Girlfriend from Hell – Recensione Speedrun
Che lo scorso febbraio abbiate passato un San Valentino in linea con la tradizione contemporanea oppure in solitaria, That Guy's Games e Sometimes You provano a rivoltare le vostre convinzioni con Girlfriend from Hell. Il protagonista della recensione Speedrun odierna mette tutto il suo cuore (infernale) nel senso dell'umorismo e nella ricerca di un'originalità nel rapporto tra avatar e giocatore, tra protagonista virtuale e utente reale, fallendo però al primo appuntamento.
Amore fa rima con vendetta
Girlfriend from Hell è un videogioco contro l'uso dei videogiochi a discapito di un rapporto sentimentale, o meglio, questo è il contesto narrativo di una ragazza, Maya, che decide di vendicarsi del suo fidanzato Haruto, reo di non averla voluta sposare poiché passa troppo tempo davanti a console e PC.
La vendetta si esplica in maniera assai violenta, tra tentativi di avvelenamento, il posizionamento di trappole per topi e orsi e dei metodi curiosi per costringere Haruto a visitare il bagno a più riprese. Condendo la trama con alcune esclamazioni della fidanzata infuriata, il canovaccio narrativo risulta piuttosto simpatico e riuscito nel contesto del gioco.

Problemi di cuore
A complicare il rapporto (stavolta non romantico) tra l'idea di Girlfriend from Hell e la sua riuscita arriva il gameplay in alcune sue parti. Per familiarizzare con il genere, si può pensare a Neighbours From Hell, nella misura in cui con lo stick analogico si gira la telecamera per la casa di Haruto nella quale Maya si nasconde e si interagisce con degli oggetti per organizzare piani e piani di vendetta, con una struttura a livelli a mo' di arcade.
Una delle pecche più invalidanti del titolo risiede proprio nella navigazione degli ambienti e nell'interazione con essi: la mappatura dei comandi in primis è mal progettata al punto da costringere l'utente a posizionarsi sul controller in modo innaturale; non solo, gli oggetti con cui interagire – gli affordance insomma – non sono mai chiari al giocatore, così come la direzione da prendere o i tasti da premere, portando alla frustrazione.
Come se non bastasse, il cursore sullo schermo si sposta in maniera autonoma rendendo quasi impossibile proseguire e il gioco in sé si è bloccato più volte, costringendo a tornare al menù iniziale, mentre la localizzazione spazia dall'inglese, all'italiano, allo spagnolo. La speranza è che almeno questi ultimi problemi, di natura tecnica, vengano risolti.
Trofeisticamente parlando: meglio single, che pochi Platini
Forse l'anima puzzle di Girlfriend from Hell si esplica maggiormente nella lista dei suoi trofei, che comprende 2 coppe di bronzo, 4 d'argento, 10 d'oro e anche il Platino. Tolti quelli relativi al completamento dei livelli infatti, il gioco consta di quel tipo di trofei che non esplica in maniera cristallina la sua missione, per quanto le sequenze lineari dei livelli trasformeranno tale gioco in una preda piuttosto semplice per ogni cacciatore.
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