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Empyreal – Recensione

Negli ultimi anni, il genere degli action RPG ha vissuto una trasformazione profonda, spesso dominata dalla formula Soulslike. Titoli capaci di reinterpretare questi meccanismi hanno trovato spazio, ma il rischio di stagnazione è sempre dietro l'angolo. Silent Games, con Empyreal, si propone di infrangere questa tendenza, offrendo un'esperienza che rifiuta le convenzioni e abbraccia un'identità propria.



Il segreto del Monolite



Empyreal si presenta come un'avventura avvolta nel mistero, dove il giocatore assume il ruolo di un esploratore inviato su un pianeta sconosciuto. Qui, un maestoso Monolite si erge come testimone silenzioso di una civiltà perduta, celando segreti che attendono di essere svelati. L'indagine condotta dal protagonista porta alla scoperta di frammenti di storia, tradizioni e conoscenze di coloro che hanno costruito questa struttura enigmatica, con una narrazione che esplora il concetto di dovere e sacrificio in un modo profondo e toccante, elementi rari nei titoli contemporanei.



L'ambientazione è immersiva e ostile, caratterizzata da un pericolo costante e da un'atmosfera inquietante. La scomparsa di una squadra di esploratori ha innescato una missione di recupero e indagine, affidata al protagonista, un veterano dall'esperienza ineguagliabile, il cui passato cela segreti tanto profondi quanto la storia del Monolite stesso. La narrazione enfatizza il senso di vulnerabilità e tensione, con un mondo che muta in modo imprevedibile e che sembra modellarsi in risposta alle azioni del giocatore. Il paesaggio si riconfigura, creando un'esperienza dinamica e un senso di continua instabilità, dove il terreno sotto i piedi può cambiare all'improvviso e nuovi pericoli possono emergere senza preavviso.



Empyreal promette un'esperienza narrativa ricca di suspense e profondità, intrecciando temi esistenziali con una storia avvincente e scelte che influenzano il destino del protagonista e del mondo stesso. I personaggi che popolano l'universo di gioco sono ben sviluppati, ciascuno con le proprie motivazioni e trame personali che si intrecciano con l'avventura principale. Con finali multipli e una struttura che permette al giocatore di modellare il proprio cammino, Empyreal non è solo un viaggio tra le rovine di un'antica civiltà, ma anche una riflessione sul sacrificio e sulle decisioni che plasmano il futuro.



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Un'evoluzione oltre il Soulslike



Empyreal potrebbe inizialmente sembrare un tipico soulslike, con combattimenti strategici incentrati sulla gestione del ritmo della battaglia. Tuttavia, Silent Games ha deciso di distaccarsi da questa formula, introducendo meccaniche innovative che ridefiniscono l'esperienza. Dopo la creazione del personaggio, il giocatore viene immediatamente trasportato su un pianeta alieno, dove si trova a fronteggiare un mondo ostile e sconosciuto, con l'enigmatico Monolite che domina l'orizzonte.



L'esplorazione di questo mondo si distingue grazie all'impiego del sistema Cartographs, una tecnologia avanzata che genera ambienti proceduralmente, modificando bottini, difficoltà e persino l'affinità elementale dei nemici. Questo approccio rende ogni incursione nel Monolite un'esperienza dinamica e imprevedibile, costringendo il giocatore ad adattarsi costantemente alle condizioni del mondo circostante. Tuttavia, la mancanza di una mappa potrebbe rappresentare una sfida ulteriore, soprattutto nei livelli più intricati e labirintici, dove l'orientamento diventa un elemento chiave per la sopravvivenza.



Il gioco inoltre punta su un sistema di progressione estremamente articolato, con una varietà di bonus, perk e statistiche che consentono una profonda personalizzazione del personaggio. Questa complessità potrebbe risultare impegnativa per alcuni giocatori, ma offre ai più esperti un elevato grado di libertà nella costruzione del proprio stile di gioco.



