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Akar
Cover Warhammer 40,000: Inquisitor - Martyr per PS4

L'Imperatore Protegge (Più o meno)

Quando ne ho sentito parlare sembrava il gioco di Wharhammer 40'000 definitivo, destinato ad affossare i precedenti.
Debbo essere onesto: non mi é dispiaciuto, anzi ha in alcuni casi superato le mie aspettative in merito alla profondità dell'ambientazione, ai riferimenti di lore (comprensibili da chi già conosce l'universo di Warhammer ma spesso e volentieri intuibili anche per i profani). I nemici e gli alleati sono ben caratterizzati. I mob avversari sono particolarmente fedeli all'universo modellistico.
Il gameplay é tipico degli MMORPG. Si dispone di tre classi ognuna delle quali ha tre sottoclassi a propria volta. Gli attacchi e i poteri hanno un tempo di ricarica ma non c'é un sistema a turni, bensì il movimento é molto libero. La visuale della telecamera é posizionata sopra il personaggio e può essere manipolata relativamente.
Fa molto T.O.R. se volete la mia opinione.
E qui casca l'asino. Come T.O.R. anche Inquisitor purtroppo ti obbliga a sborsare parecchio per i vari DLC. Peggio ancora, il doppiaggio in italiano é incapace di comprendere che determinate parole e nomi propri non dovrebbero essere tradotti. Il risultato fondamentale é che é notevolmente meglio giocarlo in lingua inglese.
Inoltre, il fatto stesso che sia un MMORPG mi ha leggermente smontato.

Voto Tecnico: 9.7
Voto Istinitivo: 8.3
Voto effettivo: 9

Akar

ha scritto una recensione su Space Hulk: Deathwing

Cover Space Hulk: Deathwing per PS4

Pentiti, domani sarai morto

Forse qualcuno ricorderà Space Hulk, gioco della PS1, in cui s'impersonavano dei membri della Prima Compagnia degli Angeli Sanguinari, guerrieri elitari di uno dei più noti Capitoli di guerrieri transumani noti come Space Marines, campioni e difensori del Genere Umano nella tetra oscurità del lontano futuro.

Sicuramente qualcuno ricorderà anche Warhammer 40'000 Space Marines, gioco ben più recente in cui impersoniamo il Capitano Titus degli Ultramarines (capitolo iconico nonché volto pubblico del brand di 40'000). Fatte queste doverose premesse e qualora esse vi suonino vacue, non temente: Deathwing é l'apoteosi del genere, un titolo decisamente stupendo che posso definire come il migliore a tema Warhammer 40'000 cui io abbia mai giocato.

Partiamo dalla trama. Come Space Hulk, l'idea é quella di una squadra di Space Marines che viene incaricata di epurare un'amalgama di relitti di navi diverse infestato da orridi xeno e ibridi umano-xeno noti col nome di Genestealer. La differenza sta in due cose.
In primis, per una volta faremo la parte di un Bibliotecario (uno psionico, o più trivialmente parlando, uno stregone) degli Angeli Oscuri.
Capitolo misterioso e pieno di segreti, gli Angeli Oscuri sono sempre stati coperti di gloria, brillando come un fulgido esempio di dedizione, sacrificio e lealtà, nonostante i membri più fidati del Capitolo (la seconda e la prima compagnia oltre a diversi veterani) siano a conoscenza dell'atroce verità su quanto accaduto ai tempi dello scisma noto come Eresia di Horus, diecimila anni prima degli eventi narrati nel gioco. Il Bibliotecario in questione é membro della Prima Compagnia e, essendo psionico, é in grado di utilizzare i propri poteri, unitamente a un ampia scelta di armi volte allo sterminio della feccia xeno e alla riconquista dell'enorme relitto spaziale all'interno del quale giace anche una nave appartenente al lontano passato degli Angeli Oscuri. Il Maestro Belial, a capo della Prima Compagnia ordina dunque un assalto totale sul relitto e spetterà a noi purgare la feccia xeno e rivendicare le reliquie del passato. Sia Lode all'Imperatore!

