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Su Il Bivacco degli Scrittori

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Il Bivacco degli Scrittori

ha pubblicato un'immagine nell'album Immagini Generiche

FRAMMENTI DI FANTASIA

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«Era solo una visione, capisce?» disse Gladia contrita. Era avvolta in qualcosa che le lasciava libere braccia e spalle. Si vedeva anche una gamba fino a mezza coscia, ma Baley, che si era completamente ripreso sentendosi un perfetto idiota, la ignorava stoicamente.

«È stata la sorpresa, signora Delmarre…» disse.

«Oh, la prego, mi chiami Gladia e diamoci del tu, a meno che… A meno che questo non contrasti con i costumi terrestri.»

«Gladia, allora. Benissimo. Volevo solo rassicurarti che non hai nulla di repulsivo, capisci? Solo la sorpresa.» Era già abbastanza male che si fosse comportato da stupido, pensava, senza costringere quella povera ragazza a pensare che lui la trovava disgustosa. In quanto a questo, invece, era stata piuttosto… Piuttosto…

Be', la frase non gli veniva, ma sapeva di certo che non era il modo in cui avrebbe descritto tutto questo a Jessie.

«So di averti offeso,» disse Gladia «ma non pensavo di farlo. Non me n'ero accorta. Naturalmente mi rendo conto che bisogna stare attenti con gli usi degli altri pianeti, ma qualche volta questi usi sono così stravaganti… Almeno non stravaganti,» si affrettò ad aggiungere «non volevo dire stravaganti. Volevo dire strani, sai?, e così facili a dimenticarsi. Come il fatto che ho dimenticato di far oscurare le finestre.»

«Va tutto bene» borbottò ancora Baley. Lei ora stava in un'altra stanza con tutte le finestre schermate e con la luce che aveva la sottilmente diversa e più comoda struttura dell'artificialità.

«Ma per l'altra cosa» proseguì lei con tono franco «è solo una visione, capisci? Dopo tutto non t'importava di parlarmi quando ero nell'asciugatoio, e anche lì non avevo nulla addosso.»

«Be',» disse Baley dandole corda perché si scaricasse su quell'argomento «sentirti è una cosa, vederti è un'altra.»

«Ma è proprio quello! Il vedere non c'entra.» Arrossì un poco, abbassando lo sguardo. «Spero che tu non pensi che farei una cosa del genere, voglio dire uscire dall'asciugatoio con qualcuno che mi vede. Era solo una visione.»

«È la stessa cosa, no?» disse Baley.

«Non esattamente la stessa cosa. In questo momento mi stai visionando. Non puoi toccarmi, od odorarmi o fare qualcosa del genere, vero? Lo potresti fare se mi vedessi. In questo momento sono almeno a duecento chilometri di distanza. Come può essere la stessa cosa?»

L'interesse di Baley cresceva. «Ma ti vedo con i miei occhi.»

«No che non mi vedi. Vedi la mia immagine. Mi stai visionando.»

«E questo fa differenza?»

«Tutta la differenza possibile.»

«Vedo.» In un certo senso vedeva davvero. Non era una distinzione che si potesse afferrare facilmente, ma in essa c'era un certo tipo di logica.

Lei disse, piegando un po' il capo da un lato: «Vedi davvero?».

«Sì.»

«Questo vuol dire che non t'importa se mi tolgo l'accappatoio?» Sorrideva.

Mi sta provocando, pensò, e io dovrei stare al gioco.

Invece disse forte: «No, mi distoglierebbe dal lavoro. Parleremo di questo un'altra volta».

«Non t'importa se sto dentro un accappatoio, invece che in qualcosa di più formale? Parlo sul serio.»

«Non m'importa.»

«Posso chiamarti per nome?»

«Se ne hai l'occasione…»

«Come ti chiami?»

«Elijah.»

«Bene» Si raggomitolò su una sedia che sembrava dura, quasi di ceramica, nella materia, ma che man mano cedeva lentamente sotto di lei, fino ad abbracciarla gentilmente.

«Agli affari, ora» disse Baley.

«Agli affari» rispose lei. "

Tratto da "Il Sole Nudo" di Isaac Asimov