Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Su Il Bivacco degli Scrittori

Benvenuti alla stanza ufficiale de "Il Bivacco degli Scrittori" . Se vi piace leggere e/o scrivere, allora qui siete i benvenuti!

Il Bivacco degli Scrittori

ha pubblicato un'immagine nell'album Lunedì Classico

Con il 1800 io ho problemi, ma problemi seri. Se ho un problema al mondo bestemmio il 1800. Immaginatemi a svegliarmi nel cuore della notte, verso le 3.00 magari, 'che devo andare in bagno, ed immaginatemi a sbattere il classico mignolino contro il mobile. Immaginatemi a svegliare tutti in casa all'urlo "Dannatissimo 1800". Immaginatemi poi in libreria, con in mano sto tomo di 400 pagine, con introduzione di Virginia Woolf (una scrittrice che mi è sempre stata abbastanza antipatica) e io che chiedo al librario "ma sto cime tempestose è bello davvero o è la classica roba sopravvalutata perché scritto da una donna del 1800?". Immaginate lui rispondere "È un romanzo rosa, fa' tu".
Ora però immaginate una cosa bella, immaginate me che conosco bene la cultura del librario. Quella cultura alternativa che tenta di vendermi sempre i libri indiani coi disegnini spacciandomele per grande opere d'arte. Immaginatemi ringraziare il librario e passargli la 20€ per comprare Cime Tempestose proprio perché mi piace fare esattamente il contrario di ciò che dice sto tipo.

Ora smettiamo di immaginare e parliamo di Cime Tempestose, di sto "romanzo rosa".

Allora, definire romanzo rosa Cime Tempestose è un po' come definire Le metamorfosi di Kafka un trattato di insettologia. Cime Tempestose infatti di rosa non ha proprio nulla. Il romanzo ruota infatti intorno la figura di Heatcliff, un vero e proprio uomo di merda (scrivo saggi, si vede eh) che per amore arriva a sconvolgere la vita di più famiglie.

Non parlo di trama, ma di ossatura, non voglio dire niente su quella che è una storia alla fine banale... Ma narrata così bene da rimuovere ogni tipo di connotazione, appunto, rosa, al romanzo. La prosa di Cime Tempestose è ciò che colpisce. Non parliamo di caratterizzazioni strabilianti, di trame sconvolgenti, di episodi sconcertanti; con la sola e semplice prosa strabiliante Bronte riesce a far rizzare i capelli anche al lettore del 2019 del tutto avulso dal contesto letterario e sociale del 1800. Un piatto che si rompe, un cane che abbaia, una maestra che insegna a leggere, possono diventare armi stupefacenti per una scrittrice come la Bronte che da piccoli stralci di vita quotidiana è in grado di emozionare a più battute anche il lettore meno navigato.

Consigliato soprattutto agli aspiranti scrittori.