Gameplay. Essenzialmente é uno sparatutto in prima persona in cui ci é dato svolgere numerosi incarichi addentrandoci nell'oscuro e abbandonato relitto, una nave alla volta, un corridoio alla volta.
Particolarmente curata l'ambientazione, i controlli si rivelano relativamente semplici. Si dispone di un arma da tiro, una da mischia, tre poteri psionici e un quarto potere a uso limitato che permette di fare rientro alla base per curarsi e rifornirsi. Il nostro Bibliotecario é accompagnato da un esperto in armi pesanti (capace di sfoltire le masse xeno con salve di proiettili o di annientare persino le più grandi biomostruosità con colpi al plasma) e da un Apotecario (un medico con uno slot di cure limitate). Come gestire queste risorse, e l'intera esplorazione sta solo e interamente a noi.
Quindi armi cariche e lodate il Primarca!

Parere personale: io sono un fan di 40'000, da parecchio. Questo gioco é ben curato a livello di lore e dettagli. Eccettuati alcuni bug presenti principalmente nella modalità cooperativa posso onestamente dire che vince a mani basse su praticamente tutti gli altri titoli simili.
C'é la giusta atmosfera opprimente e gli attacchi degli xeno sono rapidi e improvvisi, oltre che feroci e brutali al punto giusto.
Veramente un titotlone. Un must per gli appassionati di Warhammer 40'000 in tutte le sue forme. Esplorare l'interezza delle aree di gioco é difficoltoso ma decisamente avvincente. L'azione si scatena frenetica e spesso si rischia di venire travolti dalla marea di nemici.
Non avrei potuto desiderare un gioco più azzeccato per vivere un avventura nell'Imperium dell'Uomo.

Akar

ha scritto una recensione su Turning Point: Fall of Liberty

Cover Turning Point: Fall of Liberty per Xbox 360

Un altro gioco in cui si spara ai nazi

Eh già. Ormai abbiamo perso il conto e francamente comincia a darmi sui nervi il fatto che, ogni volta che c'é da fare uno sparatutto nella Seconda Guerra Mondiale, qualcuno inevitabilmente se ne esca con l'idea dei nazi in qualche salsa.
Come se durante quel conflitto ci siano stati solo loro...
Ma lasciamo perdere e andiamo a vedere un po' più da vicino questo gioco.

Turning Point Fall of Liberty é essenzialmente uno sparatutto in prima persona, in cui, in seguito alla morte di Churchill a causa dell'urto con un taxi in corsa (nella realtà l'incidente in questione si é limitato a ferirlo) i nazisti hanno preso il controllo dell'Europa intera. L'America non é mai entrata in guerra (e non si dice nulla del Giappone o di Pearl Harbor).
Un bel giorno, nel 1950, i nazi decidono di invadere anche gli U.S.A.
Il nostro personaggio é un operaio che si trova catapultato nella battaglia per la difesa di New York e nella successiva lotta armata da parte della resistenza statunitense. Fatto questo doveroso punto, ora posso iniziare a valutare il gioco sul serio.

Trama: ormai é un cliché. A parte che il finale ti lascia un senso di irrisolto come pochi altri giochi, facendoti sperare in un sequel che purtroppo o per fortuna non é mai arrivato, parliamo di una storia prevedibile, personaggi ultrapiatti e privi di ogni spessore.
I cattivi di turno sono anche peggio. È una storia che lascia veramente il tempo che trova, inconsistente.

Gameplay: Ricalcato su base CoD ma privo di ogni attrattiva.
Comandi buoni ma poco e un cazzo di interazione con l'ambiente.
Insomma, roba da PS1...

Musica: pessima. Semplicemente piatta al pari del gioco.

Grafica: imbarazzante considerando che l'ho giocato su Xbox360...

