Sherwood Bandits – Recensione
Banditi siate i benvenuti nella foresta: Sherwood Bandits è infatti il gioco da tavolo protagonista della nostra nuova recensione. Ideato da Luca Ricci e pubblicato dall'italianissimo team di Ludus Magnus Studio, questo light game vi permetterà di dimostrare le vostre abilità di fuorilegge, rubando ai ricchi per dare… a voi stessi.
Ora conto fino a spingi… Uno… Due… Spingi!
Miti e leggende sono da sempre fonte inesauribile d'idee per gli sviluppatori di giochi e videogiochi. Dalle divinità, come quelle norrene e greche, arrivando a personaggi iconici più o meno sfruttati in vari ambiti. Robin Hood, tra questi, è sicuramente un eroe che ha vissuto periodi di grande protagonismo, inserito in film, parodie e videogiochi (come ad esempio il recente Hood: Outlaws & Legends). Chi non conosce del resto il ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri, lottando contro il perfido Giovanni e il suo sceriffo?
Questa premessa serve a calarci nel mondo di Sherwood Bandits, gioco da tavolo che trova ispirazione proprio dai racconti delle vicissitudini di Robin Hood. Nel titolo non vestiremo però i panni dell'eroico furfante, bensì di una banda composta dai suoi aiutanti, i “merry men”. L'obiettivo dei giocatori è molto semplice: rapinare i carri regali per ottenere quante più ricompense possibili. Sfortunatamente, non sarà possibile sapere in anticipo quali ostacoli si frapporranno tra noi il bottino, né quanto i nostri attacchi saranno efficaci.
Sherwood Bandits cela, all'interno di una scatola molto compatta, tantissime componenti di qualità. Segnalini bottino, monete e ovviamente i banditi, divisi in quattro sgargianti colori e raffigurati su pedine in legno. Ad accompagnare token e pedine troviamo poi un totale di 58 carte, divise in eroi e carri, oltre a una piccola plancia di gioco. Non manca nemmeno un elemento tridimensionale, marchio di fabbrica di Ludus Magnus Studio (come visto anche in Trial of the Gods). Si tratta dei forzieri in cui andremo a conservare il bottino, nascosto agli occhi di tutti, compresi i nostri.

Come si gioca a Sherwood Bandits
Nella nostra prefazione abbiamo parlato di light game: Sherwood Bandits è infatti un titolo che può essere spiegato rapidamente e affrontato da qualsiasi tipologia di giocatore. Da 2 a 4 banditi possono sfidarsi, cercando di ottenere più punti vittoria possibile. Per farlo, dovranno far sì che i componenti della loro banda riescano a rubare ricchezze dai carri del re oppure borseggiare i cittadini. Per iniziare una partita sarà sufficiente mischiare separatamente le carte carro e i quattro mazzi personaggio. Questi rappresentano Robin Hood, Lady Marian, Little John e Fra Tuck, pronti a fornirci supporto durante le scorribande.
Ogni giocatore riceve tutte le pedine di un colore e il relativo capobanda, oltre a un set di dadi e al forziere in cui riporre i tesori. Fatto questo sarà sufficiente girare i segnalini bottino sul lato coperto e mischiarli: sarete pronti a iniziare le vostre scorribande. Sherwood Bandits si svolge in un totale di 4 round, in cui i giocatori piazzano strategicamente i propri sottoposti, per assaltare i carri o borseggiare, così da ottenere ricchezze e punti vittoria. All'inizio del turno si pescano tanti carri quanti sono i giocatori e si piazzano coperti sugli appositi spazi. Ogni carro riporta un range del suo valore di difesa, che ci farà intuire quanto potrebbe essere protetto.
Per poterlo rapinare, i giocatori dovranno infatti lanciare un dado per ogni furfante mandato all'attacco, sommando i loro risultati: se raggiungeranno il valore di difesa, avranno successo e potranno reclamare il bottino. Diversamente, dovranno andarsene a mani vuote, scappando per evitare di essere mandati in gattabuia. In alternativa, sarà possibile dedicarsi al borseggio, pratica più sicura ma meno remunerativa, oltre che riservata a un numero più ridotto di criminali. Sherwood Bandits cela però nelle sue dinamiche alcune sorprese, che renderanno le partite sempre avvincenti.

