RIDATECI L'IMMERSIONE NEI VIDEOGIOCHI
Questa riflessione nasce da un'analisi comparata fra Diablo IV e World of Warcraft Vanilla.
Diablo IV è il tentativo di Blizzard di avvicinare Diablo a World of Warcraft, e l'idea potrebbe anche essere interessante. Il gameplay funziona, la progressione è carina, il loot c'è, insomma, all'apparenza Diablo IV ha tutto quello che servirebbe per essere un buon Diablo.
Qual è il problema, quindi?
Ho la sensazione che, per velocizzare molte meccaniche di gioco, Diablo IV abbia perso quella sensazione di immedesimazione col personaggio che ho sempre provato con la serie, anche in Diablo III.
Ci sono oggetti che permettono di sbloccare dungeon più difficili rispetto alle versioni base, ci sono fetch quest inutili ovunque, la mappa di gioco è in realtà molto piccola e si raggiunge qualsiasi luogo di interesse in pochissimo tempo.
Diablo IV è un gioco senza tempi morti e... Non lo sopporto. Perché i tempi morti contribuiscono moltissimo all'immedesimazione nel gioco.
Questa tendenza a voler eliminare i tempi morti dai giochi di ruolo a mondo aperto è per me deleteria.
Ma facciamo che valga per gli open world in generale.
Pensate a Shenmue e Shenmue 2. Shenmue 2 velocizza alcuni passaggi, e infatti mi è rimasto meno impresso rispetto al primo, indimenticabile episodio.
Trovo che Diablo IV avesse tutte le carte in regola per essere l'ennesimo grande Diablo, ma si perde in un bicchiere d'acqua.
Contemporaneamente gioco a World of Warcraft, che invece, nella sua versione originale, è lento, sali di livello ogni morto di papa, eppure mi tiene incollato allo schermo e quando stacco penso: che porco dio di figata questo gioco.
I tempi morti per me hanno sempre fatto parte dell'esperienza. A volte gioco a WoW senza fare niente. Mi faccio solo un giro. Arrivi a Stormwind e rimani incantato nonostante la grafica del 2004. E badate che ho iniziato a giocare a WoW quest'anno, non è nostalgia. Cammini ore e ore per tornare indietro nel dungeon, non ci sono viaggi rapidi, l'equipaggiamento si rovina e tutto quanto.
In Diablo IV è tutto automatizzato, e il mondo aperto diluisce anche la storia. Non c'è nessun momento in Diablo IV nel quale non fai niente. È così denso di cose che semplicemente mi sento completamente alienato da quello che sto facendo.
È una tendenza che noto sempre più spesso sia nei giochi online che in quelli single player. Molte meccaniche non hanno alcun senso narrativo. Gli altri tre giochi della serie erano sicuramente molto rapidi e veloci, ma riuscivano a farti sentire protagonista della storia, specialmente Diablo 1 e 2.
Puntavano sull'essenziale: esplorare i dungeon, uccidere i nemici, salire di livello e raccogliere il loot.
Le missioni erano poche, ma sostanziose, e se giocavi online era possibile anche fare roleplay.
Ora, invece, dopo un po' perdi il filo del discorso.
La mappa aperta ha rovinato Diablo IV, ma forse ancora di più è la sua struttura perfetta a renderlo un gioco dal potenziale sprecato.
Perché l'atmosfera è eccellente, la storia è bella, ma il suo gameplay loop è totalmente scollegato dai suoi obiettivi narrativi ed estetici.
Perché nel 2004 un MMO come WoW riusciva ad essere una delle esperienze ruolistiche più immersive e coinvolgenti di sempre e Diablo IV nel 2024 no?
Diablo IV è un gioco a caso. Penso che nei giochi AAA sia qualcosa di molto diffuso.
Lo stesso World of Warcraft attuale è fatto allo stesso modo.
Continuo a dire sempre: evviva i giochi vuoti e soprattutto i giochi che finiscono, ed evviva i giochi a mondo aperto in cui ogni tanto ti fermi, guardi il panorama e pensi che va bene così.