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Un sistema di combattimento senza compromessi



Empyreal si distingue grazie a un sistema di combattimento rapido che rompe con le convenzioni dei tradizionali action RPG e offre un'esperienza più fluida e aggressiva. Il gioco introduce tre armi principali, Glaive, Mace e Cannon, ciascuna con meccaniche di attacco e difesa uniche, permettendo al giocatore di adattare il proprio stile in base alle situazioni e ai nemici incontrati.



Il Cannon offre un approccio tattico grazie alla gestione delle munizioni e delle ricariche, rendendolo ideale per i giocatori che prediligono una strategia più misurata. Il Glaive, invece, enfatizza la mobilità e la rapidità, con la possibilità di deviare gli attacchi nemici, mentre il Mace combina parate e blocchi per un perfetto equilibrio tra difesa e potenza d'impatto.



Le abilità sono gestite esclusivamente tramite cooldown, eliminando la necessità di monitorare barre di mana o punti tecnica, permettendo al giocatore di concentrarsi interamente sull'azione. Tuttavia, la vera sfida arriva con l'intelligenza artificiale dei nemici, caratterizzati da aggressività e imprevedibilità. Gli avversari non vengono interrotti durante l'attivazione delle loro tecniche speciali, rendendo le parate e i contrattacchi fondamentali per sopravvivere agli scontri più ostici.



A rendere il tutto ancora più intenso è la mancanza di lock-on, un dettaglio che, unito alla grande mobilità dei nemici e alla loro varietà, crea combattimenti frenetici e caotici. Questo aspetto, sebbene possa risultare disorientante in alcuni momenti, rafforza la sensazione di pericolo e spinge il giocatore a perfezionare i propri riflessi e la gestione dello spazio.



Il sistema di combattimento è quindi profondo e gratificante, sebbene presenti alcune criticità. La gestione dei nemici fuori campo e la mancanza di indicatori per gli attacchi provenienti da fuori schermo sono elementi che potrebbero rendere l'esperienza frustrante in determinate situazioni. Tuttavia, con i giusti bilanciamenti, Empyreal potrebbe affermarsi come un punto di riferimento nel panorama degli ARPG, ridefinendo le aspettative dei giocatori in termini di fluidità, intensità e varietà di approccio.



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Uno sguardo al comparto artistico



Dal punto di vista artistico, Empyreal si distingue per un'estetica evocativa e misteriosa. Gli ambienti del Monolite sono caratterizzati da un mix di architettura aliena e rovine antiche, con un uso sapiente di luci e ombre per creare un'atmosfera inquietante e immersiva. La varietà di biomi presenti nel gioco, come mostrato nel diario degli sviluppatori, contribuisce a rendere l'esplorazione visivamente stimolante.



Sul fronte sonoro, il gioco ha ricevuto un trattamento di alto livello grazie alla collaborazione con The East Wing, uno studio specializzato in post-produzione audio e composizione musicale. La colonna sonora, composta appositamente per il gioco, enfatizza il senso di mistero e scoperta, mentre gli effetti sonori sono stati curati per garantire un'esperienza immersiva, con particolare attenzione ai suoni ambientali e ai dettagli delle battaglie. Il doppiaggio, selezionato con cura, promette di aggiungere ulteriore profondità alla narrazione e ai personaggi.



Bilanciamento della difficoltà: un punto da perfezionare



Uno degli aspetti più discussi di Empyreal riguarda il suo livello di difficoltà, che sembra oscillare tra momenti ben calibrati e sezioni particolarmente impegnative. Alcuni boss inoltre, come quello legato al Cartogramma del Fulmine, possono infliggere danni estremamente elevati, rendendo alcuni scontri frustranti se il personaggio non è adeguatamente potenziato. Inoltre, la mancanza di indicatori per gli attacchi fuori schermo e l'aggressività dei nemici possono creare situazioni caotiche, dove il giocatore ha poco tempo per reagire.



Tuttavia, il sistema di combattimento basato su cooldown e parate strategiche offre strumenti per affrontare queste sfide, premiando la padronanza delle meccaniche piuttosto che la semplice resistenza. Se Silent Games riuscirà a bilanciare meglio la curva di difficoltà, affinando il comportamento dei nemici e migliorando la leggibilità degli scontri, Empyreal potrebbe offrire un'esperienza gratificante senza risultare eccessivamente punitivo.



