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Viper32
Cover The House in Fata Morgana: Dreams of the Revenants Edition per PS4

Il passo più lungo della gamba, ma si lascia leggere

È la mia prima recensione dopo tanto tempo, quindi perdonatemi la ridondanza e la pedanteria, avviso già che ci sarà qualche spoiler verso la fine, ma cercherò di evitare se possibile.
Partiamo che sono sempre stato un fan delle Visual Novel, amo leggere e amo tutto ciò che c’è di weeb a questo mondo ergo non potevano mancare nella mia collezione. House in Fata Morgana è stato un titolo che ha subito attirato la mia attenzione per due semplicissimi motivi: l’art style atipico e il fatto che qui in occidente fosse particolarmente acclamato. Non che in Giappone lo schifino, ma di sicuro ha avuto un impatto decisamente inferiore che dalle nostre parti. Qui parlerò della Dreams of Revenant Ed. ossia l’edizione completa con i capitoli Requiem of Innocence e Reincarnation che fanno da prequel e da sequel rispettivamente all’opera principale.

Inizio col dire che si tratta di una doujin novel, ai più il termine suonerà sconosciuto, ma si usa per indicare quei prodotti amatoriali che vengono venduti principalmente al comiket e alle fiere hobbystiche e non distribuite nei negozi. Poi appunto grazie al successo è stata convertita per varie piattaforme, ma il gioco in sé rimane una doujin: background prerenderizzati, poche sprite con poche espressioni facciali, poche CG e nessun doppiaggio perché chiaramente i seyuu e disegnatori costano, e un team non finanziato difficilmente può ingaggiare doppiatori e non ha sicuramente margine per creare migliaia di disegni. Non che sia di per sé un difetto, anzi la natura amatoriale di questi prodotti consente molta libertà creativa e senza dover per forza aderire ai dettami del mercato: niente porno, niente template otaku da 4 soldi, niente moe ecc.
Il capitolo principale è ambientato in una magione medievale dove – in qualità di amnesico visitatore – una domestica ci mostra le varie “stanze”: storie ambientate nella villa in diversi periodi storici che hanno come tema ricorrente la tragedia. Storia dopo storia inizieremo a scoprire la vera natura degli avvenimenti che stiamo osservando nonché la vera natura della nostra persona, della domestica – unica residente della casa – e della fantomatica strega che si dice abbia maledetto il maniero anni orsono. La struttura è fin troppo uguale a Umineko, con i primi capitoli che fungono da “Question Arc” e gli ultimi da “Answer Arc”, fortunatamente è tutto molto meno denso e più scorrevole, però per tutta la durata della lettura ho avuto la forte sensazione che si somigliassero forse un po’ troppo, strega compresa.
Si sfrutta parecchio il colpo di scena, ma in molti casi è così telefonato che pure io che non sono proprio brillante ci arrivavo, la seconda e terza stanza son a dir poco terribili in questo senso, fortunatamente la prima si salva, altrimenti se l’ordine fosse stato inverso l’avrei droppato. Non posso addentrarmi troppo nella trama perché rovinerei l’esperienza ma in generale comunque non è male, anche se lo scrittore– che pare avere un feticcio per le parole italiane – forza parecchio la mano su alcuni sviluppi che sinceramente si potevano evitare. Per non parlare del grande segreto di uno dei protagonisti – perdonatemi solo questo spoiler – pare solo una trovata per rendere felici gli amici LGBTQ+, ma alla grande proprio. In generale la scrittura è parecchio sotto il livello standard che mi aspetterei da un prodotto del genere (anche se Umineko era forse pure peggio): ci sono parti che paiono tirate fuori da una fanfiction, con termini pure poco appropriati per il periodo storico, in particolare nei momenti meno intesi, più “slice of lice” la situazione precipita. Le vicende si collocano tutte nei primi secoli dopo l’anno 1000 quindi potete capire che necessita di un certo linguaggio. Non so quanto abbia aiutato/infierito il traduttore inglese ma a giudicare da quel che leggo in giro, pare abbia solo migliorato la situazione, non oso immaginare in jap come fosse. Spezzo una lancia in favore di alcuni momenti davvero ben congegnati e commoventi, soprattutto verso il finale. In generale tutta la seconda parte è molto più gradevole della prima, quindi fortunatamente, sebbene i difetti non svaniscano, l’intento iniziale dell’opera si mantiene e giunge perfettamente al suo obbiettivo nel finale.
Detto questo il vero punto forte di questa VN è sicuramente l’aspetto artistico, le CG sono disegnate benissimo e hanno stile da vendere. Anche la musica è ottima, anche se nei primi capitoli la trovavo un po’ troppo esaltante per quel che stavo leggendo, nei momenti clou era molto appropriata e accompagnava davvero bene. La mancanza del doppiaggio non si fa sentire proprio grazie alla colonna sonora.

