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Afterdream – Recensione

Prima di immergerci nella recensione vera e propria, è necessario fare una piccola premessa, in modo tale che possiate avere più chiara la questione. Afterdream è una di quelle piccole produzioni che, nonostante abbia dei limiti per via del budget limitato, riesce a farsi amare. Gli amanti dell'horror vecchio stile troveranno sicuramente pane per i loro denti, anche se la durata del titolo non è di certo molto lunga. Se siete curiosi di saperne di più su quello che pensiamo di Afterdream, continuate a leggere la nostra recensione!



In un sogno lucido



Afterdream è un avventura horror 2D in pixel art in cui impersoniamo un ragazzo. L'intero gioco si basa sulla dualità tra la realtà e il sogno, spesso non facendoci intendere se quello che stiamo vedendo e vivendo sia la realtà oppure no. Afterdream, sotto ogni aspetto e quindi anche quello della trama è una lettera d'amore ai survival horror vecchio stile. Di conseguenza, qualsiasi amante del genere troverà di che divertirsi.



Facendo uso della nostra telecamera, ci addentreremo in quello che è il mondo di Afterdream e dovremo trovare il modo di svelare diversi segreti. La trama, così come tutto ciò che ci circonda, è di stampo onirico e surreale, quindi qualsiasi parola non sarebbe abbastanza per descrivere quella che si vive nel gioco. Il nostro consiglio è quello di provarlo in prima persona, per capire le emozioni che il titolo di Feardemic e Jesse Makkonen è in grado di regalare.



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Macchina fotografica



Il gameplay di Afterdream è molto semplice ed intuitivo. La regina di questo aspetto è sicuramente la macchina fotografica, oggetto che ricopre un'importanza rilevante per l'economia del gioco. Con essa, infatti, riuscirete a scoprire i misteri che si celano nel mondo di gioco e a scovare cose che ad occhio nudo non sarete in grado di vedere. Oltre al fatto di poter scattare foto ed illuminare quello che vi circonda.



Trattandosi di un gioco vecchio stile, non possono mancare gli enigmi ambientali. Difatti, il puzzle-solving è senza ombra di dubbio uno degli aspetti più riusciti dell'intera produzione. I puzzle, infatti, non sono mai troppo difficili e frustranti da risolvere, ma nemmeno troppo semplici. Insomma, gli sviluppatori sono stati in grado di trovare la formula perfetta.



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Un'ottima atmosfera…



… anche se non troppo horror. Ebbene sì, paradossalmente, il punto debole di Afterdream è proprio la componente “spaventosa”. Nonostante si tratti di un survival horror, questo aspetto non è così preponderante nella produzione e forse gli sviluppatori avrebbero dovuto spingere un po' di più sotto questo punto di vista.



Tuttavia, per quanto riguarda le ambientazioni e l'atmosfera generale del titolo, gli sviluppatori hanno fatto centro. Essi sono stati in grado di creare un'esperienza veramente onirica che è in grado di affascinare i giocatori per tutta la sua durata (seppur abbastanza breve). Stessa cosa vale anche per il comparto sonoro che è veramente di altro livello e riesce alla perfezione nel suo intento.



Trofeisticamente parlando: siamo in un sogno?



La lista trofei di Afterdream conta quindici trofei, tra cui un oro, otto argenti e sei bronzi. Purtroppo, Afterdream non ha un trofeo di Platino, ma per completare la lista trofei non ci vorrà molto e non sarà nemmeno una cosa molto complessa. Tutto quello che dovrete fare, oltre completare il gioco, ovviamente, è quello di trovare tutti i collezionabili e fare qualche altra azione in-game specifica. E fatto! Avrete un altro 100% nella vostra lista!




L'articolo Afterdream – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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21 ottobre 2023 alle 17:00

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