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Il Giappone legalizza finalmente il gaming professionistico e abbraccia le manifestazioni eSport

Cos'hanno in comune il gioco d'azzardo e gli eSport? Nulla a prima vista, se non nei confini del Giappone, nel quale fino ad ora era illegale diventare giocatori professionisti ed organizzare manifestazioni legate agli sport elettronici. Una antica legge risalente ai primi anni '80 era stata originariamente varata con lo scopo di combattere il crescente fenomeno del gioco d'azzardo in mano ad organizzazioni criminali legate alla Yakuza, ma era finita per rendere completamente fuori legge il gaming professionistico e le manifestazioni eSport.



Fortunatamente il governo del paese è recentemente intervenuto per sanare questa legge, dando finalmente il via libera al movimento giapponese degli sport elettronici. A riportare la notizia è l'eSport Observer. "Questo è un primo, grande passo in avanti", ha dichiarato Hirokazu Hamamura, vice presidente della neonata associazione giapponese dedicata agli eSport, la Japan Esports Union. "Quello che è realmente importante per il movimento degli sport elettronici e se i nostri giocatori diverranno delle star. E credo che questo succederà presto".



L'abrogazione della legge non è stata accolta solo dalla fondazione della JESU, ma da una serie di competizioni occorse lo scorso weekend nell'ambito del Game Party Japan 2018 di Chiba. Durante l'evento si sono svolti tornei dedicati a Call of Duty: WWII, Street Fighter V Arcade Edition, Tekken 7 e molti altri. L'intero fine settimana ha garantito ai vincitori nelle relative competizioni premi per circa 300 mila dollari.

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13 febbraio 2018 alle 17:10