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Su Castle of Memories

Benvenuti nel luogo dove le memorie vengono custodite. Prendete pure un libro dagli scaffali e apprendete di storie ed eroi...... "Ricordatevi di non dimenticare"

Castle of Memories

ha pubblicato un'immagine nell'album Portrait of a Team

"Heh, heh ! This is great ! I never thought we'd find such a great sword by ourselves !"

Nome: Gingirou Ibushi (Ninja), Han Samuel (Guerriero), Nicole Neil (Chierica), Rand M. Green (Mago), Serena Corsair (Guerriera) e "The Undead Hero" A.K.A "The Guardian Heroes"

Concept e Design: Tetsuhiko "Han" Kikuchi e Masaki Ukyo
Prima Apparizione: "Guardian Heroes" (1996 Saturn, in seguito reso disponibile per XBla nel 2011 con diverse aggiunte)

Altre Incarnazioni: "Advance Guardian Heroes" (2004 GameBoy Advance, unico sequel, ma gli eroi in questione svolgono la funzione di antagonisti. Sono comunque tutti sbloccabili tranne il guerriero non-morto. Rand e Serena hanno anche i nomi modificati in "Edo" e "Cerena").

Spin-Off e Cammei: "Code of Princess" (2012/2013 3DS, 2016 PC, 2018 Switch; Non un sequel e nemmeno uno spin-off: si tratta del classico "seguito spirituale" creato dai medesimi Kikuchi e Ukyo. Molto simile anche nel gameplay).

Cancelled Projects: Solo una beta inutilizzata che aveva il personaggio di Serena come protagonista e perfino Valgar (antagonista nella versione finale) giocabile.

Side Projects e Merchandise: Il nulla più assoluto, neppure uno straccio di action figure (vi prego..... SMENTITEMI); si trova solo materiale amatoriale, perlopiù T-Shirts.

Curiosità:

1- Tra le varie ispirazioni di Tetsuhiko Kikuchi per la creazione di Guardian Heroes, spiccano: "Mad Stalker: Full Metal Forth" (1994 Turbo-CD, Sharp X68000 ed FM Towns, 1997 PlayStation Jap) ed "Alien vs. Predator" (1994 Arcade).

2- Lo stesso Kikuchi partecipò attivamente alla release del gioco per XBla, realizzando nuovi artwork e assistendo la programmazione. Durante i lavori però emerse un problema: i codici sorgente dell'originale versione per Saturn si trovavano registrati su cassette DAT (Digital Audio Tape); essendo un formato così vecchio, l'intero team si trovava impossibilitato ad estrarre i dati che gli servivano. Pertanto si rivolsero direttamente a SEGA per avere in prestito alcuni macchinari in disuso (uno da uno studio, uno da un altro e così via...) per poter continuare il lavoro.