-Da qui forti spoiler sui capitoli successivi, sono inevitabili danno per scontato che abbiate finito il gioco principale, quindi se volete proseguire uomo avvisato –

A requiem of Innocence – il prequel - si focalizza sul passato di Jacopo e Morgana, due delle figure centrali del primo capitolo. La loro storia viene riapprofondita nonostante venga raccontata già a sufficienza nel capitolo principale. Dato che si rimuove l’alone di mistero che li circondava, viene più facile infarcire gli eventi e aggiungere dettagli nel rapporto tra i due visto i quattro anni passati assieme e ovviamente ne hanno approfittato – fin troppo, aggiungerei. Sebbene abbiamo ampiamente criticato il primo capitolo, quello mi è piaciuto. Questo è stato uno strazio. Letteralmente copia-incolla di quasi tutti i dialoghi, le aggiunte son interessanti, ma hanno voluto ripercorrere proprio tutti gli eventi, pure quelli che erano già stata ampiamente raccontati nella storia principale, facendomi perdere la voglia di leggere. Avendoli letti letteralmente due ore prima, spesso skippavo. Sono stati aggiunti due personaggi dalla personalità di un criceto, poteva chiamarli pure Ribelle1 e Prostituta2 che facevano prima e il linguaggio si è deteriorato ulteriormente. Cavolo il consigliere che da dell’”anon” a Jacopo – ora lord della regione - mi ha fatto venire i brivid, qua spero proprio non sia idea del traduttore. Detto questo, hanno aggiunto CG (grazie Moyataro) e le ost è sempre ottima.
Alla fine ci sono altre storielle extra, che vanno a integrare la main story, mi è piaciuta particolarmente Assento Dele, un episodio della vita di Michel prima che arrivasse Giselle.

Ora veniamo alla vera presa per i fondelli.
Reincarnation è un sequel della storia, cui hanno tolto la cosa migliore – i disegni di Moyataro – e ci hanno messo il doppiaggio. Bene, direte voi, invece no. Il doppiaggio è ottimo, hanno fatto la grana e hanno pure chiamato Suwabe a doppiare Jacopo. Peccato che vengano fuori tutti gli altarini delle libertà traduttive che si è preso il traduttore inglese per migliorare la salsa. Non mi è chiaro il perché del cambio di stile, non so se fosse per fare appeal ai fan jap, visto che è tutto più sempliciotto e moe come piace a loro, ma sicuramente una scelta che non ho apprezzato per nulla.
Ma torniamo alla trama. Sebbene il finale di Fata Morgana fosse già perfetto così, hanno voluto aggiungere Happily Ever After dentro a “A Requiem of Innocence” per far capire che i nostri amantes amentes si sarebbero reincarnati nel presente e sarebbero vissuti felici e contenti. Come se ciò non bastasse perché non creare un sequel vero e proprio nel presente, dove – che strano – i protagonisti rivivono gli stessi cavolo di eventi in chiave moderna delle loro vite passate? Quindi ecco a voi Reincanation – in jap conosciuto come Gendai-hen: il capitolo del presente. Questo giro l’unico capitolo che salvo è proprio quello di Jacopo e Morgana, visto che diciamo approfondisce e conclude la storia del loro rapporto. Mell/Nielle e Pauline/Yukimasa invece sono terribili: avessero almeno variato qualcosa, letteralmente si ripetono gli eventi che concludevano il primo capitolo, ed essendo pure in chiave moderna li rende ancora più assurdi e poco credibili. La parte riguardante Michel e Giselle invece né carne né pesce, carino il proseguo ma era scontato dati gli eventi di Happily Ever After e fa solo da contorno alle altre tre storie.

Voto al primo capitolo: 7 – si impegna ma non troppo
Voto al resto: 4 – inutili ma se vi è piaciuto il primo capitolo viene voglia di leggerli purtroppo

7

Voto assegnato da Viper32
Media utenti: 7