Not Tonight - recensione
Non è possibile iniziare la recensione di Not Tonight senza menzionare Papers Please, il gioco che costituisce l'ispirazione principale per questo titolo. Per chi non lo conoscesse, Papers Please vi mette nei panni di una guardia di frontiera di un paese vagamente distopico, alle prese con il controllo documenti di una serie di potenziali immigrati. Il gameplay ruota attorno al controllo della coerenza dei documenti presentati (sempre più complessi e numerosi) ma lega il tutto con un storia drammatica che vi richiede anche di prendere una posizione (in parte politica) e di raggiungere così endgame differenti. Il gioco di Lucas Pope è considerato un capolavoro, sia per aver inaugurato una sorta di nuovo genere, sia per come esegue con semplicità ed efficacia un gameplay sorprendentemente divertente e una narrativa molto attuale e intellettualmente stimolante.
Not Tonight segue lo stesso identico canovaccio, ma utilizza un evento reale, molto reale (invece dell'ambientazione puramente fittizia di Papers Please), ovvero la Brexit, l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea con la relativa deriva populista che sta caratterizzando le vicende politiche della terra d'Albione.
Qui va subito specificato che Not Tonight è un gioco politico, nel senso che parte da una posizione precisa, anti Brexit, per fare satira, nel gameplay, nella narrativa e in tutti quegli elementi di contorno che costruiscono l'atmosfera dell'esperienza. Un'ultima premessa, prima di buttarci nella recensione vera e propria: dichiariamo subito, e inequivocabilmente, il nostro desiderio di non prendere qui posizioni politiche.