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La strada verso il Platino



Empyreal offre un sistema di trofei variegato, pensato per premiare l'esplorazione, il combattimento e le scelte narrative del giocatore. Con 50 trofei suddivisi tra 40 di bronzo, 6 d'argento, sole 3 coppe d'oro e prestigioso platino, il gioco incentiva la sperimentazione e la scoperta di ogni sua sfaccettatura. Alcuni trofei sono legati alla progressione della storia principale, mentre altri richiedono di completare le missioni secondarie dei vari personaggi, sbloccando finali alternativi e approfondendo le loro vicende.



Per gli amanti delle sfide, Empyreal include trofei dedicati ai combattimenti contro boss particolarmente impegnativi, come Bythos, Ennoia e Aletheia. Inoltre, il sistema di loot e crafting è valorizzato da coppe che premiano il ritrovamento di equipaggiamenti rari e il completamento di Cartograms con difficoltà elevata. Alcuni trofei, infine, sono legati a scelte morali e interazioni con il mondo di gioco, spingendo il giocatore a esplorare ogni possibilità narrativa. DING!




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8 maggio alle 11:10

Piace a 1 persona

 

Se Empyreal mantiene anche solo metà delle promesse fatte da Silent Games, potremmo avere tra le mani qualcosa di veramente speciale.

Sì, lo so, ormai “esperienza innovativa” è diventata una frase da marketing che lascia il tempo che trova, ma qui c’è un dettaglio che mi ha davvero colpito: il mondo che si riconfigura dinamicamente in base alle azioni del giocatore. Non è la solita proceduralità fine a sé stessa, ma qualcosa che sembra avere un peso narrativo e strutturale. È come se l’ambiente vivesse e reagisse — e questo, in un gioco che punta tutto sull’atmosfera e sulla tensione, potrebbe fare la differenza.

Poi c’è il sistema Cartographs, che ha un potenziale enorme. Procedurale, sì, ma con una logica legata anche all’elemento e al loot. Questo vuol dire che l’esplorazione non sarà mai statica e potrà davvero richiedere un pensiero tattico ogni volta che si entra nel Monolite. Certo, l’assenza della mappa potrebbe essere un problema in certi frangenti, ma forse è anche parte del fascino: sentirsi persi e vulnerabili è una sensazione che pochi giochi riescono a trasmettere bene.

Il combat system poi sembra avere personalità. Niente lock-on? Scelta coraggiosa, che farà sicuramente discutere, ma se tutto ruota attorno al posizionamento e ai riflessi, allora potremmo trovarci davanti a qualcosa di davvero diverso dal solito soulslike. L’assenza di mana o stamina e l’uso esclusivo dei cooldown mi ricorda un po’ il ritmo dei MMO d’azione — ma qui è tutto più personale, più viscerale. La possibilità di deviare gli attacchi con il Glaive o gestire il tempo con il Cannon promette una bella varietà di approcci.

Artisticamente, dalle immagini si respira quell’atmosfera tra Returnal e NaissanceE, aliena e sacrale allo stesso tempo. Un colpo d’occhio che ti fa fermare un attimo e pensare “aspetta, dove sono finito?”. E se davvero la colonna sonora e il doppiaggio sono curati quanto dicono, Empyreal potrebbe essere una vera bomba anche sul fronte immersivo.

Certo, c’è qualche rischio:

bilanciamento della difficoltà da calibrare meglio,

IA dei nemici potenzialmente frustrante,

caos visivo senza indicatori…
ma niente che non si possa sistemare con feedback e patch mirate. A conti fatti, sembra un gioco che punta in alto e osa, ed è esattamente quello che serve a un genere che rischia la saturazione.

Ah, e 50 trofei con enfasi su finali multipli, scelte morali e boss leggendari? Mi sa che il Platino sarà sangue e gloria.