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Judgment, arrestato l'attore Pierre Taki: SEGA interrompe le vendite del gioco

Uno degli attori nel cast di Judgment, Pierre Taki, è stato arrestato con l'accusa di aver utilizzato della cocaina. SEGA ha deciso per il momento di sospendere le vendite del gioco in Giappone.. Judgment, il nuovo action adventure sviluppato da SEGA come spin-off della serie Yakuza, ha visto le proprie vendite interrotte a causa di un evento increscioso e inaspettato: l'attore Pierre Taki è stato arrestato per uso di cocaina. L'assunzione di droga viene stigmatizzata in Giappone, dove si procede all'arresto anche per il semplice possesso di marijuana. È per questo motivo che SEGA si è vista costretta a prendere ...

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13 marzo 2019 alle 09:20

Condiviso da MarkShelter e altri 3.Piace a 2 persone, 1 persona

 

sono da ammirare i Giapponesi, dico seriamente. Per loro, non esiste proprio il concetto di "drogarsi". Non come qua, che manco fai 2 passi e trovi un giovane che si fuma uno spinello del cazzo.

 

@Gianzou non è ipocrita, è etica, e l'etica è un fattore variabile, come i nostri valori (non tutti abbiamo gli stessi valori).

Un vagone per sole donne... nulla di strano, considerata la situazione attuale con le femministe.

Per il fatto del fare il gay con le chiappe altrui... io sono all'opposto. Se vuoi drogarti, io cerco di impedirtelo, perché dalla droga (cocaina, lsd etc) non ci si ricava nulla di buono.

Discorso diverso se fai uso di marijuana et simila, che sono droghe leggere consigliate persino dai medici per tenere a bada la chemio, ad esempio. Ma io non considero la marijuana, l'hashish (che lo usavano gli assassini, per fare una citazione) o la morfina (perché pure quella è una droga) e altri oppiacei come droga.

In realtà, Droga (che vuol dire abusare di qualcosa) è un termine fin troppo generale e riduttivo, ma nell'accezione comune, la Droga è un qualcosa di negativo e solo alcune volte come un qualcosa di positivo (tipo un videogioco che ha una rigiocabilità elevatissima, e lo si definisce "una droga" perché non si riesce a smettere di giocarlo, talmente che è rigiocabile, tipo Super Meat Boy o Hotline Miami o anche Stealth Inc).

Per quanto riguarda Jack Black... come se fosse il primo ad averlo fatto. Ma ti ripeto, per i Giapponesi è una cosa etica, quindi inutile dire "eh ma guarda che Jack bla bla" perché siamo 2 mondi differenti, intendo noi Occidentali e loro Orientali.

 

@Garth Brown Tutti il tuo ultimo commento non è sbagliato, ma dal mio punto di vista riassumibile comunque con un "sono presi male dalla vita"
L'etica comunque non si può sbandierare a comando e non è che il jap sia proprio 'sto grand eesempio. Basta entrare nell'ambito sessualità per sdoganare ogni concetto di moralità che invece sembrano porre sulla droga...

 

@Gianzou i film porno e tutte le robette strane che fanno (che personalmente a me fanno schifo), sono intrattenimento. Certo c'è anche chi lo fa nella realtà (tentacoli a parte), ma di base, è intrattenimento per loro.

Il Giappone non è un grande esempio dici, e hai ragione, ma non è che l'Europa, l'America e la Russia lo siano da meno. Non esiste l'esempio perfetto, ogni paese ha i suoi pro e contro.

 

Che cazzata, col medesimo ragionamento dovrebbero mettere al bando film, libri e dischi a tonnellate.

 

ti consiglio di leggere i commenti della notizia, perché c'è ne uno molto interessante. Oltre al fatto che film, libri e dischi sono intrattenimento. La droga non è intrattenimento. E' cancro.

 

@Garth Brown forse non hai capito, mi riferisco alla quantità enorme di materiale prodotto in qualunque campo dell'intrattenimento da persone dedite a droga e crimini vari. se bloccano la vendita di un gioco perché tizio X nel privato fa uso di droga, e c'è chi trova sensata questa politica autolesionista, con il medesimo criterio bisognerebbe bandire una mole spropositata di materiale e privarsi della migliore musica mai prodotta, tanto per iniziare.

 

@Vagitarian no io ho capito il tuo discorso, ma per i Giapponesi è un discorso molto etico. I Giapponesi non sono molto liberali, rispetto a noi, ma da una parte, sono da ammirare, perché a loro frega se tu ti droghi. Da noi invece, se uno si droga, possono succedere 2 cose: o ci interessiamo o ce ne sbattiamo il cazzo. Ecco in Giappone, questo "sbattersene il cazzo" non è contemplato.

 

Penso sia normale che, se l'uso di droghe è fortemente condannato, il prodotto che contiene la partecipazione di un attore drogato venga ritirato dal mercato. Sarebbe ipocrisia altrimenti. Un po' come dare visibilità ad un delinquente e sorvolare sui suoi reati.

 

@calliope1305 Evidentemente non conosci la storia "recente" di SEGA e le sue scelte suicide. Questa non fa che aggiungersi alla lista.
A memoria, nei casi più "eclatanti" il Giappone ha sempre punito i colpevoli, da John Lennon cui venne bandito di mettere ancora piede sul suolo giapponese, ma i dischi dei Beatles mica li hanno ritirati dal mercato.
SEGA andrà in perdita come spesso è successo e spera appunto di limitare i danni grazie al mercato occidentale, come già riportato dalle varie testate. Non c'è molto che possa fare, se non vendi non guadagni.

 

@Vagitarian non hai risposto alla mia domanda ma va bene uguale. Dalla mia non sono né esperto socio politico, né ho esperienza amministrativa di una grande azienda. Mi limito a dare un'opinione. Come ho già detto se nel Giappone hanno una legge così restrittiva sulle droghe pesanti o leggere SEGA ha fatto i suoi conti e preso una decisione. Per come la vedo io non è così sbagliata. Troppe volte si da visibilità a personaggi che non si meritano nulla. Poi tu vedila come ti pare.

 

@calliope1305 La domanda qual'era, cosa farei io? Non essendo dirigente di un bel nulla, ma vedendo come girano le cose per il mondo da fare non c'era proprio nulla, il gioco era già sul mercato e ci rimaneva, in Europa a quanto pare uscirà ugualmente, l'attore sconterà la propria pena come prevede la legge e, se proprio SEGA volesse, giustamente, prendere le distanze da ciò, sarebbe bastato un semplice comunicato non avendo nessuna colpa e nessuna relazione con quanto accaduto.