Non esistono uomini perfetti, esistono soltanto intenzioni perfette
Come abbiamo detto, lo scopo principale in Sherwood Bandits è di eseguire furti per accumulare punti. Nei round, dopo il set up, avremo una prima fase di piazzamento: a cominciare dal primo giocatore e proseguendo in senso orario, bisognerà collocare un bandito per volta sulla plancia. Sarà possibile scegliere un qualsiasi carro oppure una zona borseggio, a patto che vi siano spazi liberi. Ogni area ha infatti un numero massimo di slot utilizzabili. Le aree borseggio saranno uguali tra loro, mentre per i carri il discorso cambia. I dadi attacco verranno letti da destra a sinistra e a prendere il bottino saranno solo i banditi che hanno partecipato. Gli altri rimarranno a bocca asciutta ma, nel caso, non verranno nemmeno incarcerati.
Questo meccanismo di risk-reward aggiunge pepe alle sfide, senza contare che tra i carri ve ne sono alcuni speciali (con il valore di difesa in rosso) in grado di stravolgere i nostri piani. Dopo che tutti i giocatori avranno piazzato i banditi, infatti, i carri andranno rivelati uno per volta, scoprendo quante guardie lo proteggono. Chi sarà coinvolto nel furto dovrà tirare un dado per ogni suo bandito, partendo da destra e seguendo l'ordine, fino a raggiungere o superare la difesa. Riuscendoci avremo rapinato con successo il portavalori e recuperato il bottino da spartire. Il giocatore più a destra sugli spazi assalto dovrà pescare tanti tesori quanti i banditi utilizzati e ne sceglierà uno per sé, passando gli altri al ladro successivo. L'ultimo dovrà quindi accontentarsi di quello che riceverà.
Dopo aver studiato il bottino, il gettone andrà riposto nel forziere e non potrà più essere guardato. Ricordarsi la refurtiva si rivelerà importante per i conteggi di fine partita, in quanto alcune combinazioni forniranno punti vittoria extra. Ogni furto andato a segno inoltre garantirà dei punti ai banditi: 2 al primo, 1 a tutti gli altri. Chi sceglierà invece il borseggio otterrà semplicemente 1 moneta, senza tirare alcun dado. Assaltati tutti i carri, i dadi attacco utilizzati andranno collocati sul ponte levatoio della plancia, messi a giudizio dello Sceriffo. Il capobanda dei giocatori che supereranno 10 punti totali verrà arrestato e non potrà essere usato nel turno successivo. Chi invece ne avrà meno di 5 otterrà un punto vittoria, avendo mantenuto un profilo basso.

Sherwood Bandits: scorribande imprevedibili e scontri all'ultimo furto
Ad aggiungere ulteriore pepe ai turni di Sherwood Bandits ci pensano le carte eroe. Queste sono divise come detto in quattro mazzetti, uno per ogni personaggio, e potranno essere attivate solo in momenti specifici della partita. Potremo chiedere i servigi di Lady Marian durante la fase di piazzamento banditi, quelli di Little John e Robin Hood durante gli assalti e infine il supporto di Frate Tuck nella fase di controllo dadi dello Sceriffo. Per attivare il potere di un personaggio dovremo usare il nostro capobanda, dunque potremo scegliere un solo aiutante per turno. Questo a patto che il leader non sia in galera, il che ci toglierà questa possibilità.
I poteri permettono di guardare carte carro, modificare i tiri di attacco o la posizione dei banditi, per influenzare in parte gli elementi strategici e di alea offerti dal gioco. Alcuni carri inoltre porteranno a cambiare le carte, modificando le azioni disponibili e aggiungendo ulteriore varietà. Nonostante i soli quattro turni di gioco, Sherwood Bandits è quindi un gioco molto dinamico e con grande interazione tra giocatori, che obbliga a ragionare per piazzare al meglio i proprio ladri, così da massimizzare gli sforzi e di conseguenza il punteggio. Alcuni elementi imprevedibili sono comunque pronti a scombussolare i piani, facendo sì che le partite siano sempre combattute fino all'ultimo.
Sherwood Bandits si è rivelato un titolo molto divertente ed estremamente scalabile, anche grazie a una variante in due giocatori che introduce un NPC utile a fare da disturbo, inserendo un elemento equilibratore. Molto piacevole anche la componentistica, ma è doveroso sottolineare che i forzieri, una volta montati, non troveranno spazio nella scatola. Questo obbligherà a smontarli dopo ogni partita, con il rischio di danneggiarli. Ottima invece la qualità delle carte, pronte a resistere a numerose partite, così come il design “pupazzoso” scelto per carte e personaggi, che renderà l'atmosfera leggera.

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