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ChrisMuccio

ha scritto una recensione su Metroid Prime

Cover Metroid Prime per GameCube

Metroid non ha mai goduto della stessa imponente popolarità di altri nomi leggendari Nintendo come Super Mario o The Legend Of Zelda. Nonostante l’amore incondizionato che ha ricevuto dagli appassionati ed aver scritto importanti pagine di storia videoludica, i giochi della serie non hanno mai venduto vagonate di milioni di copie e lo stesso colosso nipponico non l’ha mai davvero visto come un brand imprescindibile, quantomeno non come gli altri due nomi di punta.
Se infatti le avventure di Mario e Link sono stati una costante su praticamente ogni piattaforma della Grande N, Samus Aran è spesso andata incontro anche a pause lunghissime, persino dopo aver sconvolto il mondo con capolavori assoluti come Super Metroid: dopo il classico per SNES ci furono 8 anni di nulla, con il brand che saltò la generazione Nintendo 64 e con la sua protagonista che si limitò a comparire tra i personaggi giocabili di Super Smash Bros.

Ma nel 2002 cambiò tutto. La latitanza si concluse con il ritorno in pompa magna di Samus attraverso due avventure nuove di zecca. Se Metroid Fusion seguiva il filone 2D, la vera rivoluzione rispondeva al nome di Metroid Prime, affidato ai ragazzi americani di Retro Studios ma supervisionato da due illustri veterani Nintendo come Shigeru Miyamoto e Kensuke Tanabe.
Metroid Prime si presentò come il gioco più ambizioso mai concepito per GameCube, all’epoca ancora al suo primo anno di vita, ma più in generale come una delle opere più imponenti mai realizzate dalla casa di Kyoto.
Alla fine è stato tutto questo: Metroid Prime ha ridefinito per sempre il concetto di Action/Adventure in prima persona offrendo una perfetta reinterpretazione tridimensionale del franchise e toccando vette qualitative stratosferiche. Il GameCube ha così accolto un capolavoro imprescindibile per qualunque appassionato di videogiochi, toccando vette qualitative ludiche, concettuali e di immersione che nel 2002 (2003 per i giocatori europei) erano impossibili o quasi da trovare su console.

In Metroid Prime non c’è una vera e propria storia. O meglio, c’è una trama di fondo ma poi è l’ambiente circostante a raccontarci l’evoluzione della vicenda con i suoi scenari tanto evocativi quanto misteriosi, pieni di indizi e retroscena che attendono di essere scoperti e vissuti in ogni minimo particolare.
Ambientato a cavallo tra gli eventi dell’originale Metroid e di Metroid II: Return Of Samus, l’avventura si svolge sul pianeta Tallon IV, un tempo abitato dai Chozo poi sterminati da una sostanza corrosiva nota come Phazon, arrivata sulla superficie del mondo attraverso lo schianto di un meteorite. Il pianeta è stato poi invaso dai Pirati Spaziali, interessati al Phazon per i loro oscuri esperimenti genetici.
Samus riceve proprio un segnale di soccorso dalla Orpheon, una nave dei Pirati Spaziali alla deriva proprio nell’orbita di Tallon IV. Dopo la distruzione della nave e l’incontro con Meta Ridley, resuscitato e geneticamente modificato da Pirati, Samus sbarca proprio su Tallon IV inseguendo la sua nemesi, iniziando poi l’esplorazione del pianeta così da scoprire la verità dietro il destino dei Chozo e sul Phazon.
Pur essendoci qualche breve ed occasionale filmato, la storia rimane un contorno che lascia lo spazio di protagonista principale all’avventura pura. Eppure il mondo che ci circonda ha tantissimo da raccontare e riesce a rendere il nostro viaggio un’esperienza appassionante grazie a un escamotage sulla carta semplice ma gestito magistralmente: lo Scan. Scannerizzare tutto ciò che incontriamo lungo il cammino, che si tratti di flora e fauna locale o di qualunque nemico affrontato, che si tratti di file e documenti sparsi oppure degli elementi dello scenario, per poi arrivare alle incisioni Chozo che ci raccontano tutto sulla loro sorte e su come hanno fronteggiato la minaccia del Phazon, è a sua volta un’esperienza che non solo ci offre un contesto chiaro di Tallon IV, ma da un senso perfetto al nostro percorso che non si limita certo alla semplice battaglia con i Pirati Spaziali. Il mondo di Metroid Prima è molto più di questo, ed ogni nuova scoperta attraverso lo Scan ci allarga ancora di più gli orizzonti facendoci venire voglia di scoprire sempre più segreti sul pianeta e la sua infausta sorte.
È già da qui che si vede la grandezza di Metroid Prime: aver dato una profondità concreta a una caratteristica che in tanti altri giochi è solo un semplice elemento secondario, qui invece reso un aspetto chiave a suo modo magico.

