranno che essere rapiti dall'atmosfera a metà tra il biblico e l'onirico, desiderosi di aiutare i popoli a comprendersi e soprattutto di riuscire a comprendere appieno tutti i vari linguaggi. In questo, Chants of Sennaar sfiora quasi lo status di esperimento sociologico, una sorta di sfida nella sfida in cui i giocatori possono cimentarsi per dimostrare la propria capacità deduttiva e associativa.



L'intera struttura di Chants of Sennaar è poi supportata da un comparto tecnico di prim'ordine. Abbiamo già parlato dello stile grafico molto particolare, arricchito da una paletta di colori che per certi versi ricorda l'apprezzato Journey. Molto piacevole, in questo senso, lo “stacco” che si avverte tra le diverse aree, a sottolineare ancora di più il cambio di zona della Torre. Ad accompagnare il tutto troviamo una colonna di sonora pacata e mai invadente, perfetta per assecondare l'esplorazione e favorire i ragionamenti.



Più che buona anche la longevità: al netto di doversi scervellare per risolvere le sfide ambientali e decifrare le lingue, i più abili impiegheranno comunque almeno una decina di ore per arrivare in cima alla Torre di Babele. Senza contare che, come si evince anche dalla lista trofei di cui vi parliamo tra poco, il titolo nasconde anche qualche sorpresa.



Il Platino di Chants of Sennaar



Trattandosi di un gioco esplorativo in cui l'abilità richiesta è minima, non stupisce che la lista trofei di Chants of Sennaar non includa sfide particolarmente complesse. Per ottenere il Platino del gioco sarà infatti sufficiente fare attenzione ad alcuni azioni da eseguire in momenti particolari del gioco, ricordandosi di cercare tutti i terminali e decifrare ogni lingua. Nell'elenco si nasconde anche un trofeo che svela che sarà necessario arrivare al vero finale del gioco. Lasciamo a voi il piacere di scoprire cosa significhi tutto ciò…




L'articolo Chants of Sennaar – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

5 settembre 2023 alle 18:10