AMD Radeon RX Vega 64 - recensione
Abbiamo dato già uno sguardo all'eccellente Radeon RX Vega 56, la versione castrata della scheda grafica che stiamo recensendo oggi, che è un prodotto vincente. A parte un paio di anomalie, quest'ultima è veloce quanto o persino di più della Nvidia GTX 1070, e tramite l'overclock si spinge anche ben oltre. Rappresenta AMD al top: competitiva, dirompente e conveniente. Lo stesso però non si può dire della RX Vega 64. Si tratta di un buon prodotto nel complesso ed è competitivo abbastanza con Nvidia, ma non rappresenta il colpo vincente, non al momento almeno.
Ma l'aspetto più preoccupante di questa scheda è forse il fatto che AMD abbia creato un hardware potentissimo e ricco di feature che però sembrano largamente inutilizzate. Il Radeon Technology Team ha preparato la GPU DX12 più completa sul mercato, in un rettangolo di silicio che è poco più grande del processore GP102 utilizzato nell'ultima Nvidia Titan, e l'ha accoppiata alla memoria più potente, veloce e costosa sul mercato. Sulla carta, quindi, gli avanzamenti tecnologici e l'area di silicio occupata da Vega dovrebbero fornire un salto generazionale considerevole, ma la performance nel mondo reale non sembra allinearsi con queste premesse teoriche.
Dal punto di vista delle specifiche di base, Vega 64 si accosta molto alla R9 Fury X che sostituisce, basata sul processore Fiji. Abbiamo lo stesso numero totale di 4096 stream processor suddivisi in 64 comute units (o CU con la nuova nomenclatura). E abbiamo anche corrispondenza con le 256 texture units e 64 ROPs. Ma il chip Vega innalza del 40 percento il numero dei transistor, aumentando anche il clock di un fattore tra il 40 ed il 50 percento (il clock di boost massimo è variabile, confrontato a quello rock-solid di 1050MHz della Fury X). Curiosamente, c'è un downgrade nelle specifiche: il bus di memoria a 4096-bit che forniva un'ampiezza di banda di 512GB/s tramite i moduli HBM. Vega 64 utilizza i più veloci moduli HBM2, ma riduce della metà il bus, quindi c'è un calo del 5,5 percento nella banda di memoria. Questo non dovrebbe impattare molto, ma c'è il beneficio di sgravare i controller di memoria integrati nel processore.
