Nappone il Gentlegamer

Ho urtato col piede un bicchiere di vino che avevo in terra, ora c'è una macchia di vino affianco a me che si espande lungo il pavimento, le fughe son tutte violacee e nel salone si respira un odore vagamente alcolemico. Ho deciso comunque di proseguire con il piano che avevo per la serata, quindi mi segato e ho buttato il fazzoletto sporco in terra. Ho pensato: "sarebbe proprio il caso che pulisca", ma son più curioso di sapere se il mio sperma possa fecondare il vino e creare una nuova specie, quindi eccomi qua a scrivere una nuova recensione.

La verità è che questa promessa che mi sono fatto di scrivere una recensione per ogni gioco che finisco quest'anno mi sta mandando ai matti perché per molti giochi non ho assolutamente nulla da dire e makai toushi saga è tra questi, quindi preferisco prender tempo e parlare dei fatti miei.

È un po' in realtà che uso le recensioni su ludomedia quasi fossero un diario, qualche volta mi capita di rileggerle e pensare a questo o quel ricordo, quando rileggerò la recensione di makai toushi saga (che sarebbe il nome da gaming di final fantasy legend) ripenserò a me che sono così annoiato da voler capire se sia possibile fecondare del vino rosso con lo sperma.

Ecco, questa sarebbe una buona trama per un JRPG, un tipo si annoia e prova a fecondare tutti i liquidi possibili col proprio sperma, ci riesce e i protagonisti devono rimediare combattendo questa nuova razza di creature.
Col JRPG siamo scesi proprio in basso.

C'è qualcosa che trovo estremamente affascinante nel narrare una storia col JRPG, non so perché ma riuscirei ad accettare qualsiasi stronzata, mi riesce troppo facile empatizzare con qualunque protagonista di giochi di questo genere; forse è perché aumentare di livello mi dà botte di endorfine assurde o forse è semplicemente perché adoro "il racconto" e tutto ciò che lo circonda, fatto sta che non riesco a trovare un solo difetto alla narrazione ipersemplice e banale di makai toushi saga.

Gli stilemi sono gli stessi di Final Fantasy I, di Dragon Quest e di tutte le altre saghe storiche del genere, da un punto di vista squisitamente narrativo sto gioco ha in linea teorica 0 personalità, eppure riesce ad appassionare, ma non solo, riesce a divertire nonostante i quasi 35 anni sul groppone. Molti si impegnano giustamente a creare storie originali, io invece mi sono accorto che ogni tanto tornare sul "banale", anzi sullo "scolastico" è una buona distensione. Non so bene come spiegarlo, ma ho trovato confortante combattere il male con gli NPC che mi hanno dato indizi come "C'è un vecchio eremita a sud-est, è scorbutico quindi non ci vado mai".

Da amante del JRPG mi rendo conto che a volte ho bisogno di giocare qualcosa di estremamente classico, che senza fronzoli racconti una storia banale con lo stesso combattimento a turni simulabile con excel cui sono abituato da un'eternità. Non so, forse per chi gioca picchiaduro il Nirvana in questo senso è il cult Tekken 5 o qualcosa del genere, non riesco a capire i fan dei picchiaduro, sono troppo scarso per quella roba lì.

Comunque sto gioco ve lo consiglio solo se siete amanti dei JRPG e se avete voglia di una trama classica, per la roba dello sperma e del vino ci sono un mucchio di JRPG eroge che seguono questo filone e non sono niente male.