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Secondo una ricerca di Eumetra per Gillette il gaming è uno strumento che amplia le capacità cognitive

Secondo una ricerca Eumetra per Gillette, oltre il 50% degli intervistati ritiene che giocare ai videogiochi non sia una perdita di tempo e, anzi, per oltre il 75% è funzionale allo sviluppo dell'attenzione e della concentrazione. E a giocare sono sempre di più anche le donne. "Sempre più la professionalità dei player viene vissuta dai giovani appassionati di videogiochi ed esports, come una valida opportunità per entrare in un mondo del lavoro del tutto nuovo" commenta Mauro Lucchetta, psicologo dello sport e degli esports.



Più considerazione per il gaming e i suoi aspetti positivi nella vita di tutti i giorni, donne giocatrici in crescita...ma non chiamatelo sport. Questo ciò che si evince da una recente ricerca sugli italiani e il sentiment sul gaming condotta da Eumetra in collaborazione con Gillette. L'occasione è il lancio della collaborazione fra il più noto marchio di grooming al mondo e PG Esports per la prossima Milan Games Week, l'evento dedicato al gaming più grande d'Italia.



In particolare, è emerso che per oltre il 50% degli intervistati giocare ai videogiochi non sia considerata una perdita di tempo, anzi per oltre il 75% sia funzionale allo sviluppo di determinate capacità cognitive quali attenzione, riflessi e concentrazione. Un aspetto colto in particolare dal target compreso tra i 25 e i 44 anni, che includono ultime generazioni che fisiologicamente sono più vicini al mondo 2.0 e che fa parte del proprio quotidiano.

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3 ottobre 2018 alle 12:10

 

Hanno fatto già altri mille studi con il medesimo risultato. A meno che non trucchino i dati, la vedo difficile che possa risultare che i videogiochi facciano male al cervello, invece che far del bene.

 

Ma da quel che ho letto non c’è nessuna ricera, ma è un sondaggio, un sondaggio basato su quel che pensano i giocatori.