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Super Engine GT Turbo SPEC – Recensione Speedrun

Negli ultimi tempi alcuni sviluppatori stanno cercando ritornare agli albori del gaming, o almeno di tentare una “operazione nostalgia”. Un po' per semplicità di sviluppo, un po' per la ricerca di diversità, un po' per una sana voglia di tornare ai tempi dell'infanzia. È proprio su questa linea che ha ragionato Josep Monzonis Hernandez, sviluppatore di Super Engine GT Turbo SPEC che affrontiamo oggi in questa breve ma intensa recensione speedrun.



Parola d'ordine: semplicità



Niente fronzoli, niente amenità, un approccio freddo e ingegneristico, quasi tedesco. Suona strano per uno sviluppatore che è evidentemente spagnolo, ma questo è quello che si trova all'avvio di Super Engine GT Turbo SPEC. Quattro categorie di competizioni con otto gare ciascuna, senza un briciolo di storia, di trama, mezza vignetta, nulla. Diretti al punto. Siamo qui per correre, dopotutto, quindi corriamo e basta.



Nella home del gioco è possibile anche cambiare auto, ma questa si rivelerà semplicemente una soluzione estetica che non apporta quindi nulla al gameplay, tanto che è possibile terminare l'intero gioco, con le trentasei gare che lo compongono, con la stessa vettura. Correre è facilissimo, basta semplicemente scegliere il campionato desiderato, partendo dalla categoria “Novice” e potendo, man mano che si raggiunge il terzo posto o superiore, sbloccare le gare – e i campionati – successivi. Non ci sono classifiche totali né di fine gara, sempre in nome della semplicità e immediatezza.



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Auto e intelligenza artificiale



Come detto, le auto sono di fatto una, ma con estetica differente. Tutte le auto si comportano allo stesso modo e hanno le stesse caratteristiche, pad alla mano. Vincere è quindi una cosa legata al manico di chi guida, considerando che l'IA non è particolarmente forte ma va fortissimo in curva, a differenza nostra, che tenderemo ad andare meglio sul dritto. Infatti la nostra auto avrà sensibilmente più potenza delle altre (cioè avrà una velocità massima superiore sui lunghi rettifili) ma pagherà dazio nelle numerose curve dei circuiti, che andranno affrontate con il minimo angolo di sterzo possibile. Chiaramente non esistono regolazioni di assetto di nessun tipo, ma alla fine va bene così, per un gioco immediato e senza troppi approfondimenti.



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Circuiti e fisica



I circuiti sono simpatici, alcuni presentano sezioni sulle quali si possono sfruttare tutti i limiti della pista e superare l'IA in maniera “furba”, tagliando alcune curve e sfruttando traiettorie più favorevoli alla velocità rispetto a quella che fa l'IA, andando a limare qualche decimo qui e lì. Le gare, a onor del vero, non sono particolarmente difficili da portare a termine anche al primo tentativo, sapendo chiaramente come correre in maniera efficace.



Le collisioni sono particolarmente deleterie da un punto di vista del tempo, infatti ne perderemo parecchio sia nel caso si vada a toccare le protezioni a bordo pista ma soprattutto nel caso in cui si abbiano dei contatti con le altre auto in pista. Queste formeranno dei trenini da superare e potrebbero essere relegate a “chicane mobili” senza particolari complimenti, ma risulteranno ostiche a essere superate, specie nei circuiti più tortuosi.



A proposito di piste, queste sono sì diverse e hanno qualche caratteristica che le distingue tra loro, ad esempio delle sopraelevate, dei tornanti particolarmente stretti, oltre i 180 gradi, ma alla fine oltre a quello che cambia all'esterno – tra paesaggi innevati, desertici o lussureggianti – la sensazione nettissima è di correre sempre sullo stesso circuito, senza una vera diversità che renda chiaro il cambio di ambientazione.



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Il Platino di Super Engine GT Turbo SPEC



La lista trofei di Super Engine GT Turbo SPEC è piuttosto risicata, composta da diciassette coppe divise in otto d'argento, nessun bronzo, otto d'oro e uno scintillante e prezioso Platino. Chi vi scrive è al momento il detentore del record mondiale di velocità secondo psnprofiles, con un'ora e sette minuti di completamento totali. Va da sé che il gioco sia piuttosto facile e immediato, considerano che i trofei chiedono di arrivare appena terzi in ogni competizione disponibile. Niente di davvero impegnativo, anzi un piacevole passatempo per fare un Platino facile.




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28 giugno alle 17:10