MGW 2017: il tempo dell'Italia di serie B è finito - articolo
Sono passati già sei anni dalla prima edizione della Games Week di Milano nel 2011. In altre circostanze, sei anni sarebbero potuti violare, ma non è questa la percezione che si ha ricordando l'evoluzione della zona dedicata agli indie italiani all'interno della fiera milanese.
Guardandosi indietro si percepisce con forza il cambiamento radicale avvenuto nel panorama videoludico del nostro Paese. Rispetto alla prima edizione della Games Week abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione: un cambio generazionale nella qualità dei progetti, nella portata delle idee e nella fiducia in se stessi, che va ben oltre il semplice rinascimento di cui avevamo parlato giusto un paio di anni fa. Oggi, dopo aver visto e giocato gli oltre cinquanta titoli indie presenti in fiera, lo possiamo dire con fermezza: i giochi italiani non sono più di serie B. La qualità delle opere indipendenti nostrane non è seconda a quella di nessun'altra nazione.
Giusto un paio di cose non sono cambiate in questi sei anni: il disinteresse della politica nell'incentivare economicamente l'industria videoludica, che traspare dalle parole di sconforto di tutti gli studi, e le incredibili e fortissime emozioni che si respirano nel parlare faccia a faccia con chi ripone tutte le speranze nel proprio lavoro.
