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Lo strano caso dei film basati sui videogiochi - editoriale

Era il 1993 quando Bob Hoskins e John Leguizamo interpretarono sul grande schermo i fratelli Mario: Mario e Luigi. Fra scagnozzi metallari, pessime acconciature ed effetti speciali subordinati a un budget di 48 milioni di dollari non ne uscì nulla di buono e, ancora oggi, viene ricordato come un film terribile; chiunque osi dire il contrario mente o è complice. Venticinque anni dopo Nintendo ha ufficializzato che Super Mario tornerà sul maxi schermo, ma lo farà in un modo più consono: come film d'animazione e in collaborazione con gli autori di Cattivissimo Me, Illumination Entertainment.



La casa di Kyoto aveva già fatto sapere la sua intenzione di proporre il suo principale personaggio al cinema al fine di tentare altre strade di profitto. E sfido chiunque abbia giocato a Super Mario 3D World o Super Mario Odyssey e abbia visto la beltà di un Super Mario in alta definizione non pensare quanto possa essere meraviglioso un Super Mario sul grande schermo del cinema.



Non che le belle basi e le potenziali idee delle trasposizioni videoludiche abbiano mai avuto davvero un bel rapporto con il cinema; anzi, spesso è stato semplicemente terribile.

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15 febbraio 2018 alle 17:10