Ma questo è solo l’inizio. Bastano già pochi minuti per rendersi conto di quanto in realtà sia importante l’opera Retro Studios. La Fregata Orpheon dovrebbe fungere da semplice tutorial, ma già da quella veloce fase iniziale si capisce quanto Metroid Prime punti con assoluta potenza nell’immergere il giocatore nel mondo di gioco, come se fosse per davvero presente in scena al posto di Samus Aran.
L’atmosfera che si respira è di quelle che ti rapiscono, lo scenario è claustrofobico e trasmette subito la sensazione del disastro avvenuto su quella nave, e la cura maniacale in ogni dettaglio scenico scatena un brivido lungo la schiena. E queste sensazioni si accentuano ancora di più una volta sbarcati su Tallon IV, un mondo vivo e credibile dove ogni scenario sa rivelarsi misterioso, evocativo e pericoloso nello stesso momento, trasmettendo in modo chiaro l’ostilità ma anche le meraviglie ed i segreti di tutti gli scenari che Samus attraverserà lungo il suo cammino. A rendere ancora più immersivo il viaggio sono anche i minimi particolari dell’ambiente che ci circonda ma anche dello stesso casco della protagonista che reagisce al contesto in cui si trova: dalla condensa per il freddo alle scariche statiche scatenate da specifiche creature elementali, dall’umidità fino addirittura a riflettere lo sguardo di Samus in caso di potenti esplosioni. Particolari simili hanno contribuito a rendere Metroid Prime un’opera ancora più speciale e testimoniare quanto Retro Studios non abbia voluto lasciare al caso nemmeno il dettaglio apparentemente più insignificante in modo così da creare un’esperienza tra le più credibili ed immersive che si siano mai viste fino a quel momento. Perché nel 2002 una simile cura non era merce così comune, valorizzata da un comparto grafico semplicemente immenso e che spingeva da subito al massimo le potenzialità tecniche del GameCube. Tutto è magistrale, dalla caratterizzazione estetica di ogni creatura, boss e nemico fino alle singole ambientazioni: dalla superficie verdeggiante di Tallon IV al freddo di Phendrana, dai misteri delle Rovine Chozo al caldo soffocante di Magmoor, passando per le imponenti basi che i Pirati Spaziali hanno installato attraverso il pianeta, si provano in tre dimensioni quelle stesse sensazioni di stupore che già Super Metroid era riuscito a trasmettere otto anni prima. L’atmosfera che si respira è un elemento chiave del perché Metroid Prime si è imposto come una delle avventure più memorabili di ogni epoca, ma il merito non va riconosciuto soltanto agli aspetti di forma visto che sono affiancati da una componente ludica che raggiunge le stesse vette qualitative.

Metroid Prime non è stato concepito come un FPS nonostante la visuale in prima persona, la sua portata è totalmente differente. L’opera per GameCube non è soltanto una reinterpretazione tridimensionali dei precedenti Metroid, ma rende protagonista assoluta l’esplorazione più pura: siamo come dei pionieri pronti a scoprire per la prima volta una realtà sconosciuta dove nessuno prima d’ora aveva avuto il coraggio di addentrarsi, attraversando mappe vaste ed articolate che catturano alla perfezione l’essenza della serie Nintendo. Brilla il level design, capace di valorizzare con ancora più forza la componente esplorativa, ed i tantissimi segreti nascosti in praticamente ogni stanza o quasi ci spingono a setacciare per davvero ogni parete ed ogni angolo con le risorse a disposizione, trovando utili potenziamenti anche nei posti più impensabili.
Ovviamente c’è uno scopo principale, con Samus che deve recuperare 12 Sigilli sparsi per tutto Tallon IV e necessari per sbloccare l’accesso al Cratere d’Impatto, la nostra meta finale, e per farlo è indispensabile raccogliere quante più risorse e potenziamenti che ci permettano di esplorare aree in precedenza inaccessibili, proprio come ogni Metroidvania che si rispetti. L’equipaggiamento è un elemento chiave dell’avventura: che si tratti di trovare nuovi potenziamenti per il cannone di Samus, per l’armatura, per la sua energia vitale massima o per i missili totali che può trasportare, sbloccando power-up anche per la Morfosfera spesso alleata preziosissima per proseguire lungo il cammino, ogni elemento sia principale che secondario risulta cruciale per l’evoluzione del nostro percorso anche in termini di difficoltà, perché i pericoli che caratterizzano l’intero Tallon IV sono sempre dietro l’angolo.
Di per sé Metroid Prime non è un gioco difficile in senso stretto e con le giuste migliorie è possibile abbattere senza troppa fatica ogni tipo di nemico o trappola che prova ad ostacolarci. Al tempo stesso sottovalutare le minacce ambientali e l’aggressività dei Pirati Spaziali può avere conseguenze nefaste, con energie prosciugate in un attimo e un Game Over che potrebbe anche compromettere intere sessioni di gioco se non si salva regolarmente. Le postazioni di salvataggio non sono troppo frequenti e ci sono anche parti dell’avventura dove bisogna stringere i denti anche a lungo prima di arrivare al prossimo santuario sicuro, a maggior ragione è bene fare tesoro di tutte le risorse a disposizione e di sfruttare con intelligenza le caratteristiche di ogni raggio offensivo a disposizione di Samus. Anche i power-up del visore fanno spesso la differenza, permettendoci di avere un maggior controllo dello scenario circostante ed aiutandoci nel portare avanti strategie di attacco ed esplorazione più efficaci.
Che dire poi dei Boss? Ciascuno di essi richiede tattiche ben precise per essere affrontato con successo, ed è in questi momenti che emerge con forza l’enorme versatilità dell’intero equipaggiamento di Samus, che deve fare costante ricorso a tutto ciò di cui dispone per avere la meglio sulle creature più temibili di Tallon IV. Sebbene il focus del gameplay non sia sui combattimenti in senso stretto ma sull’esplorazione ed il platforming, ciò non significa che gli scontri a fuoco siano un semplice contorno, anzi: ogni nemico ha le proprie debolezze e resistenze da tenere in considerazione, mentre le Boss Fight sono la massima espressione del combat system messo in piedi dagli sviluppatori, che non si basa tanto sulla forza bruta quanto piuttosto sulle strategie e un approccio intelligente da parte del giocatore, che deve studiare con precisione ciò che accade su schermo per capire come arrivare alla vittoria.