Concludendo: mi considero fortunato ad aver comprato questo gioco al gamestop usato. Mi sorprendo che non me l'abbiano regalato perché penso di essere stato uno dei pochi che abbia mai osato prenderlo.
Ah, la mia Xbox 360 si é rotta il giorno dopo aver finito la campagna.
Coincidenze? Io non credo

1.1

Voto assegnato da Akar
Media utenti: 1.1

Akar
Cover Tom Clancy's Ghost Recon: Breakpoint per PS4

La recensione che non volevo fare, ma della quale abbiamo bisogno

Ho riflettuto molto e ho anche cercato di fare violenza a me stesso, tentando di invogliarmi a continuare a giocarci. Niente.
Ghost Recon Breakpoint non é un brutto gioco, semplicemente si discosta al punto tale da Ghost Recon Wildlands che fare il paragone fra i due mi é semplicemente impossibile. Non sembrano giochi del medesimo brand.

Partiamo dalla Trama. In Wildlands avevamo un villain decisamente carismatico e il casino ci pioveva addosso solo verso la fine.
In Breakpoint siamo nella merda sin dall'inizio, cosa che lo rende quasi più un survival che uno sparatutto. Peggio ancora, la componente survival non può essere definita esattamente ottimale.
Il Villain di BP (per brevità) é un cattivo che mi sa atrocemente di anonimo, attorno al quale é stata intessuta una ragnatela di citazioni per renderlo appetibile senza però riuscirvi.
La componente social di BP va sistematicamente a intaccare gli elementi interessanti che potevano crearsi (esempio banale: durante un rendez-vous viene detto che i Ghost sono solo in otto e mal armati, poi ti vedi la lobby, specificatamente il rifugio-capo base, pieno di gente in assetto da guerra e pronti per la prossima guerra mondiale).
Il risultato é una contraddizione in termini.

L'abilità e l'albero di avanzamento sono stati strutturati in modo mirato ma nient'affatto sintetico. L'intero menù si rivela confusionario e decisamente poco user friendly nel suo insieme. Il menù radiale mantiene la propria efficacia.

Anche le battute sembrano divenire stantie. Piacevoli le citazioni su Wildlands ma questo é quanto. Il resto é decisamente sottotono e fa apparire noi protagonisti come dei dinosauri nell'era digitale.
Quel che é peggio é l'inserimento della scelta delle risposte nei dialoghi che dovrebbe darci la possibilità di operare variazioni di trama che purtroppo non avvengono!
Inoltre, in Wildlands determinati scambi verbali avevano senso ed erano persino utili alla comprensione della mondo di gioco e dei vari NPC. In BP si ha l'effetto opposto. Peggio ancora, gli avvisi di presenta nemica e simili non sono doppiati né sottotitolati, a differenza del resto del gioco in cui sono disponibili i sottotitoli.
In Wildlands il doppiaggio in italiano c'era e rendeva pure.

Ambientazione.
Wildlands era ambientato in Bolivia (una Bolivia necessariamente ridotta ma decisamente godibile). BP invece é ambientato ad Aurora, un arcipelago del Pacifico. Decisamente penoso: il mondo di gioco é enorme e strapieno di cose da fare non strettamente necessarie né realmente interessanti. Monotonia pura. A peggiorare le cose, il fatto che le poche attività si rivelano ripetitive fino alla nausea.

IA.
L'IA di Wildlands e quella di BP sono curiosamente molto simili. Forse BP ha una IA migliore da un certo punto di vista.

Grafica: Punto a favore di BP. Alcune cose sono migliorate. Purtroppo l'espressività dei nostri avatar non rientra in questa categoria.

Multyplayer. Piacevole. Ma nulla più.

Insomma, dopo giorni che io e alcuni miei soci vediamo di andare avanti, purtroppo ci siamo trovati a concordare che BP é sfortunatamente un flop di proporzioni notevoli.
Mi spiace: posso dire di aver giocato ai vari Ghost Recon, Wildlands incluso, con un certo brio e con piacere. Purtroppo però BP é veramente un calcio nei testicoli tirato da David Beckham.

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