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BadPrinceWolf
Cover The Witcher 3: Wild Hunt per PS4

- Cura e qualità riposta nella narrativa delle missioni secondarie semplicemente IMPRESSIONANTE. Mole di quests quasi infinita e mai la pigrizia di non deliziare con dialoghi e situazioni uniche e contestualizzate. Da applausi a scena aperta, tutti dovrebbero prendere come Bibbia lo sforzo di CdProject per tramandare un comandamento nel concetto di Avventura Open World. Quasi ci rimanevo "male" a ritrovarmi storie affascinanti, a caso, persino quando mi fermavo incuriosito a esplorare una casetta. Per molti aspetti il gioco di ruolo da sempre sognato.

- Un mondo immenso ed uno dei pochi che non cede un granello di qualità di fronte a tanta vastità di contenuti, ma che anzi si esalta per ampliare i propri racconti e approfondire la lore. Narrativa, dialoghi, doppiaggio, espressioni facciali, mole di contenuti, glossario dell’universo creato da Sapkowski, collegamenti coi capitoli precedenti. Inoltre, tutte le scelte che fai condizionano in maniera pesante l’intreccio narrativo: che lavorone.

- Personaggi meravigliosi con tanto da raccontare. Geralt il Lupo Bianco entra di diritto fra i miei preferiti di sempre: design perfetto, caratterialmente apatico ma cazzone, un donnaiolo formidabile, feticista delle spade. Ma la Dea incontrastata sarà sempre lei, Yennefer Of Vengerberg, la mia donna dei sogni in tutto: bellezza, carattere, poteri, vestiario, perversione. Questo duo in particolare mi rimarrà nel cuore.

- Crudezza e violenza all’ordine del giorno, contestualizzata e senza paura di tirarsi indietro. Nelle tantissime sottotrame assistiamo ad omicidi feroci, vampiri che succhiano sangue a bambini, case orrorifiche con cadaveri sbranati o impiccati, psicopatici totali, doppio giochisti...

-Quanta fregna e di che qualità: cosa gli vuoi dire a un gioco che per solo 120 monete te ne fa chiavare 3 in un bordello, con interracial elfici compresi. Nel mondo di The Witcher la patata ha un ruolo primario e ci sono pesi massimi della storia principale come Yennefer, Triss, Keira, Ciri e Shani che ti entrano nel cuore in un battibaleno.

- Il Gwent è quello che rappresentava il Duel Monsters in Final Fantasy VIII: un altro gioco a tutti gli effetti pronto a portarti via decine di ore. Strategico, ottimo per rilassarsi e divertirsi, con carte di tutti i personaggi della saga e un potenziale mica da sottovalutare.

- Colonna sonora che mi è entrata nel cuore già solo per tracce come quella di Kaer Morhen, il tema da pub vichingo del Gwent ma soprattutto la meravigliosa Wolven Storm (Priscilla’s Song), con cui mi alzo dolcemente la mattina.
Quasi da piangere per quanto è bella... “You flee my dream come the morning, Your scent - berries tart, lilac sweet.. To dream of raven locks entwisted, stormy..of violet eyes, glistening as you weep..”

- Ambientazione pazzesca ed enorme, ed è per me un peccato mortale non avere il tempo per riuscire ad esplorare tutta. Piena di creature, luoghi secreti e un mondo vivo e coerente approfondito nei dettagli. Il DLC Blood and Wine aggiunge ambientazioni da favola e un palette di colori delizioso.

Momenti da ricordare (SPOILER):
1)Gioco base:
•La scopata leggendaria con Yennefer nell’unicorno
•Sbronza con gli altri Witcher (Eskel e Lambert) assolutamente epica: fra schiantini, giochi di cazzeggio con le domande proprio come faccio col mio gruppo di amici, cagnoli, battute bellissime e cazzoni coi vestiti di Yen.
•La battaglia di Kaer Morhen, dove tutti i personaggi con cui hai avuto a che fare nelle sub quests e non si uniscono per la difesa della fortezza. Davvero ben orchestrata e automaticamente esaltante per il setting in sè, nonchè tutte le personalità che vanno a scontrarsi. Rest in peace Vesemir.
• La palude con le Crones e i bambini: atmosfera inquietante al top e la loro bruttezza mi rimarrà secondo dentro.
•Non li posso scrivere tutti nel dettaglio quindi li riassumo: la famiglia del Barone col figlio abortito che diventa una mostruosità, i conflitti di corte a Skellige in pieno stile vichingo, la quest del Sigillo che lega Yennefer e Geralt, la quest con Keira nell’isola con lo spettro donna infame che ammazza il fidanzato, la serata di gala con Triss, il serial killer vampiro che fa vittime e non si fa manco scoprire, Dandelion che si scopa e le fa incazzare tutte, Djistrka e il Redanian King megalomane che gioca a scacchi..

2) Heart of Stone:
•c’è un Riferimento a “Scene di un matrimonio” di Bergman,
•un boss Slenderman super inquietante in quella bella location,
•O’Dimm che è Dio sceso in terra onnipotente che ferma il tempo, ficca cucchiai negli occhi e ci intrattiene con un bel enigma degli specchi
•Ma il top è il fantasma che prende il controllo del corpo di Geralt: è esilarante provandoci con Shina, facendo battute sul pene grosso e perdendo i soldi di Geralt coi nani (e facendolo sembrare ubriaco perché parlà da solo).

3)Blood and Wine:
• Il mondo delle fiabe di Blood and Wine con riferimenti esilaranti alle fiabe (Cappuccetto rosso e il lupo cattivo, i 3 porcellini, il bambino che grida ‘’al lupo al lupo’’, il gigante e i fagioli magici e anche una scopata onirica).
• Lezioni di vampirismo, e sia Dettlaff che Regis sono due Higher Vampire di spessore.
• Elder Vampiro che DISTRUGGE Geralt in modo esilarante con i suoi poteri infinit.
• Finale cattivo con la Duchessa e sua sorella che muoiono insieme: spettacolo.

DIFETTI
- Il Battle System non è per nulla eccelso e lo penalizza per la Gloria Videoludica assoluta. Purtroppo è facile, l’intelligenza artificiale è scarsetta e per quanto i nemici siano molti le situazioni sono sempre scontate e prevedono l’utilizzo ripetitivo delle varie magie di Geralt. Potenziare il melee è noioso (gli attacchi sono solo 2 fino a più di metà gioco e le schiavate anche, di cui una mezza inutile). Conviene divertirsi potenziando gli incantesimi.

- L’interazione con ambiente si limita a witchers senses nelle quest, saccheggi (gratuiti) e venditori.

- C’è fin troppa roba dispersiva inutilizzata e a conti fatti inutile nel menu o i negozi, almeno per il sottoscritto che non ha mai sentito il minimo bisogno di usare una pozione, per dire (giocato a Hard).
- Finale del gioco base abbastanza anticlimatico (da Eredin ai titoli di coda, qualsiasi siano le scelte intraprese).

- Nessuna boss fight degna di nota (carine solo le Crones e Imhelith che rimangono molto sempliciotte, ma nel DLC le cose migliorano un po’).

- Gli enigmi...perché così pochi...? Ce ne sono due tre appena accennati, ma il potenziale per fare ben altro c’era.

- I villain alla fine sono tutti mezzi rincoglioniti, da Eredin super deludente (una macchietta in pratica) alla sorte toccata a Dettlaff, che passa dall’essere un potenziale top character super affascinante ad un coglioncello che fa un macello per la figa.

9

Voto assegnato da BadPrinceWolf
Media utenti: 9.2 · Recensioni della critica: 9.2