La combinazione di così tanti elementi diversi, tutti realizzati con una cura da manuale, è ciò che ha permesso a Metroid Prime di elevarsi immediatamente come nuovo punto di riferimento in ambito Action/Adventure, mostrando una cura ed una profondità che ai tempi pochissimi giochi potevano vantarsi di avere. A primo impatto potrebbe magari risultare dispersivo (in alcuni momenti effettivamente lo è) ed i controlli potrebbero un attimo far sentire smarrito il giocatore, ma basta davvero poco per prendere la mano con ciò che il titolo offre. I comandi alla fine sono molto più immediati di quanto sembra in un primo momento una volta compresi, e le dettagliatissime mappe aiutano ad orientarsi più facilmente attraverso le ambientazioni, offrendo ogni tanto qualche piccolo suggerimento sulla prossima meta da raggiungere. La ricerca dei Sigilli è forse l’aspetto più ostico dell’avventura e richiede un po’ di pazienza, ma di per sé il kolossal della coppia Nintendo-Retro Studios non ha nessuna criticità vera e propria. Si potrebbe dire semmai che il backtracking diventa ad un certo punto molto costante e forse a lungo andare potrebbe rivelarsi stancante per alcuni giocatori, mentre ci sono sporadiche fasi Platform sviluppate in verticale che potrebbero rivelarsi un minimo tediose, ma si tratta davvero di trovare il pelo nell’uovo, l’ago nel pagliaio di un capolavoro che ha superato qualunque aspettativa e che praticamente da solo poteva giustificare l’acquisto immediato di un GameCube, regalando grande intrattenimento per diverse ore. A tal proposito potrebbero servire all’incirca una quindicina di ore per arrivare ai titoli di coda, ma molto dipende anche dal tempo speso ad esplorare, a trovare la giusta via e soprattutto a raggiungere il 100% di completamento raccogliendo ogni singolo strumento ed effettuando ogni scansione. Siamo quindi davanti a un prodotto che può essere affrontato in tanti modi diversi a seconda delle proprie abilità ed esigenze, e che si lascia pure rigiocare grazie alla modalità Difficile sbloccata dopo aver concluso la prima run e che sa offrire una sfida ancora più ardua e coinvolgente del gioco base.

A Nintendo va riconosciuto il merito di aver trasportato con successo in 3D tutti i suoi brand più iconici, in un’epoca in cui altri grandi nomi del passato faticavano a compiere lo stesso passaggio con altrettanta efficacia. Ci era riuscita con Super Mario e The Legend Of Zelda su N64, e ci è riuscita anche con Metroid grazie all’aiuto di Retro Studios. In ognuno di questi casi, ha dato vita a un capolavoro epocale che ha riscritto le regole dell’industria e rivoluzionato interi generi. Metroid Prime è riuscito esattamente in questo arrivando di conseguenza in cima all’Olimpo videoludico, il posto che compete a chi è diventato un nuovo punto di riferimento per il settore, per gli sviluppatori di tutto il mondo e per gli appassionati.
Un kolossal, ma di quelli che veramente meritano a tutti gli effetti un simile epiteto.

10

Voto assegnato da ChrisMuccio
Media utenti: 9.5

ChrisMuccio

ha pubblicato un video riguardante Metroid Prime

E' successo.
Dopo 22 anni e svariati tentativi in questo lunghissimo arco di tempo, per la prima volta ho finito Metroid Prime.
Finalmente ho chiuso questa storia personale, e finalmente ho capito perché è un autentico capolavoro.
Ora si prosegue con gli altri episodi, e non vedo l'ora <3

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Metroid Prime - The best game ever! I love it

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